Canto la Madonna: lasciatemi amare e cantare!
Sono un povero pellegrino che cerco luce e amore: vengo al Santuario col rosario in mano per diventare lo sgabello dei piedi immacolati di Maria, in eterno;
vengo a cercarle luce e amore di Dio e delle anime!
Vengo a Lei per non perdermi, dopo esser passato tra profondità, frane, altezze, precipizi, montagne, uragani, abissi, oscurità di spirito, ombre nere...
Vengo a Lei, e sento sopra di me un'alta pace che si libra: vedo il suo manto distendersi su tutte le tempeste, e una serenità inoffuscabile che sorpassa le regioni della luce umana, e trapassa tutti i nostri splendori, e mi avvolge e penetra.
L'anima inondata dalla bontà del Signore e dalla sua grazia,
arroventata dal fuoco della carità, librata al di sopra, in alto,
e traboccante di amore, sperimenta una gioia che è gaudio spirituale, e si fa canto e spasimo, sete anelante d’infinito, brama di tutto il vero,
di tutto il bene,
di tutto il bello:
attrazione, ardore sempre crescente di Dio: amando nell'Uno tutti: nel Centro i raggi:
nel Sole dei soli ogni luce.
E in questa luce inebriante
mi spoglio dell'uomo vecchio e amo: questo amore mi fa uomo nuovo e amando canto, canto!
Amo ineffabilmente e canto lo stesso Amore Infinito e la Santa Madonna del Divino Amore: mi slancio in un'altezza senza misura, e con un grido improvviso di vittoria, di gloria a Dio e alla Vergine Santa, amo e canto.
S. Luigi Orione
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