IL BEATO ALQUIRINO DI CHIARAVALLE.
Tuttora nel secolo, esercitando la medicina, si accostava agli infermi con, tanta fede e carità cristiana da baciarne le piaghe con tenerezza, come se baciasse le piaghe di Gesù. Divenuto monaco nella celebre abbazia dei Cisterciensi, fondata nel 1115 da S. Bernardo, la sua devozione alle Piaghe di Gesù crebbe ancora.
Essendo infermo anche lui e all'estremo della sua vita, un'apparizione del Crocifisso gli riempi l'animo di gioia incontenibile. All'Abbate ed ai monaci che, meravigliati di quegl'insoliti sentimenti di allegrezza, gliene chiesero il motivo, non potè fare a meno di rispondere: «Miei fratelli, a me, quantunque indegna creatura, N. S. Gesù Cristo ha voluto apparire con volto divinamente lieto e festoso, e assicurandomi della remissione dei miei peccati, ha detto: - Vieni, bacia le mie Piaghe che tanto hai venerate e tante volte medicate -. Sto per morire, ma in questi momenti ogni timore è sparito e la mia anima è inondata di celeste allegrezza».
(Tommaso Auriemma: Stanza dell'Anima Divota - Mareggiani. Bologna, 1895).
L'arte salutare della medicina, esercitata con lealtà e giustizia, eleva il medico a benefattore dell'umanità; ma, esercitata con Fede, lo sublima al servizio del Corpo Mistico di Gesù Cristo, che riceve fatto alla sua stessa persona, quello che caritativamente vien fatto al prossimo.
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