O pietosissimo Salvator nostro, che per salvarci da eterna morte e per operare una copiosa Redenzione, vi abbandonaste intieramente alla volontà dell'Eterno Amore, affinchè
di Voi facesse ciò che meglio gli fosse piaciuto: che fece dunque di Voi l'Amore? Ah, buon Gesù, me lo dice la croce, me lo dicono le vostre piaghe, i flagelli, le spine, i chiodi!... Sì, l'Amore,
dopo avervi rivestito di carne mortale nell'Incarnazione, dopo avervi condotto a Betlem, al Deserto, al Cenacolo, al Getsemani, ai Tribunali, dopo avervi saturato d'obbrobri, finalmente vi porta al Calvario, vi distende
sul patibolo della Croce, v'innalza su quell'infame tronco al cospetto della terra e del Cielo... vi fa bere ad amarissimi e lenti sorsi il calice del dolore fino alla feccia e poi? E poi per istrappare noi dalle unghie
di Satana, vi toglie l'Anima benedetta dal Corpo penzolante dal patibolo, vi fa morire!... ed esultando di tanta vittoria, proclama compiuta la grande opera: cioè riparato l'onore di Dio, cancellato il peccato,
il Paradiso aperto, e l'uomo salvo! Oh, quanto mai ha potuto su di Voi, o Gesù mio, l'amore! Ma se ha potuto tanto sopra di Voi, perchè mai sopra di me può sì poco? e può sì
poco anche dopo benefizi così segnalati? Dove sono i generosi sacrifizi, le accettevoli offerte che io vi presento, o Gesù, come olocausto di ringraziamento? Qual è la mia docilità nel lasciarmi
condurre dal vostro Amore dietro a Voi per la via della Croce? Oh, quante resistenze a quell'Amore che Voi, o Gesù, per me seguiste con tanta generosità, anche per una via di sangue! Ed avrò cuore
di guardare l'immagine di Voi Crocifisso? E non mi vergogno di tanta mia durezza e ingratitudine? Voi, Gesù, innocente e santissimo, tornaste al Cielo per una via cosparsa di triboli e spine; ed io vorrei andarvi
per una via cosparsa di rose... io che ho peccato, ed ho peccato tanto! Deh, buon Gesù, dite al vostro Eterno Amore che mi cambi il cuore. Il cuor mio è troppo gretto, pauroso e avaro di sacrifizi per venire
dietro a Voi ci vuole un cuore largo, forte e generoso. E il vostro Amore, che sì mirabilmente cambiò anche il cuore dei vostri Discepoli, non cambierà anche il mio? Sì, o buon Gesù, dite
allo Spirito Santo che mi cambi il cuore, e allora cogliete anche in me di tante vostre pene i più graditi frutti.
Ma ai piedi di un Dio che muore sulla Croce per tutti, non va bene pensare a sè soli; no: bisogna pregare per tutti, e
specialmente per quei miseri ai quali non essendo ancora arrivata la luce dell'evangelica verità, non conoscono Gesù, non conoscono il suo Amore. Ricordati dunque, o Salvatore amatissimo, che un giorno diceste
d'esser venuto sulla terra affinchè gli uomini abbiano vita; e la vita ce l'avete pur data colla vostra morte; ma poi aggiungeste che tal vita volevate darcela anche più abbondantemente. Vi supplico dunque
che oltre a quella vita che ci deste morendo in croce e distruggendo la nostra sentenza di eterna morte, ci diate anche la sovrabbondanza della vita coll'infondere in noi il vostro Santo Spirito, l'Eterno Amore. principio
veramente vitale e sempre apportatore di preziosi frutti di vera vita. Ma non mi basta chiedervi tanta graz'a sola così in generare, voglio chiedervela anche in particolare; e prima pei poveri infedeli, che ancor
non vi conoscono; deh! moltiplicate quei santi operai che coltivano quelle terre selvagge, affinchè vi maturino più copiosi frutti di vita eterna. Ve la chiedo per tutti gli eretici e gli scismatici, affinchè
li riconduciate tutti in seno alla vera Chiesa. Ve la chiedo per i cattivi cristiani. Nacquero costoro in seno alla vita, e corrono verso l'abisso d'eterna morte! deh, il vostro Amore li salvi! Vi raccomando poi i
cristiani tiepidi, che sono in pericolo di naufragare nel porto: infervorateli; vi raccomando i fervorosi perchè perseverino, vi raccomando i vostri ministri affinchè tutti ardano di santo zelo. Finalmente vi
supplico ad accrescere tra noi la divozione a quel Divino Amore che vi condusse ad immolarvi per noi sulla Croce. Pater, Ave e Gloria.
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