mercoledì 11 marzo 2020

AI DONATISTI DOPO LA CONFERENZA



I cattivi non possono nuocere ai buoni, sia che siano ignorati sia  che siano tollerati per tutelare la pace e la tranquillità della Chiesa.

Che cosa rispondono al riguardo coloro che continuano a  spargere in mezzo a voi vuote menzogne, che potranno  pregiudicare la loro stessa salvezza, se non si emendano? Perché  continuano ancora a ripetere che noi abbiamo corrotto il giudice  perché si pronunciasse in nostro favore? Non avremo per caso  corrotto anche il vescovo, che gode di tanto merito presso di voi, il  vostro brillante avvocato, perché pronunziasse quelle cose in nostro  favore? L'obiettivo, infatti, che noi perseguivamo con la massima  energia e puntiglio, era di dimostrare che la causa e la persona di  Ceciliano, qualunque fosse la sua condotta, non aveva nulla a che  vedere con la causa e la persona della Chiesa, che Dio ha reso  salda con le sue divine testimonianze. Ed era anche quello di  dimostrare, partendo dalle parabole evangeliche, che la causa e  l'individualità della zizzania non pregiudica affatto la causa e  l'individualità del grano, benché ambedue crescano insieme nello  stesso campo e con la stessa pioggia fino alla mietitura, quando  sarà necessario separarli 10; così pure la causa e l'individualità della  paglia non pregiudica la causa e l'individualità del frumento: anche  se saranno trebbiati insieme sulla stessa aia, la vagliatura finale li  separerà 11; similmente la causa e l'individualità dei capri non  pregiudica minimamente la causa e l'individualità delle pecore:  ciascuno è ben custodito nei pascoli comuni, finché l'ultimo giudizio  del pastore supremo li separerà, gli uni alla sua sinistra e gli altri alla sua destra 12; come anche la causa e l'individualità dei pesci  cattivi non pregiudica la causa e l'individualità dei pesci buoni:  benché siano racchiusi nella stessa rete, saranno separati  all'approdo finale sulla riva, ove finisce il mare, cioè alla fine dei  tempi 13. Queste parabole e figure preannunziano la Chiesa, che  racchiuderà nel suo grembo buoni e cattivi sino alla fine del mondo,  senza che i cattivi possano nuocere ai buoni, sia che siano ignorati  sia che siano tollerati per tutelare la pace e la tranquillità della  Chiesa - se, cioè, non sarà opportuno denunciarli o accusarli o non  sarà possibile provare ai buoni la loro colpevolezza -, fermo  restando però che non venga mai meno la vigilanza per emendare  la condotta attraverso la correzione, la degradazione, la scomunica,  ed ogni altro strumento disciplinare lecito e autorizzato 14 che,  salvaguardata la pace dell'unità, viene utilizzato quotidianamente  nella Chiesa nel rispetto della carità, secondo il precetto  dell'Apostolo che dice: Se qualcuno non obbedisce a quanto diciamo  per lettera, prendete nota di lui e interrompete i rapporti, perché si  vergogni; non trattatelo però come un nemico, ma ammonitelo  come un fratello 15. In tal modo la disciplina salvaguarda la  pazienza e la pazienza stempera la disciplina, e sia l'una che l'altra  sono finalizzate alla carità, per evitare che la pazienza senza la  disciplina favorisca l'iniquità o la disciplina senza la pazienza  dissolva l'unità. 

Sant'Agostino

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