127. Il Giudizio ha avuto il suo principio nel momento in cui Io iniziai il dettato “Il Legame col Cielo” a questa figliola. Questo dettato voleva dirvi infinite cose, però da voi – i primi lettori - non venne ancora compreso; allora successe un rivolgimento nelle sfere superiori degli spiriti. Essi videro Me, l’Amore, ravvolto nel manto dell’Ira di Dio, il quale molto di rado soltanto ricopre l’Amore, che altrimenti, sempre si accompagna alla Pietà.
128. Quando dunque Mi trovai ad ardere nella Mia ira, Io diedi ancora due energici dettati; uno a mezzo di questa Mia figliola, e l’altro mediante uno strumento in America che voi potrete conoscere quando vi troverete tutti riuniti nel Mio Regno della pace. Questi due dettati sono dello stesso tenore ed ebbero una grande influenza sul tempo attuale. Ambedue iniziano con le parole: «Nell’Infinito non c’è alcuna distinzione fra tuo e Mio. Tutti coloro che Mi riconoscono nell’amore e desiderano ottenere amore da Me, sono Miei. E perciò vi dico, che se voi non Mi cercate e non Mi trovate nell’amore, non è possibile che Mi troviate in nessun luogo».
129. Quest’Amore soltanto è che sostiene e mantiene tutta la Creazione, tanto qua quanto là. O figlioli Miei! Cercate, e allora troverete. Ma cosa posso fare con voi, ciechi e stolti? Voi cercate le vostre comodità invece di astenervi da tutto ciò che circonda il vostro corpo col manto della vita piacevole per questo mondo, invece di cercar Me, il Padre, soltanto nell’amore!”
130. Udite ancora: quando gli spiriti videro che Io guardavo giù con sguardo adirato il mondo, tutti allora Mi pregarono nei loro cuori di risparmiare voi che Mi amate e che fareste ogni cosa volentieri per riconciliarMi con gli uomini e col mondo. Vedete, allora la Misericordia Mi si appressò, e col suo mite splendore calmò il fuoco dell’Ira di Dio. La Misericordia aveva oramai vinto, ed Io fui costretto a cercarMi un figliolo che spargesse la Misericordia fra voi, però appena dopo che l’Ira di Dio avesse trovato sfogo sotto forma del Giudizio.
131. Ebbene, questo è avvenuto; Io trovai un figliolo, cioè questo Mio strumento, degno di spargere la Mia Parola quale una semente tra i Miei figlioli, e gliela infusi nella mente perché la scrivesse per voi; considerate il passato e vedete quale effetto essa ha avuto per voi, e poi potrete valutare in quale stato di fervore si sia trovato il vostro Signore e Dio quando Egli nel Suo grande Amore ebbe a dirvi parole ispirate a tanta Serietà.
132. Se questo Amore non avesse trovato alcuna corresponsione in alcuni dei Miei figlioli, in verità, il fuoco dell’Ira di Dio avrebbe distrutto tutto sulla Terra in meno di un istante. Miei diletti figlioli, nei Giudizi prima descritti vi ho mostrato che cosa è l’inferno, ma non voglio - per dirla alla vostra maniera - dipingervelo veramente com’è nel suo fuoco bruciante, e perciò vi risparmierò tutto il rimanente che vi si potrebbe dire intorno, e Mi limiterò a dirvi ancora:
133. - Guardatevi dall’insozzare la vostra lingua con una menzogna, che è la semente capitale dell’inferno, perché la menzogna è un cibo che viene preparato nell’inferno e poi viene portato sul mondo dal nostro nemico.
134. - Guardatevi dal calunniare il vostro prossimo, affinché non soggiacciate al Giudizio, il quale è la conseguenza del peccato.
135. - Guardatevi dall’ingannare chiunque, sia fratello, amico o nemico, affinché l’inganno non trovi presso di Me vendetta, tanto su di voi, quanto sui figli e sui figli dei figli fino alla settima generazione, poiché gli elementi che compongono il sangue presso di voi si trapiantano fino alla settima generazione.
136. - Guardatavi dal trovar più belli e dolci, gli occhi o gli sguardi della donna del vicino al confronto di quelli della propria donna, perché così vi siete dati già da voi stessi la sentenza, e non potrete poi rallegrarvi al pensiero di trovare in Me un Giudice mite.
137. - Guardatevi particolarmente dal dire ad una fanciulla pura che essa è bella e che vi piace, qualora non abbiate l’intenzione di prenderla in casa vostra e di innalzarla alla dignità del vostro secondo “io”.
138. - Guardatevi dal pensare che questo o quella persona ha agito contro la Volontà del grande Dio, e che perciò egli od ella non siano degni di far parte della vostra comunità.
139. - Guardatevi di condannare chi è veramente caduto, perché è vostro dovere di rimettere in piedi chi è caduto, e di consolare coloro che sono da sé sconsolati per la loro caduta. Voi dovete perdonare settantasette volte, affinché giungiate a rassomigliare in qualche cosa a Me che perdono settantasette volte settantasette volte.
140. - Guardatevi inoltre dal fare cosa di cui dovreste arrossire dinanzi a Me, dinanzi alla comunità e dinanzi a voi stessi. Sì, o figlioli, se avrete osservato ciò per tutta la vostra vita nella comunità, Io vi verrò incontro e vi prenderò con Me non appena avrete deposto la carne che ancora portate.
141. Io ordinerò ai Miei angeli di condurvi su campi luminosi affinché non abbiate mai a conoscere il regno delle tenebre. Io non vi descrivo l’inferno perché siate guidati nell’amore e affinché veniate a Me per paura, bensì per amore, nell’amore e mediante l’amore. A voi Io non chiedo altro all’infuori dell’amore. Ma è davvero tanto difficile di amare il Padre che pure tutto vi dona, tutto, e che vi conduce fuori dal pantano del peccato nella Terra dell’amore?
142. Oh, figlioli Miei! Se voi poteste farvi un’idea dell’Amor Mio, voi vorreste all’istante deporre il vostro corpo e venirvene a Me nel Mio Regno. Però Io vedo che per voi è necessario rimanere ancora qui. E vi dico a vostra consolazione e ad incoraggiamento che voi Mi vedrete ben presto.
143. Quanto brami di vedervi presso di Me, ve lo prova questo Dettato nel quale ho detto che voglio lasciare da parte l’inferno soltanto per compiere sollecitamente l’opera, affinché si verifichi la grande percossa ed i Miei figlioli vengano condotti via da qui, dal luogo della contesa e del disordine. Ma ora vi benedico e vi ripeto: “Rallegratevi e gioite, poiché vicina è l’ora in cui voi vedrete Me, il Padre vostro”. - Amen, Amen, Amen.
2 - Febbraio - 1888
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