Madre della Pietà a Piedade dos Gerais (MG – Brasile) 08. 03. 2020
Cari figli,
con grande sapienza, con grande santità in cuori che hanno sete di Dio in questo tempo di santità. Il tempo quaresimale è un tempo di riflessione, di preghiera, di più silenzio, ma siamo in un tempo in cui l’umanità soffre grandi persecuzioni del nemico, il demonio, e dobbiamo avere nel nostro cuore sempre la grazia di costruire la pace.
Quest’anno è l’anno della conversione delle famiglie. Le famiglie oggi non sono buoni esempi come dovrebbero essere. È chiaro che esistono famiglie che danno il buon esempio, ma Gesù vorrebbe che fossero di più. Perché molte famiglie non stanno dando ai figli quello di cui i figli hanno bisogno: l’amore, la protezione, l’affetto, l’impegno del sacramento del matrimonio. Il matrimonio è un sacramento. Quando Gesù chiede di pregare per la famiglia, dobbiamo avere presente la famiglia di oggi, del momento attuale, una famiglia che sta andando in rovina.
E tu vivi oggi nell’intimo del tuo cuore questa sofferenza interiore perché, quando sei padre o madre, hai un grande impegno nella vita: i tuoi figli imiteranno il tuo esempio, i tuoi figli seguiranno i tuoi passi, questa è la grande verità. Per questo dobbiamo seguire l’esempio della Sacra Famiglia di Nazareth: esempio di obbedienza, di fedeltà. E oggi in questo messaggio vorrei ricordarvi che la Famiglia di Nazareth era molto umile. Perché è inutile essere una famiglia che non ha umiltà nel cuore.
Oggi abbiamo un tempo difficile sulla Terra, un tempo di grandi prove in cui vedrete grandi segni nel mondo, soprattutto segni di sofferenza – dopo vedrete la grande grazia – e dovete essere preparati. Non è il momento di creare divisione, non è il momento di ferire l’altro, è il momento di pregare, è il momento di stare uniti. Avete tanti anni di cammino alle spalle.
Oggi guardavo mio Figlio Gesù ed Egli ha detto che, per chi vuole realmente essere di Dio, è sufficiente l’incontro con Dio. Se tu hai fatto questo incontro con Dio esso è definitivo, se tu vuoi. Perché c’è un momento in cui non hai ancora aperto il tuo cuore a questo desiderio, e a volte ti chiedi: perché non l’ho ancora incontrato? Perché la mia fede non è ancora quella fede viva? Perché pecco? Anche in un luogo santo? Perché non hai ancora fatto questo incontro con Dio. E tu devi fare questo incontro con Dio perché, nel momento in cui perdi questo incontro con Dio, il demonio inizia a prendersi gioco della tua debolezza. E tu raccogli la sofferenza che stai praticando. Quello che fai diventa il tuo raccolto. Allora è inutile stare in braccio alla Madre, tra le braccia della Misericordia, solo a metà. Devi starci interamente. Che tu sia padre, madre, giovane o bambino. È una sfida dei tempi di oggi. Stare interamente in braccio a Dio. E stando interamente in braccio a Dio ti difenderai sempre dalle trappole del demonio, avrai sempre molta più forza che debolezza, sarai una persona di molta più preghiera.
Perché il demonio oggi ha lanciato diverse trappole sulla terra e queste trappole portano l’uomo a pensare che può tutto, che tutto è permesso. Ma esistono cose delle quali tu sai – là nell’intimo del tuo cuore – che non ti fanno bene. E quello che non ti fa bene è il peccato. Allora vivere nel peccato significa crocifiggersi tutti i giorni. È una cosa diversa dalla crocefissione di Gesù, perché Egli è morto per liberarci, mentre chi vive nel peccato martirizza se stesso, si rende schiavo di questa sofferenza. E può esserci una conseguenza dolorosissima, sia sulla terra sia nel momento in cui concluderai la tua missione sulla terra. Perché il raccolto è certo.
Allora Gesù oggi in questo tempo quaresimale ci chiama a questa vita di santità.
Dovreste guardare di più alla vita dei santi, conoscere la storia dei santi, perché essi hanno detto il loro sì completo tra le braccia di Dio, hanno avuto questo sì. È il sì che voi, figli di Dio, che Dio vuole altrettanto santi, avete bisogno di dire nella vostra vita. Un sì sincero, vero, costruttivo, non è il momento di tentennare: “vado o resto”. Devi andare tra le braccia di Dio, tra le braccia della misericordia, la misericordia che è la nostra salvezza, è il nostro Salvatore. E vincere tutto quello che sai che ti fa male.
Prima cosa: Gesù l’altro giorno ci ha detto nel messaggio che non dobbiamo mai voler stare davanti. Gesù sta davanti, tu cammini con Lui. La prima cosa che dovete fare in questa settimana di preparazione dei vostri cuori per questo tempo quaresimale, in questa domenica, è pensare: “non voglio stare davanti, perché quando voglio stare davanti mi metto davanti a Cristo e davanti a Cristo non farò quello che è giusto. Creerò divisione, sarò sempre annoiato, triste, infelice. Mentre se sto dietro a Gesù allora seguo quello che Egli vuole”. E Gesù cos’è? Unità, fraternità, amore, giustizia. Non possiamo mai dimenticare la giustizia. Anche perché la misericordia cammina insieme alla giustizia divina. Allora dobbiamo seguire sempre i passi di Gesù ricordando che Egli è in testa e noi seguiamo le sue orme. Anche io Maria, la Madre, seguo sempre le orme di Gesù. E voi dovete fare la stessa cosa. Seguire queste orme.
Questo tempo è anche un tempo per di voi di incontrare la croce. Di mettervi ai piedi della croce. Perché il mondo oggi non parla più della croce, non parla più della morte, non parla più della passione, non parla più della sofferenza vissuta da Gesù e del fatto che oggi tante persone vivono la sofferenza, tanti padri, tante madri, tanti figli. Ci vuole il desiderio della santità, il desiderio di essere santi. Pensate che i vostri figli siano felici quando vi vedono fare qualcosa che essi sanno che Dio non approva? Allo stesso modo i genitori: quando i figli fanno qualcosa che Dio non approva, i genitori sono tristi.
Allora dobbiamo metterci ai piedi della croce, questa croce meravigliosa che è il nostro Salvatore, Gesù. Quando ci mettiamo ai piedi della croce abbiamo sempre la visione di Gesù che vive il mistero della sua morte sulla croce. La sofferenza, il sangue versato. Cosa hanno fatto a Gesù? La brutalità, la crudeltà. Ma la Misericordia di Gesù! La Misericordia esce direttamente dal Cuore di Gesù: il Sangue e l’Acqua. Molta misericordia.
Abbiamo fatto una riflessione: perché siamo nel tempo della misericordia? Perché potremmo dire così: Gesù è già morto per noi. Ma il mondo non ha seguito le sue orme. L’uomo vuole sempre stare davanti a Dio: nella scienza, nella sapienza, nello sviluppo, nella tecnologia, nella conoscenza, nelle esperienze. Egli vuole sempre stare davanti a Dio. Perché non vive i dieci comandamenti della legge di Dio. E nemmeno conosce questi comandamenti, per questo non li vive. Perché chi conosce, vive.
Allora mettendoci ai piedi della croce vediamo la misericordia. Il Sangue e l’Acqua, la misericordia per questi nostri tempi di oggi. Per le famiglie, per i giovani, per le nazioni. Per questo mondo in cui – se guardi con gli occhi – non vedrai cambiamenti, non vedrai trasformazioni, non vedrai progresso, miglioramento, vedrai solo un uomo sempre più egoista, un uomo sempre più materialista, un uomo sempre più individualista. Ma se ti metti ai piedi di Gesù sarai capace di essere un uomo come Gesù Cristo vuole che tu sia. Questo vale per l’uomo, la donna, il giovane, il padre, la madre, il sacerdote, la Chiesa, tutti noi. Se ci mettiamo ai piedi di Gesù faremo sempre questa riflessione. Perché quello che è accaduto all’umanità è che l’umanità vive una fede fredda, non una fede forte, quella fede che quando ti svegli sai che Gesù è con te. Anzi, ancora più bello: Egli vive in te.
Per questo nel messaggio del ritiro spirituale Gesù ci ha detto chiaramente: io vivo e regno nei vostri cuori! E noi dobbiamo credere. Se noi oggi preghiamo, camminiamo, evangelizziamo, vogliamo salvare anime, dobbiamo credere a questa promessa di Gesù, che Egli vuole vivere e regnare nei nostri cuori. Per questo è diventato la Santa Eucarestia, la Santa Comunione, l’Alimento. Tu che ricevi Gesù, non vai a Messa tanto per andare, vai per ricevere Gesù. E se sei nel peccato, cerca la liberazione. Perché hai bisogno di Gesù. Hai bisogno che Gesù viva per sempre con te. Nel tuo cuore. Allora anche questa è una bella riflessione di questo tempo quaresimale.
E per concludere questa nostra riflessione di oggi, questa benedizione di oggi, dobbiamo fare la meditazione più preziosa per i tempi attuali, che è vivere il silenzio. Perché l’umanità non sa esprimersi. Il rancore e la volontà di essere sempre al primo posto ti impediscono molte volte di vedere e vivere l’unità, la fraternità. Se tu facessi questo silenzio e prima di cercare di concludere i tuoi obiettivi ti fermassi a pensare: “Cosa farebbe Gesù?”, dato che Egli vive e regna in te, Egli ti darebbe la sapienza. Lo Spirito Santo è con te. Allora cercheresti di più il silenzio.
Perché quello che oggi il demonio vuole fare nella famiglia, nelle comunità, e anche nella Santa Chiesa, è la divisione, la confusione. E noi dobbiamo dire il nostro sì a Dio attraverso la nostra testimonianza di vita, senza divisione, senza confusione, ma in unità e fraternità. Perché la parola che Gesù profetizza per noi in questi tempi di battaglia è: unità, fraternità, comunione e silenzio. Allora dobbiamo vincere. Perché voi state avendo molti attacchi, tutto il mondo oggi vive questi attacchi, non solo voi pellegrini che siete qui. Questi attacchi che ti hanno portato a non avere pace. Allora il mondo è senza pace. E quando sei senza pace sei senza Dio. Perché chi è la pace? È Dio. Se sei lontano dalla pace significa che sei lontano da Dio. Perché se hai Dio hai la pace.
Allora il mondo oggi vive la necessità della pace. Quella pace che Gesù ci ha augurato che fosse con noi, nel nostro cuore. Questa pace si riferisce alla presenza del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo nella nostra vita. Allora ognuno deve fare questa riflessione, rivolgendosi a Dio, mettendosi alla presenza di Dio. Lo specchio per vedere il tuo viso lo hai in casa, lo specchio per vedere il tuo cuore è Gesù, quando ti metti alla presenza di Gesù. È Lui che ti darà la grazia di vedere lo Spirito Santo, di sentire lo Spirito Santo che ti illumina, che ti mette alla presenza del Padre, e tu farai questa riflessione per cercare la tua guarigione.
Perché questo tempo di quaresima è il tempo della guarigione. Gesù è venuto per guarire e ha guarito, ha salvato. Allora è tempo di guarire te stesso. Tu pensi molte volte alla confessione, alla penitenza quaresimale, ma dimentichi la guarigione, la guarigione di te stesso. Come cercare questa guarigione? Come ricevere questa guarigione? Come stare pronto per essere più umile, più semplice, più sapiente, più unito, più fraterno, avere più unione? Perché il mondo oggi è diviso. Il mondo oggi non sta costruendo, sta distruggendo. Perché l’unione costruisce, la disunione distrugge. Allora cosa è necessario fare, figli?
Per molte cose oggi Dio non vuole più quantità, vuole qualità. È inutile che tu abbia quel proposito di quantità, è ora di cercare la qualità. Fare le cose con il cuore. Mettersi tra le braccia di Dio interamente. Vivere la santità è vivere la santità. Nessuno serve due padroni. Nessuno può servire due padroni. Devi fare una scelta. Non pensare che Dio ti renderà schiavo, Dio ti darà la grazia di vivere tutto: canti, danzi, sorridi, manifesti la tua gioia con la tua famiglia, hai la gioia di coltivare questo mondo, di conoscere la bellezza che Dio ha creato per te in ogni angolo di questa terra. Ma in un modo santo e felice, non malato come sono oggi le persone. Dio non ti toglierà niente. Tutto quello che ha fatto lo ha fatto per te. Lo ha fatto con l’amore più grande, perché Egli ti ama. Se voi sapeste quanto Dio vi ama, fareste tutto quello che vi chiede. Perché quello che vi chiede è perché vi ama e vuole vedervi figli santi, figli felici.
Allora camminiamo, perché il cammino ha le spine, e mettiamoci sempre sulle orme di Gesù Cristo. Con grande affetto e amore voglio darvi la mia benedizione.
la Madonna benedice i presenti
Cari figli, vi ho benedetti con molto affetto.
Sono stata molto felice per la vostra unione, per questo momento di preghiera, di silenzio, di responsabilità, di fede, di unità. Seguiamo sempre la Via che Gesù è per noi.
Il messaggio di oggi rivolge ai nostri cuori questa chiamata alla santità, questa chiamata a costruire, non a distruggere. Questa chiamata all’unione, a vincere la divisione. Questa chiamata al silenzio, a vincere questo rumore e avere la pace. Non esiste nessuno che possa stare davanti a Gesù, e chi vuole stare davanti cadrà. Perché Egli sarà sempre la nostra Via, la nostra salvezza, la nostra verità e l’ultima tavola di salvezza. Per questo desidero che siate uniti a Lui e sempre più con Maria, la Madre della Pietà, con il Cielo, con la Sacra Famiglia, con San Giuseppe. Questo mese è dedicato a lui, un mese bellissimo. San Giuseppe è stato esempio di silenzio, esempio di perfezione nel senso di essere quello che Gesù Cristo desiderava: amore, impegno, responsabilità e fedeltà. Ma ha cercato di perfezionarsi sulla via del Signore, del silenzio, della preghiera e dell’affidamento.
Vi auguro pace e serenità in questa lotta per la costruzione della pace. Che Dio benedica tutte le madri, tutti i padri, tutti i figli, la Santa Chiesa, e vi renda un cuore unito e forte.
Ecco la Serva del Signore.
Chiedo sempre a Gesù di benedire i fiori per la guarigione e liberazione dei malati nel corpo e nell’anima. Nella benedizione di oggi prego Gesù anche per le donne del mondo intero. Che siano donne sante, forti e fedeli alla Parola del Signore.
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