lunedì 23 marzo 2020

LAMENTI DIVINI PAROLE DI GESU’ AI SUOI SACERDOTI



APRITE GLI OCCHI!

O miei sacerdoti, intermediari tra Dio e l'uomo, catena d'oro che deve legare le anime a me, risvegliate nei vostri cuori i buoni sentimenti del giorno della vostra ordinazione!
E' così grande la dignità di cui vi ho rivestiti ed è bene che ne siate consapevoli per comprendere sempre meglio la vostra grave responsabilità!
Tutte le amarezze che mi danno alcuni sacerdoti sono legate a quella grande amarezza che mi ha fatto sudare Sangue nell'Orto degli Ulivi, quando vedevo che nei secoli futuri si sarebbero rinnovati il rinnegamento di Pietro nelle file dei miei ministri, il tradimento di Giuda in tanti sacerdoti sacrileghi e la fuga dei discepoli, fuga dovuta agli scandali di certi consacrati.
In quella notte del Getsemani, tanto tormentosa, trovai i tre Apostoli più cari immersi nel sonno: loro dormivano mentre Io sanguinavo per l'angoscia. Li svegliai, invitandoli a pregare, ma si riaddormentarono; si scossero soltanto al frastuono della turba che veniva a catturarmi.
Possibile, o miei sacerdoti, che non comprendiate la gravità dell'ora attuale?... Voi dormite placidamente, cullandovi in una vita comoda, mentre Io, vostro Redentore e Maestro, agonizzo per le iniquità che ogni giorno si moltiplicano.
Vengo a svegliarvi con i tristi avvenimenti di ogni giorno, ma voi vi svegliate per un po' e poi subito vi riaddormentate come i tre Apostoli. Ritorno ancora a svegliarvi con i miei lamenti divini, nella fiducia che vi scuotiate.
Volete forse scuotervi, come gli Apostoli al frastuono della turba, solo quando si scatenerà sul mondo la bufera? Quando i miei nemici, preso il sopravvento, vi metteranno le mani addosso? ... La storia del passato non v'insegna nulla in proposito?
Non vedete come i flutti del mare aumentano, ingigantiscono e si scaraventano contro la mia Nave, la Chiesa? Le onde si infrangeranno, la mia Chiesa non crollerà, perché sulla Nave ci sono Io. Ma ... quale sarà la sorte di tanti sacerdoti? ...
Nel mondo si sta combattendo tra i figli delle tenebre e i figli della luce. Il mio Vicario, il Papa, nelle ore di solitudine piange; è abbattuto, circondato da tante menti in eruzione. Paolo VI, illuminato e assistito da me, è consapevole dell'estrema importanza dell'ora presente.
Molte anime, un tempo a me fedeli, si trovano in condizioni disastrose.
In questa scabrosa situazione cosa fanno i miei sacerdoti? ... Per mia consolazione, ne ho che sono buoni, veri sacerdoti! Ma gli altri... che non sono pochi? ...
Chi pretende che anche ai sacerdoti sia data la possibilità di sposarsi, chi si ribella al mio Vicario, chi nega o mette in dubbio l'altra vita, l'esistenza di Satana, la mia reale Presenza Eucaristica! C'è perfino chi dubita della mia Divinità e dell'esistenza di un Dio Creatore.
Guai a chi tenta di stravolgere le verita della fede! Guai a chi cerca di sottrarre la gloria a Dio onnipotente!
Certe menti sacerdotali sono una vera Babilonia: confusione e tenebre! E con tutto ciò si atteggiano a maestri. Più che pastori, alcuni sono pecore nere nel mio mistico gregge e altri sono lupi rapaci.
Chiedo a questi sventurati: quando foste ordinati sacerdoti e mi giuraste fedeltà, avevate i sentimenti di oggi? ... Non eravate allora lieti di appartenermi e di cooperare con me per la salvezza dei fratelli? ... A che cosa è dovuto il vostro cambiamento? ...
Prima pregavate; a poco a poco avete diminuito e poi quasi tralasciato la preghiera.
Prima eravate convinti della vostra piccolezza; poi è subentrato l'orgoglio.
Un tempo coltivavate lo spirito di penitenza; poco alla volta avete cominciato ad accarezzare il corpo, dandogli ciò che non era necessario, e quindi il corpo vi ha trascinato nel fango ... Penosa situazione la vostra! Avete lasciato la Manna celeste per nutrirvi di ghiande come gli animali immondi.
Prima respiravate l'aria pura della mia grazia ed ora vi dibattete nel fango nauseabondo.
Riflettete, o miei sacerdoti, caduti o pericolanti, riflettete sulla vostra triste condizione! Ditemi: non ho il diritto di lamentarmi?
La cattiva condotta di tanti sacerdoti mi strappa folle di anime.
Ed io, che per salvarne anche una sola mi farei crocifiggere di nuovo, se fosse necessario, come dovrei trattare questi miei ministri? ... Possibile che siate così ciechi da non vedere questa amara realtà?

Don Enzo Boninsegna

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