TRIONFO DI GESÙ CRISTO NELL'EUCARISTIA
Christus vincìt, Christus regnat, Christus imperat, Christus ab omni malo plebem suam defendat.
Il Sommo Pontefice Sisto V fece scolpire queste parole sull'obelisco che sorge nel mezzo della piazza di San Pietro, in Roma.
Queste grandi parole sono al tempo presente e non al passato per dirci che il trionfo di Gesù Cristo è sempre in atto e che va compiendosi per mezzo dell'Eucaristia e nell'Eucaristia.
I. - Christus vincit. - Gesù Cristo è vincitore. Nostro Signore ha combattuto, è rimasto padrone del campo di battaglia e vi ha fissato il suo stendardo e la sua dimora, voglio dire l'Ostia adorabile, il tabernacolo dell'Eucaristia.
Ha vinto i Giudei ed il loro tempio, e possiede un Tabernacolo sul Calvario, a cui vengono tutte le genti per adorarlo sotto i veli del Sacramento.
Ha vinto il paganesimo ed ha scelto per sua capitale Roma, la città dei Cesari. Il suo Tabernacolo è nel tempio di Giove Tonante.
Ha vinto la falsa sapienza dei filosofi, e al cospetto della divina Eucaristia che sorge sull'orizzonte e diffonde i suoi raggi su tutta la terra, le tenebre dell'errore fuggono, come le ombre della notte all'appressarsi del sole. Gl'idoli furono rovesciati, i Sacrifici aboliti: Gesù in Sacramento è un conquistatore che mai non si arresta, sempre va innanzi: vuol sottomettere tutto il mondo al suo dolce impero. Allorché diviene padrone di un paese, vi fissa la regale sua tenda eucaristica, che l'erezione di un Tabernacolo è la sua presa di possesso. Ai dì nostri ancora va verso i popoli selvaggi, e ovunque è portata l'Eucaristia, là i popoli si convertono al cristianesimo: è questo il segreto del trionfo dei nostri missionari cattolici e insieme della sterilità della predicazione protestante. Qui è l'uomo che combatte; là Gesù, Gesù che trionfa.
II. - Christus regnat. - Gesù Cristo regna. Gesù non regna sui territori degli Stati, ma sulle anime e per mezzo dell'Eucaristia.
Un re deve regnare per mezzo delle sue leggi e dell'amore dei sudditi per lui.
Ora l'Eucaristia è la legge del cristiano, la legge della carità, promulgata nel Cenacolo, con l'ammirabile discorso dell'ultima cena: Amatevi a vicenda; è il mio comandamento. Amatevi come vi ho amati io. Rimanete in me e osservate i miei comandamenti. Legge rivelata nella Comunione, perché per essa, come già i discepoli di Emmaus, il cristiano è illuminato e conosce la pienezza della legge.
La partecipazione del Pane eucaristico era ciò che rendeva i cristiani cosi forti in faccia alle persecuzioni, così fedeli a praticare la legge di Gesù Cristo: erant perseverantes..... in communicatione fractionis panis: erano perseveranti nella partecipazione alla frazione del pane.
La legge di Gesù Cristo è una, santa, universale, eterna; nulla né sarà mutato, nulla l'indebolirà; la custodisce Gesù stesso, suo divino autore. Egli l'imprime nei nostri cuori per mezzo del suo amore. Il legislatore in persona promulga la sua divina legge a ciascuna anima.
E' una legge d'amore. Or quanti sono i re che regnino con l'amore? Fuori di Gesù Cristo non ve n'è forse alcun altro il cui giogo non sia imposto con la forza: il regno di Gesù è la dolcezza stessa; i veri suoi sudditi gli sono devoti per la vita e per la morte: muoiono per restargli fedeli.
III. - Christus imperat. - Gesù Cristo impera. Nessun re comanda all'universo intero; tutti hanno degli eguali negli altri. Ma l'Eterno Padre ha detto a Gesù Cristo: Io ti darò le nazioni in tua eredità. E Gesù, inviando i suoi rappresentanti in tutto il mondo, dice loro: E' stata data a me ogni potestà in cielo e in terra: andate adunque, istruite tutte le genti.
Ora, come questi ordini furono intimati nel Cenacolo, così il Tabernacolo dell'Eucaristia, estensione, moltiplicazione del Cenacolo, è il quartiere generale del Re dei re. Là né ricevono gli ordini tutti quelli che combattono la buona battaglia. Innanzi a Gesù in Sacramento tutti sono sudditi, tutti obbediscono, dal Papa, Vicario di Gesù Cristo, al semplice fedele. Gesù Cristo impera.
IV. - Christus ab omni malo plebem suam defendat. - Gesù Cristo difenda il suo popolo da ogni male. L'Eucaristia è la salvaguardia divina che storna dal nostro capo i fulmini della divina giustizia. Come una madre tenera e coraggiosa, per sottrarre il figlio alla collera del padre irritato, lo nasconde stringendolo al seno tra le sue braccia e gli fa riparo del suo corpo, così Gesù si è moltiplicato sulla faccia della terra, la copre e l'abbraccia con la misericordiosa sua Presenza. La divina giustizia non sa più dove colpire, né osa più farlo.
E qual difesa contro il demonio! Il Sangue di Gesù, che imporpora le nostre labbra, ci rende terribili a satana: siamo segnati col Sangue del vero Agnello, l'angelo sterminatore non entrerà nell'anima nostra.
L'Eucaristia difende il colpevole affinché abbia il tempo di ravvedersi: in altri tempi l'assassino, cercato dagli esecutori della legge, si rifugiava in una chiesa, e non si poteva trarlo di là per fargli subire la pena; era salvo all'ombra della misericordia di Gesù Cristo.
Ah, senza l'Eucaristia, senza questo Calvario perpetuo, quante volte la collera di Dio si sarebbe scaricata sul nostro capo!
E come sono infelici i popoli che non hanno l'Eucaristia! Quale oscurità quale anarchia nelle menti, che freddezza nei cuori! satana vi è sovrano e con esso regnano tutte le malvagio passioni.
Ma noi beati! L'Eucaristia ci libera da tutti i mali: Christus vincit. Christus regnat, Christus imperat, Christus ab omni malo plebem suam defendat!
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