giovedì 5 settembre 2024

“IN VERITA’, IO NON INTENDO MAI PER L’ETERNITA’, ALCUNO SCHERZO CON LA SERIETA’ DELLA VITA”

 


20. Quando nell’Infinito, sia qui o là, sia vicino o lontano da voi, uno spirito angelico od un qualche altro spirito si manifesta, è tutt’uno che sia Io a dettargli direttamente quanto egli ha da dire o che non lo sia; è Mia Volontà che egli venga fra gli uomini e soltanto di rado, molto di rado un qualche spirito maligno ardirà d’immischiarsi in ciò che deve venir reso noto secondo la Mia Volontà. Ma quand’anche uno spirito non chiamato si azzardasse di suggerire parole ad un qualche figliolo d’uomo, ci sono di solito sempre nelle vicinanze dei buoni spiriti per rimediare agli errori commessi dal Maligno. Però, una cosa simile non può mai accadere con questo Mio strumento, poiché esso è guidato da Me stesso.

21. Ed ora continuerò nella descrizione della morte. La morte, la morte eterna, dunque, in rapporto a quanto detto ora, corrisponde solamente alla impossibilità di raffigurarsi e di concepire l’eterno Padre, la Sua Creazione e la verace Parola che Egli, da quando esiste la Terra, non ha mancato mai – lo ripeto – mai, di rivelare sia direttamente nel cuore, sia per bocca di veri e buoni uomini.

22. La Parola di Dio è sempre la stessa; la Sua immensa Parola nella Sua Creazione, la quale, nella sua molteplicità e varietà, rallegra il cuore e l’occhio di ciascun uomo e di ciascuno spirito. O diletti figlioli, voi avete trionfato dalla morte, da quando vi siete dedicati a Me col cuore e col sentimento, e da quando per l’amore siete diventati Mia proprietà. Nessuno può più vantare un diritto su di voi. Voi siete proprietà Mia incontrastata dinanzi a tutto il mondo.

23. Voi spesso usate dire: “Lasciate che i morti riposino in pace!”. - Oh, se sapeste quanto è triste questo detto, il quale fa onore solamente a chi è pigro nel pensare, e quindi, a chi è morto. Lasciare in una simile falsa pace coloro che anche senza di ciò sono abbandonati dalla vita, dai rapporti col mondo e da ogni cosa buona non sarebbe questo un peccato contro l’Amor Mio? – No! Voi che vedete, dovete pregare così e dire: “O Signore, dona la Luce ai poveri morti, affinché i loro occhi possano vedere nel Tuo Regno eterno che Tu hai destinato a tutti coloro che Ti amano; poiché Tu sei la Luce, la Verità e la Vita, ora e per tutta l’eternità! Amen”.

24. Ma che cos’è il Giudizio? - Credete forse che Io abbia bisogno di avere al Mio fianco avvocati, procuratori, giudici o altri spiriti saturi di scienza per giudicare lo spirito nel momento in cui ha abbandonato la sua spoglia mortale? O pensate che, per caso, Io lasci corpo, anima e spirito a putrefare entro la terra fino al giorno del Giudizio che voi vi raffigurate tanto terribile?

25. Io spero che i figlioli veramente maturi nello spirito comprenderanno questa cosa, ma siccome ci sono ancora dei deboli, i quali nell’attuale urger del tempo devono venir incitati alla lettura di quest’opera, così, Io voglio anche in questo proposito dare una spiegazione che avrà da dimostrare che Io, per parte Mia, quale il Prototipo della quiete e della pace e quale Iddio d’Amore in tutta verità, non ho bisogno della verga del giudice per guidare a Me i Miei figlioli e per mostrar loro la via che conduce nei Miei Cieli.

26. E’ vero che Mi si chiama Giudice, ma come Tale non sono né cattivo, né ingiusto, bensì sono un Giudice che volentieri non maneggia neppure la bilancia della Giustizia e giudica soltanto colui che pregando invoca Me quale Giudice, e che ha delle ragioni da temerMi come Tale.

27. In verità, Io sono invece soltanto un Giudice di pace, infatti Io cerco la pace. Non vado del continuo dicendovi che voi dovete sopportarvi ed amarvi l’un l’altro come fratelli? Se Io fossi un giudice, secondo i concetti vostri, non vi direi invece: “Figlioli, condannate colui che ha peccato dinanzi a Me, perché Io non voglio saperne di lui!”? - Oh, no, assolutamente, Io non penso e non parlo così.

28. Io che sono l’Amore, non ho affatto niente a che vedere col Giudizio. Purtroppo, dai maligni spiriti o dai maligni esseri, Mi vengono fatte pressioni perché prenda in mano la verga del Giudice. Un Giudizio si riverserà bensì sulla Terra da un Polo all’altro, ma ho Io colpa di tutto ciò? Chi è che Mi costringe? Sono forse i figlioli che Mi amano, sono essi a provocare il Giudizio? No!

29. Subito dopo il colpo che verrà inferto alla Terra, a causa del quale essa tremerà da un Polo all’altro fin nelle sue fondamenta, e quando anche l’ultima miniera sarà crollata, si manifesterà un lento tremito della Terra, il quale farà piombare nell’angoscia e nello spavento ogni essere vivente. Questa è la conseguenza naturale dei precedenti crolli del terreno.

30. Gli spazi vuoti creati nella terra in seguito al lavoro del minatore, si riempiranno di massi che verranno a crollare. Perciò si produrrà questo fremito. Io non posso cambiare le cose, perché, come detto, si tratterà della conseguenza naturale del primo colpo.

31. E precisamente, questo fremito protraendosi per lungo tempo sarà quello che spargerà fra gli uomini e gli animali tanta angoscia e spavento che molti moriranno di terrore, altri invece, appunto per ciò, si rivolgeranno a Me onde invocare aiuto e protezione.

32. Allora i Miei figlioli avranno occasione di dedicarsi alle opere d’amore, restando però mansueti come le colombe e in pari tempo prudenti come le serpi, con ciò ch’essi potranno indicare ai poverelli bisognosi di aiuto la Via che conduce a Me, e facendo risaltare in Me, Colui che nella Sua Bontà non abbandona nessuno di coloro che con piena fiducia si rivolgono a Me. E voi, frattanto, state di buon animo.

33. La vostra Terra diverrà bensì più piccola in quanto concerne il suo volume, ma a voi non accadrà nulla, né nel corpo né nell’anima; allo stesso modo i vostri beni non saranno gran che danneggiati. Lasciate a Me la cura di pensare a voi e non affannatevi a motivo delle vostre futili cose. Se qualche parte di ciò si riduce in macerie, questa è la prova che Io ho voluto così affinché non portiate con voi niente di tutto ciò.

34. Notatevi bene l’una Parola importante ed operate a seconda di questa: “Ciò che voi volete che il prossimo non vi faccia, non fatelo neppure voi ad esso”. - Allora voi siete protetti contro ogni male, poiché Io sono il Signore del mondo, e sono chiamato Io a comandargli ed esso deve obbedire ad ogni Mio cenno. Quello che poi dovrà ancora accadere in seguito al crollo, ve lo dirò la prossima volta. - Così per oggi facciamo punto.


18 - Gennaio - 1886

Nessun commento:

Posta un commento