giovedì 26 settembre 2024

"Popolo mio, popolo mio, ah, se tu conoscessi ciò che potrebbe procurarti la pace!"

 


Settembre 1947

Da quasi tre mesi non abbiamo più pioggia. Campi e prati sono inariditi.

La campagna sembra un deserto dal lato esposto al sole. La nostra parrocchia fa una processione a Maria Hilf, a Hasien. Mi sembra che il mio dovere sia di alzarmi di notte per nove giorni, per recitare un Rosario, affinchè piova presto. Avevo paura di non potermi svegliare. Ma la cara Madonna mi svegliò ogni notte alla stessa ora. Il settimo giorno di questo esercizio di pietà venne la pioggia a rinfrescare la gente e la natura. Ma non piovve che per tre giorni, ed ecco che ritornò un sole torrido, implacabile, a bruciare la terra.

Seppi da una mia conoscente che il mio padrino di battesimo, molto vecchio, era malato d'anima e di corpo. Il mio dovere era di offrire e di pregare per lui, affinchè la sua anima fosse salvata. Continuai dunque ad alzarmi ogni notte, per pregare per questa povera anima. Abbiamo nuovamente una siccità tale che le sorgenti inaridiscono. Siamo arrivati al punto che i contadini devono andare ben lontano per cercare l'acqua per l'uso domestico e per il bestiame. Chissà se Dio si lascerà commuovere mandando la pioggia ardentemente desiderata, prima che inizi la Missione? In caso contrario molti diranno che non hanno tempo di andarci, perchè sono impegnati tutto il giorno a portare l'acqua sui pascoli: questo lavoro faticoso li rende così stanchi che non possono prendere parte alla Missione. Ma Dio ha pietà di noi, e di manda pioggia a sufficienza. Durante la Missione fece cattivo tempo. Io feci allora il sacrificio di alzarmi ogni notte per pregare per il mio popolo, chiedendo alle volte la pioggia, alle volte la grazia, oh sì che questa Missione fosse una benedizione per tutti i parrocchiani.

Novembre 1947: Mi pesava tanto alzarmi ogni notte per recitare il Rosario. Arrivò il primo venerdì dei mese. Come al solito, mi svegliai a mezzanotte e pregai da lontano Gesù nel SS. Sacramento; feci la Comunione spirituale, sapendo che non mi sarebbe stato possibile fare la Comunione la mattina. Ma ero stanca, e avrei voluto addormentarmi ed interrompere la mia preghiera notturna. Sentii allora una voce interiore che mi disse con grande tristezza: "Dunque tu non vuoi vegliare ora con me?"

Mi alzai subito ed abbracciai la Croce del mio Redentore, come lo faceva un tempo Maria Maddalena. 

Sì, per amore del SS. Cuore del mio Redentore, avrei offerto ogni notte il sacrificio di vegliare e di pregare con Gesù per la conversione dei peccatori. Io gli restai dunque fedele. Anche durante il freddo inverno era la stessa cosa per me alzarmi e pregare nella camera molto fredda e non riscaldata.

Ora però mi era assolutamente impossibile alzarmi ogni notte, poichè la nostra piccola strillava spesso. 

Quasi ogni quarto d'ora essa cacciava un grido, in modo che non potevo dormire. Sono talmente stanca che non ce la faccio più. Poi ecco che la bimba dorme tutta la notte.

La notte seguente mi alzo e prego. Essa si mette di nuovo a strillare fino alla mattina. Per me è un enigma. Mi venne l'idea che il demonio volesse impedirmi di pregare. Allora prendo il mio Rosario benedetto, e con la Croce benedico la mia bambina. Da allora essa dorme.

Per quanto belle e sublimi fossero le funzioni del S. Sacramento e della consacrazione alla S. Vergine durante la Missione, nulla può però uguagliare le S. celebrazioni della S. Messa, in cui Gesù si offre personalmente al Padre per redimerci.

Dicembre 1947: "Gesù accetta l'ardente desiderio che riempie ogni mattina il mio cuore, quello cioè di essere vicino a Te nel S. Sacrificio e di riceverTi nel S. Sacramento quando devo compiere il mio dovere a casa mia. Questo desiderio dallo anche ai poveri infelici che offendono il Tuo SS. Cuore di Redentore!" E qui mi parve di sentire in me queste parole: "Sii quella che prepara la strada e che conduce le anime a Me!"

1948: Un giorno vidi, durante la Messa, Gesù in grandezza naturale, sospeso alla croce e insanguinato. 

Attorno alla Croce c'erano i carnefici che lo avevano crocefisso. Erano persone del vicinato, ed io capii chiaramente quanto fosse necessario offrire dei sacrifici e pregare per la salvezza dei peccatori.

-"Popolo mio, popolo mio, ah, se tu conoscessi ciò che potrebbe procurarti la pace!" Io adottai queste parole del mio Redentore, usandole come meditazione la sera, la vigilia del primo venerdì. Vidi piangere Gesù sulla città di Gerusalemme, e certamente anche sul suo popolo, e piansi come Gesù sul mio popolo che vidi nel peccato e nell'indifferenza. La notte seguente, meditando sulle sue sofferenze e la sua morte, sentii, mentre stavo pregando per il mio popolo, le parole del Redentore morente: "Essi non sanno quello che fanno!"

Ogni giorno, durante il S. Sacrificio, l'amore di Dio scende su noi peccatori, esattamente come successe sulla Croce, allorchè il Suo Sangue preziosissimo grondò dalle sue SS. Piaghe. 

MARIA GRAF – SUTER

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