mercoledì 18 settembre 2024

LA FIAMMA D’AMORE DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

 


DIARIO SPIRITUALE DI ELISABETTA SZANTÓ 1961-1981 


13 ottobre 1962 

Da mesi il Signore Gesù mi sta parlando, ma non ho scritto tutto perché non sempre ho avuto la possibilità di farlo. Questa mattina mi sono trattenuta nel silenzio della chiesa e, mentre pregavo implorando per i sacerdoti agonizzanti, il Signore Gesù, commosso, ha sussurrato al mio orecchio: "Le nostre mani raccolgono insieme!" Ho chiesto l'irradiarsi della misericordia della Fiamma della Santa Vergine sulle anime purganti ed Egli mi ha fatto capire che in quel momento un'anima era stata liberata dal purgatorio; ho sentito allora gioire il mio spirito. In quello stesso istante, per la misericordia divina, sono stata immersa nella felicità di quell'anima presentatasi davanti a Dio. Poi ho pregato per i sacerdoti agonizzanti con tutto il mio raccoglimento ed il mio intimo è stato invaso da una struggente sensazione. Sono le sofferenze che il Signore Gesù permette perché raccolga con Lui. In tale raccoglimento, un leggero sospiro della Beata Vergine, come un alito etereo, ha sorpreso la mia anima: "Figliola mia, la tua compassione per le povere anime ha tanto commosso il Mio Cuore materno. Ti concedo la grazia chiesta ... Ogni qual volta, facendo riferimento alla Mia Fiamma d'Amore, direte in mio onore tre "Ave Maria", sarà liberata un'anima dal purgatorio e durante il mese dei morti (novembre) con una sola Ave Maria, si libereranno dieci anime dal purgatorio. Anche le anime penanti dovranno sentire la grazia della Mia Fiamma d'Amore". 

Nota - La Sacra Scrittura ci dà sicurezza che Dio ha il diritto di porre condizioni espresse in numeri nel concedere i doni della sua grazia. Vediamo il Profeta Eliseo nel caso di Naam della Siria (2 Re 5,1. 14) dove non si può intendere che le condizioni della guarigione siano espresse in cifre ed è da ritenere che la guarigione non sia dipesa dai numeri. Perché, proprio nelle sporche acque del Giordano, l'immersione per sette volte di Naam ha determinato la condizione della guarigione? Non poteva essere sufficiente fare cinque immersioni o tre oppure anche una sola? 

La guarigione non è derivata dall'immersione per sette volte, ma dalla fede umile e dall'incoraggiamento degli inservienti che hanno stimolato l'obbedienza e hanno fatto vincere la sua superbia recalcitrante, per cui egli si è sottomesso al desiderio del profeta. 

Per "la matematica celeste" suaccennata, non ha importanza né il numero né l'adempimento, ma l'AMORE. Significa che deve vivere continuamente in noi il desiderio di aiutare le anime penanti. 

Quanti inutili pensieri girano attorno al nostro io, quante superflue ansie riempiono anche un solo nostro giorno! Quanti gesti meccanici facciamo al giorno! E quante azioni di autoeducazione potrebbero essere efficaci se, solo con affettuoso pensiero le rivolgessimo, di volta in volta, ad anime penanti che sarebbero grate a coloro che le avessero aiutate! Esse sono per questo molto riconoscenti e, dopo aver raggiunto lo stato di salvezza, saranno a loro volta di aiuto per la liberazione di altre anime. Questa comprensiva partecipazione torna a nostro merito e la Vergine Madre lo trasmette alle anime penanti. Se la Vergine Madre ci propone i numeri lo fa soltanto affinché l'apprensione derivante dalle nostre debolezze, nello stesso tempo, ci stimoli e ci animi. 

Per quanto piccola sia la nostra collaborazione è sufficiente perché un'anima sia portata al cospetto di Dio. Affidiamo tranquilli alla Vergine Madre il numero delle "Ave". Lo sviluppo di questo argomento è confermato dagli appunti del diario in data 17.7.1964.  

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