domenica 1 settembre 2024

“IN VERITA’, IO NON INTENDO MAI PER L’ETERNITA’, ALCUNO SCHERZO CON LA SERIETA’ DELLA VITA”

 


5. Quando Io dico: “Intendo di descrivere la morte, il Giudiziol’inferno ed il Regno dei Cieli”, non bisogna che crediate si tratti della morte corporale, ecc., bensì è intorno alla morte dello spirito che Io voglio intrattenerMi con voi.

6. Anzitutto devo dirvi quello che è da intendersi sotto il concetto “morte”. - Esiste ed in generale una morte, così, forse come l’immaginate voi sotto la forma di uno scheletro ambulante munito di falce e di clessidra? - Oh, no, la morte è il compendio di tutti i peccati, di tutti i vizi e di tutte le colpe; è il compendio di tutto ciò che è maligno e perfido e che è riprovevole, non solo al Mio cospetto, ma anche a quello di ogni spirito od uomo che sia di sentimenti buoni.

7. Ma Io che sono il Signore, non posso né voglio condannare né mai condannerò nessuno che abbia sia pure una volta sola, e sia pure soltanto il breve tempo di un secondo, pensato a Me; giacché nell’azione del pensare a Me è già insita una rivelazione, ovvero un riconoscimento della Mia Onnipotenza.

8. Io sono effettivamente il Signore, il Quale può separare la vita dalla morte nella Parola, nella Verità e nell’Azione. Io stesso che sono il Signore e Dio, Mi metto in mezzo quando il Maligno vuole accalappiare un’anima. Io le pongo parole di consolazione nel cuore, allorquando essa crede di esser perduta a motivo dei propri peccati od errori, e di dover andare in ogni caso in perdizione o, se lo ritiene, che non giovi più alcun pentimento e che per lei non vi sia più salvezza, per essere Io un Giudice inesorabile. Sono Io che pongo nel cuore di una tale povera anima un qualche esempio tratto dalla Sacra Scrittura, e con ciò le dimostro che Io non disdegno la preghiera nemmeno dei peccatori che si sono già dati come perduti!

9. Per i veri figlioli di Dio, quindi, non vi può essere morte, perché Egli stesso ridesta a Vita tutti i peccatori. Ci sono bensì peccatori e peccatrici che devono più di una volta percorrere la via della carne per la ragione che sempre di nuovo si lasciano accalappiare e sedurre dal peccato, ovverosia dalla carne, ma questi tali si puniscono da se stessi e non c’è bisogno che li punisca Io.

10. Che cosa posso fare Io di un peccatore, per esempio, il quale – anche dopo varie incarnazioni – non vuole affatto credere in Me? Vedete, nell’aldilà, già dallo spirituale che non è possibile circoscrivere nel materiale, uno spirito viene reso attento che ci deve esser Qualcuno, il Quale sovrasta tutte le cose e che tutto ordina così come si trova ordinato.

11. Ci sono però degli spiriti i quali per lunghi anni rimangono fissi ed immobili nello stesso punto, senza pensare a qualche cosa e senza voler accettare alcunché di vero e di buono da altri spiriti che vengono mandati per ammaestrarli. Essi non credono né a Me né alla Mia Parola od a quella di un altro. Simili spiriti, in queste condizioni devono restarsene isolati e campare molto miseramente la vita. In questa solitudine essi possono venir considerati morti, e vengono ridestati solamente quando essi stessi accolgono un qualche insegnamento, o se, pure, incominciano a pensare ed a credere in Me.

12. Già al primo pensiero che venga rivolto a Me, essi vengono liberati dalla morte; perché per questi poveretti, persino un pensiero solo a Dio, qualunque esso sia, costituisce già una liberazione da morte. Tali spiriti non sono di natura maligna, ma sono così ostinatamente sordi ad ogni ammonizione, che con loro non si sa affatto da dove cominciare. Ce ne sono fra questi, di tali, che già fin dalla creazione del mondo vivono a questo modo, vale a dire già da sei milioni seicentosessantasei mila anni (6.666.000).


16 - Gennaio - 1886

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