mercoledì 25 settembre 2024

IL DISCERNIMENTO DEGLI SPIRITI

 


Caratteri dello spirito diabolico circa i moti o atti della volontà, affatto opposti ai caratteri dello spirito di Dio. 


§. XIII. 

148. Veniamo ora alla pratica di ciò che deve fare il direttore ritrovando ne' suoi penitenti alcuno de' caratteri diabolici che abbiamo esposti. 

In tre cose consisterà in tali casi la direzione: I. In far loro bene intendere la suggestione del demonio: sicché si persuadano, che le tali e tali specie, che i tali e tali movimenti interni non son loro suggeriti dalla natura o inspirati da Dio ma mossi dal nemico di Dio; acciocché conoscendo l'avversario che li assale, si armino prontamente alla difesa. II. Che si raccomandino a Dio, e gli chiedano di continuo, e di cuore, aiuto contro gli assalti di nemico sì astuto e sì fiero: altrimenti al primo attacco di suggestione andranno a terra. Oltracciò li avverta, che non devono mai stancarsi, né cessare dalle preghiere, ma perseverare in esse costantemente sinché continua la battaglia infernale. Percuoti la terra con l’asta, disse Eliseo a Joas re d'Israele: ed egli la percosse tre volte sole, e si fermò. Allora sdegnato il profeta: - che negligenza è questa, - dissegli, - e oh quanto perniciosa alla tua gloria! Or sappi, che se tu avessi percosso cinque, o sei, o sette volte il terreno, avresti affatto vinta e distrutta la Siria tua nemica: laddove ora solo tre volte la vincerai: “L'uomo di Dio s'indignò contro di lui e disse: «Avresti dovuto colpire cinque o sei volte; allora avresti sconfitto l'Aram fino allo sterminio; ora, invece, sconfiggerai l'Aram solo tre volte» (2 Re 13,19): così chiunque segue a battere ed a picchiare colle preghiere al cuor di Dio, riporta de' suoi nemici compiuta vittoria; ma chi si stracca, la riporta solo imperfetta e dimezzata. III. Che assaliti dal demonio con alcuno di quei pensieri, o mozioni interne che abbiam di sopra notate, lo rigettino prontamente (come inculca S. Agostino) o con disprezzo, o con atti contrari, secondo le diverse qualità degl'impulsi rei: altrimenti, essendo lenti, pigri e deboli alla resistenza, accadrà loro spesso di rimaner perditori con molto danno del proprio spirito (S. August. In psal. 103 con. 4). Insegni dunque il direttore ai suoi discepoli questa prontezza di calcare la testa del serpente infernale con una subita resistenza e con un vivo ricorso a Dio, qualunque volta quello si affacci o alla loro mente o al loro cuore per mezzo de' suoi pessimi istinti. 

G. BATTISTA SCARAMELLI SERVUS IESUS 

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