Un ragazzo, intelligente, ma vivace all'eccesso e tenace nelle sue idee, faceva trepidare per il suo avvenire.
Più volte era stato cacciato da scuola. Chiuso in un Istituto correzionale, ne fu allontanato perché ribelle ad ogni tentativo di miglioramento. In paese era additato come la pecora nera e le mamme dicevano ai figli: Se non ubbidisci, diverrai come quel tale!... -
Un giorno quel ragazzo, che da due anni aveva abbandonato la scuola, alla presenza dei familiari, uscì in questa affermazione: Ho pensato ed ho deciso. Mi farò Prete! -
La sorella maggiore esclamò: Tu Prete? ... Giuro che se diverrai Prete, quel giorno mangerò un topo, coda e baffi compresi! -
Forte di volontà, assistito dalla grazia di Dio, giunse per lui il giorno dell'Ordinazione Sacerdotale. Di buona memoria, presentatosi alla sorella disse: Ogni promessa è un debito. Oggi sono Sacerdote; tu devi mangiare un topo.
- Lo mangerò! -
E quel giorno a tavola fu portato un grazioso topolino di pasta zuccherata. Quel Sacerdote mi ha narrato l'episodio. È ancora vivente. $ un ottimo conferenziere; Sacerdoti e Vescovi sono bramosi di ascoltare la sua parola. $ un bravo scrittore di libri catechistici. E’ sempre pronto a tutte le iniziative dell'apostolato, in qualunque ramo.
Nelle Missioni ha messo più volte in pericolo la sua vita.
Un giorno io senti il bisogno di dirgli: Meno male che lei si è messo a servizio di Gesù. Ha trovato la felicità in terra e la troverà in Paradiso. Ma se si fosse messo a servizio di Satana, chi sa quanto male avrebbe fatto e come sarebbe stata infelice la sua vita. -
Mi rispose: Sono grato a Dio! Scopo della mia vita è far conoscere Gesù e farlo amare; nel frattempo combattere contro il regno di Satana. -
Don Giuseppe Tomaselli
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