«PADRE... NON SIA FATTA LA MIA, MA LA TUA VOLONTA'». Lc 22, 42
«Vivi della mia volontà, come lo vivo della volontà del Padre mio, e sarai perfetta.
La tua sottomissione alla mia volontà in tutto, è la più bella testimonianza d'amore che tu possa dare, perchè chi fa la mia volontà mi ama.
Quando l'anima è nell'atto di compiere la mia volontà, è sempre nella migliore disposizione di ricevere le mie comunicazioni.
Tu devi essere ostia con me, ma per questo bisogna che tu sia in un perpetuo stato di sacrificio, di spirito o di cuore, di anima o di corpo; se tu fuggi dal sacrificio, è come se tu fuggissi dalla patena dove ti offro continuamente con me al mio Eterno Padre, per fermarti nella ricerca di te stessa. L'Ostia dopo la consacrazione, non ha più che l'apparenza, ma non è più pane, è il mio Corpo e il mio Sangue, la mia anima e la mia divinità. Così in un'anima la mia grazia opera questa trasformazione, la cambia in me, sì che può dire come S. Paolo: «Non sono più io che vivo, è Gesù Cristo che vive in me».
L'anima pura si nutre di me, perchè l'anima pura fa sempre la mia volontà.
Quando un'anima fa la mia volontà, lo l'amo. Come generalmente parlando, non si giunge alla morte che per mezzo della malattia che consuma man mano la vita, così per giungere alla morte interiore, ci vuole una mortificazione continua.
Se un'anima si abbandona all'amore, l'amore la porta alla morte interiore; ma un'anima che lavora con l'amore, aiuta l'amore, giunge più presto alla morte interiore.
Tu non sai il potere che hanno sul mio Cuore le anime che non fanno mai la loro volontà.
Devi abbattere 1'edifizio dell'amor proprio per edificare il regno di Gesù Cristo.
Io obbedisco a una creatura; tu obbedisci a ogni mia volontà che ti sia manifestata dagli avvenimenti, anche da quelli che più contrariano la tua natura. Sai che Io posso trarre il bene dal male.
Un'anima che sia tutta mia, che si lasci muovere come lo voglio, non può desiderare che me stesso e lo mi dono tutto a lei. La tua vita deve essere un olocausto per i peccati altrui.
Più tu togli di te da te, più Dio mette in te di sè.
La tua volontà perdila nella mia; se si getta una cosa in mare, non si può più riprenderla; il tuo voto di abbandono è come un mare.
Devi correre alla mia volontà, non tirata a forza dal timore, ma allettata dal profumo dell'Amore.
Tienti salda all'ubbidienza, non titubare, altrimenti perdi l'equilibrio e più facilmente cadi. Quando ubbidisci in una cosa in cui devi farti più violenza sottomettendo di più il tuo giudizio, mi dai più gloria.
Io amo tanto l'ubbidienza che quando trovo un'anima perfettamente ubbidiente, faccio a lei ogni sorta di grazie.
Vedi in tutto il mio amore per te e dì a te stessa: «E' perchè il mio Gesù mi ama, che permette questo».
Che la tua volontà segua sempre la mia, come l'ombra segue il corpo.
Quando un'anima si mette di buona volontà, Dio è sempre pronto a riceverla, a riparare e a santificare.
Vedere un'anima che è disposta a fare sempre la mia volontà e non la sua, è cosa consolante.
Io premio sempre le anime ubbidienti.
L'ubbidienza è una virtù che fa piegare l'anima alla volontà di Dio. Bisogna ubbidire con spirito di fede, vedere Gesù nei Superiori come in un ostensorio, con carità, con purità di intenzione, con gioia, con spirito di umiltà, di confidenza, di semplicità.
Accetta la mia volontà, amala, benedicila e seguila ciecamente, rimettendoti interamente prima a me che sono il tuo Sposo, il tuo Dio, il tuo tutto, e poi a chi fa le mie veci e ti rischiara a riguardo della mia volontà.
Non hai che da seguire il binario dell'ubbidienza; è con l'ubbidienza che indori tutte le tue azioni; Io amo che si ubbidisca non solo fino a dove giunge il comando, ma che si entri nelle intenzioni dei Superiori. Chi fa così, mi rapisce il Cuore.
Come Dio prende l'anima nelle reti del suo amore, così l'anima prende Dio nelle reti dell'umiltà, e tanto più le maglie sono fitte e fini, e tanto più lo prende.
Chi vuol salire verso le sorgenti di un fiume, bisogna che vada contro corrente: così tu, per giungere a Dio, devi rinnegare, vincere te stessa.
Un'anima che abbandona la sua volontà
in quella di Dio, gusta una grande pace e partecipa, in quanto è possibile a una creatura, all'immutabilità di Dio.
La tua volontà sia come molle cera; lo sono il tuo sigillo. Più tu sei molle, e meglio mi imprimo in te.
Vivi in pace quanto puoi e abbandonati completamente alla volontà di Dio, sì che egli possa disporre di te come gli pare e piace, senza trovare la minima resistenza da parte tua».
PREGHIERA
«O Sacro Cuore di Gesù, mio unico amore, io ti offro le ore di questa giornata di cui dovrò rendere rigoroso conto. A tutte le mie mancanze supplisca la tua infinita misericordia, la tua bontà, il tuo amore.
Alle mie disubbidienze supplisca la tua perfetta ubbidienza, alla mia poca carità verso il prossimo, la tua grande carità.
Fa' che io sia disposta a vivere e a morire per te, che io ami la solitudine, l'an-
nientamento. Ti protesto di voler vivere d'ora innanzi in modo da potere, dopo ogni mia azione, presentarmi al tuo divino giudizio senza timore; voglio a tal fine condire tutte le mie azioni con il soave amore.
Fa', o caro Gesù, che mai sfugga alle tue ricerche, che sia sempre sollecita a seguirti ovunque mi chiami, che mi mostri generosa quale mi vuoi, in tutte le occasioni».
Suor Benigna Consolato Ferrero
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