sabato 9 marzo 2019

Tu sei



Signore, aiutami a tenere fisso lo sguardo su di te.
Tu sei l’incarnazione dell’amore divino,
l’espressione dell’infinita compassione di Dio.
Tu sei la manifestazione visibile
della santità del Padre.
Tu sei bellezza, bontà, dolcezza,
perdono e misericordia.
In te si può trovare ogni cosa.
Tu hai parole di vita eterna,
sei cibo e bevanda,
sei la Via, la Verità e la Vita.
Tu sei la luce che risplende nelle tenebre, 
la lampada sul candeliere,
la casa sulla cima della collina.
Tu sei la perfetta icona di Dio.
In te e attraverso di te posso vedere il Padre celeste,
e con te posso trovare la via verso di lui.
O Santo, Glorioso sii mio Signore,
il mio Salvatore, il mio Redentore, la mia Guida,
il mio Consolatore, il mio Conforto,
la mia Speranza, la mia Gioia e la mia Pace.
A te voglio dare tutto ciò che sono.
Fa che io sia generoso, non avaro né esitante.
Fa che ti dia tutto: tutto ciò che ho,
che penso, che faccio e che sento.
E’ tuo, Signore. Accettalo, ti prego
e rendilo pienamente tuo. Amen.

Il Cristianesimo sarà detestato perché sarà visto come un freno alla libertà personale.



Mia dilettissima figlia, il mondo è inondato da una nuova forma di spiritualità che comporta il credere in un essere superiore – che essi definiscono “il cristo” – mentre non sono Io, Gesù Cristo, quello a cui essi si riferiscono. Satana, sotto forma di Lucifero, indicato come il Re 
della Luce, viene idolatrato non come un‟entità malvagia, ma come colui che esegue un‟opera di Dio. Questa ideologia è favorita dalle sette segrete, le quali si propongono di distruggere il Cristianesimo. Saranno in molti ad essere attratti dall‟occulto e dalle pratiche magiche, in quanto hanno bisogno di provare eccitazione. Una volta attirati, essi ne diventeranno delle pedine e, con il tempo, saranno posseduti dal maligno. 

Molte persone bramano la soddisfazione spirituale e la pace. Ogni ideologia che afferma di condurre alla propria auto-realizzazione, alla pace, alla calma e ad una più profonda comprensione della loro umanità, sarà per essi, un‟attrazione. Saranno in molti, tuttavia, ad essere restii a seguire Me, Gesù Cristo, visto che la società Mi ha condannato a languire nelle viscere della terra; eppure, essi si placheranno quando si saranno nutriti della falsa dottrina, la quale afferma che tutte le strade portano a Dio. Questa è una menzogna, poiché voi potete venire a Dio solo attraverso di Me, il Suo Figlio unigenito, Gesù Cristo. 

Io Sono Uno con Colui che ha creato tutte le cose. C‟è un solo Dio e Io, Gesù Cristo, Sono la Parola fatta carne, affinché l‟umanità possa rigenerarsi. Senza di Me, voi non potrete mai sentirvi appagati, né in questa vita né nella prossima. 

Verrà detto al mondo, che l‟obiettivo più importante da perseguire è la libertà, la libertà a tutti i costi; ma onorare veramente Dio vuol dire rinnegare il proprio tornaconto, di conseguenza, il Cristianesimo verrà detestato poiché sarà visto come un freno alla libertà personale. Servire Dio, un qualsiasi Dio, diventerà l‟obiettivo di molte persone che cercano la Verità. Ma quando Satana sarà considerato una divinità, da parte dell‟uomo, allora Dio, nella Sua Giustizia infinita, distruggerà coloro che onorano la bestia. La bestia, che si nasconde tra l‟élite dei potenti, dà grande potere a coloro che diffondono la menzogna che Io, Gesù Cristo, non esisto. Questa è la più grande maledizione inflitta all‟umanità da parte di Satana a causa della debolezza dell‟uomo, il quale cade a motivo delle menzogne che sgorgano dalla bocca degli empi. 

C‟è un solo Dio! C‟è solo una via verso Dio! Nessun‟altra via, per quanto luminosa possa esservi mostrata, può portarvi al Padre, ma solo quella che passa attraverso di Me, Gesù Cristo, il Salvatore del Mondo. 

Il vostro Gesù 

11 Agosto 2014

LE SETTE ARMI SPIRITUALI



La seconda arma 

La seconda arma è il diffidare delle proprie forze, cioè, senza alcun dubbio, dare per certo che mai da sole si possa fare una qualunque cosa buona, secondo l'affermazione di Cristo Gesù: «Nulla potete fare senza di me.»; né, tantomeno, si possa resistere alla furia dei nemici infernali e alla loro astuta malizia. Nessuna confidi nella propria esperienza e sappia che, per giusto giudizio, certamente cadrà in grande rovina, se non si comporterà secondo le mie esortazioni, perché il nemico è più malizioso di noi; anzi, è la malizia stessa. Perciò, dico che la seconda arma, per combattere il male, è il non fidarsi di sé, e beata chi avrà questa nobilissima dote! E più la religiosa è virtuosa, o ha incarichi di responsabilità, più ne ha bisogno. Io stessa udii raccontare da un vecchio e onestissimo prelato che, se egli decideva cose pertinenti al suo ufficio secondo il proprio giudizio, Dio permetteva l'attuazione della maggior parte di quelle che portavano affanno e tribolazione, mentre tutto andava a buon fine, con sua grande consolazione, se le cose venivano fatte non secondo il suo giudizio, ma secondo coscienza e secondo il parere della maggioranza dei suoi subordinati.  

Dunque, come potrà avere tanto ardire la religiosa, e in particolare la novizia, da voler vivere di testa sua e con stolto fervore? Viva essa, piuttosto, secondo la coscienza e la volontà della sua superiora e maestra, affinché la virtù della santa umiltà in lei risplenda e rafforzi l'arma del diffidare delle sole proprie forze. A lode di Cristo. Amen.  

Santa Caterina da Bologna 


SE MI APRI LA PORTA...



DAL MANOSCRITTO DI UNA PICCOLISSIMA ANIMA AMORE PER AMORE


Un fiume che scorre

«Prendi il mio Cuore! Il mio cibo è l'amore. La mia vita è l'amore. La mia felicità è l'amore. Per amore ho ideato la vostra creazione; Io stesso, Amore infinito, sarò il vostro premio.
Il mio amore per voi è incrollabile, perché è basato sulla Divinità. Mi sono fatto, obbligo, fin dall'inizio della vostra creazione, di amarvi sempre. E se dite voi che nobiltà obbliga, tanto più mi sento impegnato, io che sono la vera, l'unica nobiltà, perché divina.
Dalla nascita alla morte vi amo, anzi vi perseguito con il mio amore, anche quando vi ribellate ad esso o non ve ne curate affatto... Io sono immutabile nell'amore, anche quando non lo meritate. È come un fiume che scorre ugualmente, quale sorta di melma trovi nel suo letto.

Il mio amore per voi non conosce confini, perché è l'amore di Uno che è Dio. Neppure in Paradiso potrete capire, nella sua immensità e potenza divina, il mio amore per voi.
Come un bimbo di pochi anni, figlio di un grande scienziato, non può capire l'erudizione paterna, così a voi, pur nella beata comprensione, non sarà dato di misurare l'intensità dell'amore del vostro Dio per le sue creature. Sarebbe un eccesso di gioia impossibile a sopportare, anche se sarete già fortificati nella beatitudine.
Il mio Cuore mai è stato assorbito da altra preoccupazione: vi è unicamente l'amore per voi, il dolore per voi, le ansietà per voi.
Tutta la mia onnipotenza, bontà, giustizia, tutta e sempre per voi, per le vostre anime. Non ho potuto fare di più per voi, benché onnipotente, perché sono andato fino al colmo.
Potrei ancora, come Dio, creare miliardi di mondi più belli e più perfetti, ma non potrei, come Uomo-Dio, accogliere e offrire più sofferenza e subire morte peggiore.
Non ho esitato a sacrificarmi per la vostra salvezza, e non mi sono riposato se non dopo aver dato, fino all'ultima goccia, il mio Sangue per la vostra redenzione.
Non è più necessario che Io ritorni a patire e morire per voi, altrimenti vi verrei con lo stesso slancio di allora spontaneamente e gioiosamente.

Anche se tutti voi vi conservaste intatti nella coscienza, dalla nascita alla morte, non avreste fatto neppure un passo degno della riconoscenza che mi dovete. Tutte le creature più sante che sono state, sono e saranno, non potrebbero mettere assieme un sospiro solo d'amore per Me, che sia degno di Me. Tutto l'amore dei Serafini e dei Santi non potrà mai corrispondere a un solo battito del mio Cuore.
Se non fossero le vostre ingratitudini e i vostri peccati che me lo impediscono, farei delle vere pazzie d'amore per voi, tanto siete da Me teneramente amati.
Siete le mie conquiste, i trofei delle mie vittorie: come i guerrieri amano fare mostra delle medaglie acquistate con il loro valore, Io mi compiaccio di presentare al mio Divin Padre i frutti della mia Passione e Morte.

DON RENZO DEL FANTE





Vita interna di Gesù Cristo



rivelata alla serva di Dio Maria Cecilia Baij


VERSO BETHANIA ESORTAZIONI AI SUOI  

Rese perciò le grazie al divin Padre, (andai a Bethania con i miei apostoli. Lungo il viaggio li 
andavo istruendo ed esortando a star vigilanti, perché il nemico infernale li avrebbe travagliati, 
perciò era necessario che stessero sempre orando, e raccomandandosi al Padre, per non 
cadere nelle tentazioni. E di nuova dissi loro: Figliuoli miei, poco più starò con voi, perché è 
arrivato il tempo in cui si deve terminare l’opera della redenzione e il Figliuolo dell’uomo sarà 
dato in mano dei nemici, i quali lo strazieranno, lo scherniranno, lo flagelleranno, e infine lo 
condanneranno a morte, come altre volte vi ho detto. Perciò state vigilanti, perché adesso si 
avvicina il tempo in cui dovete far mostra della vostra fedeltà e dell’amore che mi portate, 
mettendo in pratica ciò che tante volte vi ho insegnato, Animatevi anche voi a soffrire dei 
travagli, e state sicuri che il mio divin Padre vi assisterà, vi proteggerà. Non vi apporti meraviglia se il mondo vi odierà e vi perseguiterà, e se vi sarà reso male per bene, vedendo che io, vostro Capo e Maestro, sono perseguitato ed odiato, e che infine mi sarà data ignominiosa morte. 
Quando il mondo tratterà voi come tratta me, rallegratevi, perché allora sarete fatti, degni di 
essere simili al vostro Maestro: per questo la vostra mercede sarà copiosa nel Regno dei cieli.
Questo ed altro andavo dicendo ai miei apostoli, preparandoli al gran travaglio che avrebbero 
avuto nel tempo della mia passione. Essi afflitti e dolenti, piangevano, non potendo proferir 
parola. Solo Giuda, il traditore, stava forte: perché era di cuore assai duro, e non dava credito a quello che allora dicevo. Pensava fra sé, che parlassi così per affliggerli e per sentire come mi 
amassero, non  perché  dovessi  veramente  morire. Dispiaceva  molto a  me  il  pensiero del 
discepolo  traditore,  perché  vedevo  che  con  questi  sentimenti  si  andava  a  poco  a  poco 
disponendo al tradimento. Già il nemico cominciava a tentarlo, ed a suscitargli la sua rea 
passione. Ogni tanto gli suggeriva come avrebbe potuto fare per avere il danaro che gli Scribi, i 
Farisei, i principi ed i sacerdoti avevano promesso a chi mi avesse dato nelle loro mani. Ma 
andava però ribattendo la sua passione col pensiero che non era a lui lecito far questo; tanto 
più poi si convinceva, vedendo tutti gli altri apostoli molto affezionati ed anche molto afflitti
per la perdita, che dicevo dovevano fare di me. Io non mancavo di ammonirlo internamente, ed 
il Padre gli dava molti lumi, perché conoscesse il suo errore, scrollasse da sé la tentazione e 
frenasse la rea passione. Perciò si andava rimettendo, benché non si quietasse e stesse con la 
mente turbata.
Quanta pena mi dava, sposa mia, questo discepolo, che incominciava a dar adito all’antico suo 
vizio, e che per quanto gli dicessi, e per quanti lumi ed aiuti avesse, non si voleva arrendere 
totalmente, ma conservava in sé l’affezione al danaro ed il desiderio di averlo. Andava, ogni 
tanto pensando fra sé : « Il Maestro dice che ha da morire, se sarà vero che debba morire, io 
almeno avrò quel denaro presso di me, e così provvederò ai miei bisogni; e se non morrà, 
servirà per provvedere ai bisogni, di tutti noi ». Tutto ciò gli suggeriva il nemico, perché cercava tutti i modi di farlo cadere; per di più, la faceva andare lontano da me, in modo che non potesse udire le mie parole. Difatti ne mostrava spesso noia e tedio, perché lo colpivano nel suo vizio di interesse ed avidità di avere sempre più.
Tutto ciò non avvertivano gli altri miei apostoli, né mai pensarono che quanto dicevo, Io dicessi 
più per fare avvertito Giuda, che essi: se l’avessero capito, lo avrebbero lacerato. E quando lo 
vedevano andare lontano da me, credevano che lo facesse per stanchezza, come difatti 
dimostrava.

PREGHIERA DI CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA



O Cuore Immacolato di Maria, ardente di bontà, mostra il tuo amore verso di noi.
La fiamma del tuo cuore, o Maria, scenda su tutti gli uomini. Noi ti amiamo tanto. Imprimi nei nostri cuori il vero amore così da avere un continuo desiderio di te.
O Maria, umile e mite di cuore, ricordati di noi quando siamo nel peccato.
Tu sai che tutti gli uomini peccano. Donaci, per mezzo del tuo Cuore Immacolato la salute spirituale.
Fa' che sempre possiamo guardare alla bontà del tuo Cuore materno e che ci convertiamo per mezzo della fiamma del tuo Cuore.
Amen.

Camminate per un futuro di grandi eresie. La vostra arma di difesa è l'amore alla verità.



Messaggio di Nostra Signora Regina della Pace, trasmesso il 07/03/2019

Cari figli, non abbiate paura. Fatevi coraggio, perché siete del Signore. Camminate per un futuro di grandi eresie. La vostra arma di difesa è l'amore alla verità. Non incrociate le braccia. Il silenzio dei giusti fortifica i nemici di Dio. Non permettete che la fiamma della fede si spenga dentro di voi. Qualunque cosa accada, rimanete con Gesù; Difendete la Sua Chiesa e non permettete che i nemici vincano. Io sono la vostra Madre Addolorata e soffro per quello che viene per voi. Cercate forze nella preghiera, nel Vangelo e nell'Eucaristia. Avanti nella difesa della verità. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

venerdì 8 marzo 2019

OPERA DEI "TABERNACOLI VIVENTI




Il grande dono di Gesù agli uomini d'oggi tramite Vera Grita

21-XI-1967 Gesù all'anima. Non mi trovi, non mi senti: sperimenti la tua nullità, i tuoi limiti, la tua incapacità a tutto. Seguimi nel buio, nelle ombre perché conosci la "via". Ti lascio per un po'. Non temere, non sei sola: c'è chi ti guida. Obbedisci, obbedisci a tutti, e così obbedirai a Me. Lascia fare al mio Amore e aumenta, aumenta la tua fede, la tua speranza. Ti darò una ricompensa: il mio Amore! Hai bisogno di Me, del mio Amore in te per amarmi dell'amore mio stesso; per amarmi negli altri, nelle anime; per amarmi nel Creato, per cercarmi quale Creatore, per innalzare al Cielo la tua lode, per adorare in spirito puro Dio, Padre tuo, Padre mio, Padre nostro. Soffri nel silenzio, nell'abbandono; offri in Maria SS. Madre mia, Madre tua, Madre nostra. Scrivi come ordine mio; se dubiti sappi soffrire con umiltà; se temi sappi confidare in Chi ti guida e ti ama; se ti smarrisci cerca Lei e cerca Me: il tuo Gesù. Rimani unita a Me. Vuoi il mio Amore? Vuoi che lo cresca in te? Sappimi attendere nel dolore umile e nascosto, nell'abbandono di te alla Madre mia; sappimi ringraziare e benedire nelle tribolazioni, nelle croci, perché sono Io che te le mando. (Dopo aver raccomandato a Gesù, secondo i desideri di Mari Ausiliatrice, d. B. e p. G., Gesù dice: lo farò di loro due grandi Sacerdoti. Consolami, figlia mia, per quanto essi ed altri come loro soffrono a causa mia. C'è chi mi offende in loro; c'è chi mi perseguita nei buoni, nei giusti. Ripara, offriti per Me, per i miei Sacerdoti, perché essi sono altri Me stesso. O Gesù, tu li amerai nelle loro croci, vero? Ma insisto: di più, assai, assai di più amerai d. B. e p. G.?). Ricevi, ricevi la mia Grazia, figlia mia; non ti limitare nell'amore. Chiedimi tanto amore, e, come hai detto, "assai, assai di più", non solo per loro due, ma, allo stesso modo, per gli altri. Un Padre non ama un figlio meno dell'altro. Verrà tempo in cui mi chiederai anime sacerdotali staccate da Me. Come la mia Grazia cresce in te, così quel seme di amore e di dolore è già in te. Deve macerare perché cresca nel terreno del tuo cuore questa pianta. Allora, solo allora per dono di amore, sarai vittima in Me; martire del mio Amore di Sacerdote, povera di tutto e ricca solo di Me. Ti ho dato una Mamma per il tuo esilio, per la tua anima, per tutto questo: non ti staccare mai da Lei. Nel suo Cuore ti incontrerò! Ora sai che sono in te, che parlo alla tua anima; sai che Gesù emerge dall'intimo e parla agli umili; e parla a te perché è la mia Mamma che ti fa dono della sua umiltà, della sua docilità. Abbi fede: sono il tuo Gesù. 

LA VITA DELLA MADONNA



 Secondo le contemplazioni 
della pia Suora STIGMATIZZATA 
Anna Caterina Emmerick 


Il Monte dei Profeti. La Veggente di Dùlmen annuncia la Concezione di Maria Santissima nei vari Paesi del mondo 

L'8 dicembre 1820, nella festa dell'Immacolata Concezione di Maria Santissima, l'anima della Veggente fu trasportata dal suo Angelo custode in numerose regioni della terra. Dalle visioni su questo lungo viaggio della sua anima, che lei comunicò al "pellegrino", diamo solo un accenno di quelle che qui ci riguardano. La Veggente giunse a Roma e si recò presso il Santo Pontefice, visitò una monaca in Sardegna a lei assai cara; poi fu a Palermo, arrivò in Palestina e nelle Indie, finalmente salì sopra un Monte chiamato "dei profeti” . Giunse poi nell'Abissinia e salì sopra un'altra rupe sulla quale sorgeva una meravigliosa città ebraica, vi si recò a visitare la regina Giuditta con la quale tenne una conversazione intorno al Messia e all'odierna festa della Concezione di Maria. In questo lunghissimo viaggio mistico attraverso il mondo e i continenti, la Veggente di Dulmen si comportò come un diligente Apostolo, approfittando di ogni occasione per pregare, insegnare, prestare soccorso, consolare e preparare il mondo di quell'epoca alla festa della Concezione di Maria. 

NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO



VI INVITO A NON PERDERE L’ANIMA, A SVEGLIARVI!

Solo che Io vi chiamo e non vi rendete conto della profondità di quello che vuol dire svegliarsi, non vi rendete conto di quello che l’anima è per l’uomo, per mancanza di interesse personale di istruirvi sul vostro organismo, sia materiale che spirituale.
Sentite cose dell’anima e non sapete che è l’anima, ascoltate, ma lo fate soprattutto senza credere e quindi non avendo sufficiente Fede, vivete senza pensare al momento in cui verrete chiamati davanti a Me.
Figli, se Io vi facessi provare per un minimo istante quello che vive l’anima in Grazia, sarebbe come farvi provare il Paradiso anticipato, dove Io risiedo pienamente.
Ogni anima porta impresso il prezzo del Mio Sangue, per questo vi chiamo e non voglio che vi perdiate, abbruttendo l’anima con il fango del peccato.
Sto parlando dell’anima e del peccato, quando il peccato è, per gran parte dell’umanità, il pane quotidiano, facendomi patire un costante dolore.

COME POSSONO INSINUARE, QUELLI CHE SI CONSIDERANO ERUDITI, CHE IO NON STIA SOFFRENDO IN QUESTO MOMENTO, SE PER UNA SOLA ANIMA RIVIVO LA MIA PASSIONE? ALIMENTATE L’ANIMA, PREGATE, ADORATEMI NELL’EUCARISTIA, PREGATE MIA MADRE, NON PERDETE NEMMENO UN ISTANTE: UN ISTANTE VALE LA VITA ETERNA.

Charles de Foucauld



Se non credessi con tutte le mie forze che le parole «dolce, penoso, gioia, sacrificio», ecc. debbono scomparire dal nostro vocabolario, direi che sono un po’ triste per il fatto di dovermi assentare da Beni Abbès: triste per dover lasciare per qualche tempo il divino Tabernacolo, triste per sentirmi meno solo ai piedi di Gesù, preoccupato della mia miseria e della mia insufficienza, oppresso dalla mia fiacchezza e dalla mia incapacità. 

La Santa Messa



TESTIMONIANZA DI CATALINA RIVAS

Il celebrante pronunciò le parole della «Consacrazione».  Era una persona di statura normale, ma all’improvviso cominciò a crescere,   a riempirsi di luce, di una luce soprannaturale tra il bianco e il dorato che lo avvolgeva, e diventava fortissima nella parte del volto, tanto che non si potevano più  vedere i suoi lineamenti. Quando ha sollevato l’ostia, ho visto che le sue  mani avevano sul dorso dei segni, dai quali usciva molta luce. Era Gesù!... 
Era Lui, che  con il Suo Corpo avvolgeva quello del celebrante come se circondasse amorosamente le mani del signor Arcivescovo. In quel momento, l’Ostia cominciò a crescere e a crescere in modo enorme e in essa, il Volto meraviglioso di Gesù che guardava verso il Suo popolo.

Istintivamente abbassai la testa e Nostra Signora disse: «Non distogliere lo sguardo, alza gli occhi, contemplalo, incrocia il tuo sguardo con il Suo e ripeti la preghiera di Fatima: Gesù mio, io credo, adoro spero e ti amo. ti chiedo perdono per tutti quelli che non credono, non adorano, non sperano e non ti amano. Perdono e Misericordia... Adesso digli quanto lo ami, rendi il tuo omaggio al Re dei Re».

Vi dico, pareva che dall’Ostia enorme guardasse solo me, ma seppi che contemplava allo stesso modo ogni persona, pieno di amore... Quindi chinai il capo fino ad avere la fronte a terra, come facevano tutti gli Angeli e i Beati del Cielo. Per una frazione di secondo, pensai che era lo stesso Gesù che avvolgeva il corpo del celebrante e nello stesso tempo si trovava nell’Ostia, che quando il celebrante l’abbassava, diventava nuovamente piccola. Avevo le guance piene di lacrime, non potevo uscire dal mio stato di meravigliato stupore.

Non appena il monsignore iniziò a pronunciare le parole di consacrazione del vino, insieme alle sue parole, incominciarono ad apparire di bagliori come lampi, nel cielo e sullo sfondo. La Chiesa non aveva più né tetto, né pareti, tutto era buio, vi era solamente quella luce che brillava nell’Altare.

All’improvviso sospeso in aria, vidi Gesù, crocefisso, dalla testa fino alla parte bassa del torace. Il tronco trasversale della croce era sostenuto da grandi e forti mani. Dal centro di quello splendore, si distaccò un piccolo lume come una colomba molto piccola e molto brillante che, fatto velocemente il giro di tutta la chiesa, si posò sulla spalla sinistra del signor Arcivescovo che continuava ad essere Gesù, perché potevo distinguere la Sua capigliatura sciolta, le Sue piaghe luminose, il Suo grandioso corpo, ma non vedevo il Suo Volto.

In alto, Gesù crocifisso stava con il viso reclinato sulla spalla destra. Si vedevano sul volto e sulle braccia i segni dei colpi e delle ferite. Sul costato destro, all’altezza del petto, vi era una ferita da cui usciva a fiotti verso sinistra del sangue, e verso destra qualcosa che sembrava acqua, però molto brillante; ma erano piuttosto fasci di luce quelli che si dirigevano verso i fedeli, muovendosi a destra e a sinistra. mi stupiva la quantità di sangue che traboccava dal Calice e pensai che avrebbe impregnato e macchiato tutto l’Altare, ma non ne cadde una sola goccia!

In quel momento la Vergine disse: «te lo ripeto, questo è il miracolo dei Miracoli, per il Signore non esistono né tempo, né distanza e nel momento della Consacrazione, tutta l’assemblea viene trasportata ai piedi del Calvario, nel momento della Crocifissione di Gesù.»

Può qualcuno immaginarselo? I nostri occhi non lo possono vedere, ma tutti siamo là, nello stesso momento nel quale lo stanno crocefiggendo e mentre chiede perdono al Padre, non solamente per quelli che lo uccidono, ma per ognuno dei nostri peccati: «Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno!»

A partire da quel giorno, e non mi importa se mi prendono per pazza, io chiedo a tutti di inginocchiarsi, chiedo a tutti di cercare di vivere con il cuore e con tutta la sensibilità di cui sono capaci, quel privilegio che il Signore ci concede.

LE SETTE ARMI SPIRITUALI



La prima arma 


La Santa Scrittura maledice coloro che sono negligenti e pigri nelle cose di Dio; perciò, dico che la prima arma è la diligenza, cioè la sollecitudine nell'operare il bene.  

È compito dello Spirito Santo infondere in noi le buone ispirazioni, ma è compito nostro accettarle e metterle in pratica. Ma la nostra sensualità mortifica la volontà dello spirito, per cui è necessario resistere alle sue continue sollecitazioni con vera diligenza, per non lasciare trascorrere il tempo a noi concesso, senza sfruttarlo a fin di bene, così come è scritto:  

Chi vol salire non de' posare 
pensieri parole dire e fatti fare 
e in Dio sempre esercitare. 

Ma con discernimento, perché vi è pericolo nel troppo come nel poco e il ben valutare fa perfette tutte le altre virtù, come affermò Sant'Antonio da Vienna, glorioso dottore degli antichi santi Padri. Infatti, quando il nostro avversario non può impedire alla serva di Cristo di praticare il bene, l'assale alle spalle come nemico traditore, cioè cerca di ingannarla, tentandola a fare il troppo sotto forma di bene, per ucciderla. Dunque, tutte le virtù spirituali e temporali vanno sempre usate con criterio, affinché vi siano possibilità di difesa e l'arma del vero e diligente discernere sia da noi esercitata, a nostra salute e lode di Cristo. Amen.  

Santa Caterina da Bologna

Sacro Cuore di Gesù



Oh Sacro Cuore di Gesù,
rinnova la mia anima,
nascondi il mio cuore 
nel Tuo Sacro Cuore,
affinché io possa vivere, amen;

Chiunque pretende di essere nella luce, ma odia il proprio fratello, è sempre nell’oscurità



Io sono; 

diletti, Io sono Santo e vi sto preparando ad incamminarvi sulla Via della Santità; Miei piccoli figli, ricordatevi di non attaccarvi ai beni terreni, aggrappatevi a tutto ciò che viene dall’alto che è celeste e santo; Io sono Santo e poiché voi siete i Miei figli, desidero che viviate nella santità; considerate Santo il Mio Nome, santificate il Mio Nome;


figli Miei, venite a Me e trovateMi nel Silenzio; sentiteMi ... apritevi interamente a Me e quando lo avrete fatto allora, Io inizierò a coltivarvi con grande gioia; riverserò su di voi insegnamenti e innalzerò la vostra anima fino a Me, abbellendola; Io sono il Costante Richiamo della Mia Santa Parola, Io sono la Disciplina e la Sapienza; Io sono il Solo e l’Unico che innalza tutti coloro che si abbandonano a Me; vivete nella Mia Luce e troverete Rifugio sotto le Mie Ali;

nutritevi di Me, non cercate di staccare prematuramente il vostro Cordone Ombelicale, permetteteMi di prepararvi pienamente e nutrire la vostra anima fino alla maturità e alla perfezione, perché possiate vivere; non allontanatevi da Me, camminate con Me durante il giorno e per tutta la notte;

chiamo continuamente tutti quelli che errano in questo deserto, cercandoMi; vieni! tu che erri ancora in questo deserto dicendo: “ho cercato il Mio Redentore, ma non L’ho trovato;” trovaMi, Mio diletto, in purezza di cuore, amandoMi senza interesse personale; trovaMi nella santità, nell’abbandono che desidero da te; trovaMi osservando i Miei Comandamenti; trovaMi sostituendo il male con l’amore, trovaMi nella semplicità del cuore; non peccare più; cessa di fare il male; impara a fare il bene; cerca la giustizia; aiuta l’oppresso, questo deserto e questa aridità esultino; s’accenda la tua tiepidezza in una fiamma ardente; rinuncia alla tua apatia e sostituiscila con il fervore;

fa’ tutte queste cose per poter poi esclamare: “ho cercato il mio Redentore e L’ho trovato; era sempre vicino a me, ma nella mia oscurità non riuscivo a vederLo; Oh, Gloria a Dio! sia Benedetto nostro Signore! come ho potuto essere così cieco?”

ti ricorderò poi di custodire e amare i Miei Principi, così che tu possa vivere;

Oh, venite a Me, voi tutti pastori, che vi siete smarriti lontano dalla Verità, come potete dire di non aver lasciato alcun sentiero di illegalità né alcuna rovina inesplorati? come potete vantarvi d’aver attraversato deserti senza alcuna pista? a cosa sono serviti l’orgoglio e l’arroganza al Mio gregge? sì, dov’è ora il gregge oggetto della vostra fierezza? potete dire adesso che avete governato giustamente? non vi siete mai chiesti con sincerità se vi siete comportati come Io, il Pastore, avrei voluto vi comportaste? allora ascoltateMi, capite e ritenete queste parole come un avvertimento, voi che avete scambiato il vostro bastone di pastore per uno scettro di Menzogna e che avete migliaia di anime sotto il vostro governo; non sono stato Io che ho alleviato le vostre spalle dal fardello? non sono stato Io che ho Espiato per voi? avrei potuto continuare a vedervi mangiare pane di lacrime? tutto quello che ho fatto è stato fatto per alleviarvi e venire in vostro soccorso e, con grande tenerezza, vi ho nominati, Miei pastori;

ora il tempo è breve, vi concedo Meraviglie e Segni e riempio i cieli di Prodigi, vi do un avvertimento dietro l’altro, vi dono Grandi Segni del Mio Amore e della Mia Misericordia, ma voi li ignorate ...

è pronto il vostro cuore, oggi, a riceverMi? la vostra bocca è pronta a parlare e riconoscere il Mio Spirito di Grazia che in questi giorni verso su di voi? i vostri occhi sono desiderosi di vedere? le vostre orecchie sono pronte a riconoscere le Mie Grida d’Amore? il vostro cuore vuole aprirsi e riconoscere le Mie Grazie di oggi? i vostri piedi sono pronti a camminare per venire a prosternarvi nell’Ora di Adorazione, come sono venuti i primi pastori ad adorarMi nella Mia Natività, glorificandoMi? siete preparati a glorificarMi questa volta col vostro cuore, a mostrare al Mio gregge l’amore e la fedeltà per Me?

pretendete d’essere vivi e non morti, allora com’è che non odo alcuna voce da parte vostra? com’è che non odo alcuna benedizione? Io sono Colui che rimprovera e corregge tutti coloro che amo; venite e pentitevi, riempite oggi il Mio Sacro Cuore di gioia, posate gli occhi su di Me, vostro Pastore, per non essere più senza scopo in questo deserto; sono presente per guidare i vostri passi sulla Via della Pace, dell’Amore e dell’Unità;

allora Io vi imploro di prendere la Chiave del Mio Regno e di utilizzarLa; la Chiave del Mio Regno è l’AMORE, l’Amore in tutta la sua Gloria; l’Amore e l’Umiltà saranno l’altra Chiave, quella per l’UNITA’; prendete queste chiavi e utilizzateLe, serviteveNe, Miei diletti, e siate uno, siate Un Unico Popolo Santo;

Io benedico ciascuno di voi, lasciando il Mio Sospiro d’Amore sulla vostra fronte;


desidero aggiungere questo al Mio Messaggio:

chiunque pretende di essere nella luce, ma odia il proprio fratello, è sempre nell’oscurità; perdonate, perdonate, come Io, il Signore, perdono; siate santi come Io sono Santo, meditate il Mio Messaggio, meditate, assorbite il Mio Messaggio; l’Amore vi ama tutti;

9 Agosto, 1989

DARE LA VITA PER IL PAPA



Scopo precipuo della nostra Congregazione e vivere di amore al Papa, e diffondere,
specialmente nei piccoli, negli umili, nel popolo, il più dolce amore al Papa, e l'obbedienza
piena e filiale alla Sua parola, ai Suoi desideri.
  
Sopra tutte le nostre fronti dev'essere scritto e portato alto il nome del Papa; su tutti i nostri
cuori dev'essere inciso il nome benedetto del Papa; la nostra vita deve essere consacrata al
Papa e alla Chiesa Santa di Gesù Cristo.
  
Il rispetto, l'obbedienza, l'amore ai Vescovi, che lo Spirito Santo ha posto a reggere la Chiesa di
Dio, deve essere senza limite grande, senza limite devoto, senza limite filiale; ma, su tutti i
Vescovi, dobbiamo rispetto, obbedienza, amore inestinguibile, per la vita e per la morte, al
Capo dei Vescovi e della Chiesa, al Papa.
  
E nostro Credo è il Papa, la nostra morale è il Papa; nostro amore, il nostro cuore, la ragione
della nostra vita è il Papa. Per noi il Papa è Gesù Cristo: amare il Papa e amare Gesù è la
stessa cosa; ascoltare e seguire il Papa è ascoltare e seguire Gesù Cristo; servire il Papa è
servire Gesù Cristo; dare la vita per il Papa è dare la vita per Gesù Cristo!
  
La Congregazione non potrà vivere, non dovrà vivere che per Lui; dev'essere uno straccio ai
piedi di Lui o sotto i piedi di Lui; basta amarlo, basta vivere e morire per Lui! Vivere, operare e
morire d'amore per il Papa: ecco, questa, e solo questa, è la Piccola Opera della Divina
Provvidenza. Essa vive per diffonderne il nome, la gloria e l’amore; per sostenerne e difenderne
l'autorità e la libertà: per camminare alla Sua luce.

Non vogliamo, non conosciamo altro maestro né altra luce... non conosciamo, non vogliamo
altro Pastore; non conosciamo né vogliamo altro Padre, né altro Cristo pubblico e visibile in
terra. Nelle conversazioni non tolleriamo parola e non dico parole, ma parola men che
rispettosa verso la persona o l'autorità del Papa, delle Sacre Romane Congregazioni, dei Nunzi
Pontifici o Legati Papali, o meno deferente alle disposizioni della Santa Sede.
  
Facciamoci un grande e dolce obbligo di praticare anche le minime raccomandazioni del Papa.
In una parola, siate sempre e ovunque figli devotissimi del Papa; date energie, cuore, mente e
vita a sostegno della Chiesa di Roma, Madre e Capo di ogni e di tutte le Chiese del mondo; a
sostegno del Papa, della Sua autorità e libertà, e a diffusione del Suo amore.
  
E Gesù Cristo, Pastore Divino ed Eterno, non mancherà di benedirvi, o miei cari figli della
Polonia, e di benedire alla vostra Patria, la cui fedeltà al Papa è uno dei titoli, è una delle sue
glorie più belle.

S. Luigi Orione

CHE I FRATI VIVANO IN OBBEDIENZA, IN CASTITÀ E SENZA NULLA DI PROPRIO




              1 La regola e vita dei frati è questa, cioè vivere in obbedienza, in castità e senza nulla di proprio, e seguire la dottrina e l’esempio del Signore nostro Gesù Cristo, il quale dice: 2 «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi tutto quello che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e poi vieni e seguimi; 3 e: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua»; 4 e ancora: «Se qualcuno vuole venire a me e non odia il padre, la madre, la moglie e i figli, i fratelli e le sorelle e anche la sua vita stessa non può essere mio discepolo». E: «Chiunque avrà lasciato il padre o la madre, i fratelli o le sorelle, la moglie o i figli, le case o i campi per amore mio, riceverà il centuplo e possederà la vita eterna».

S. Francesco d’Assisi

CRISTO CROCIFISSO CAPOLAVORO DELL’AMORE




La sera del sabato 3 febbraio 2007, a conclusione di un incontro di preghiera fra le più prestigiose Università d'Europa e d'Asia, riunite via radio, Papa Benedetto XVI, presentando a quella folla di giovani universitari la santa Croce, li esortava dicendo: "Prendetela, abbracciatela, seguitela. Essa è l'albero dell'amore e della verità... e la carità intellettuale è la sapienza della Croce".
Queste parole, risuonate quella sera, nella maniera più ferma e solenne, e proprio in questa società nella quale, anche di recente, abbiamo dovuto sentire, rivolto alle pubbliche autorità, quel pressante invito a rimuovere dagli ambienti pubblici, quali presenze inutili e indesiderate, tutte le croci e i Crocifissi..., ecco, quelle parole del Papa sono giunte a noi, quella sera, più che mai gradite ed opportune, mentre, insieme, sono risuonate come un'accusa contro questa nostra società, poiché ne hanno manifestato la condizione della più ottusa ignoranza circa una verità che, a parte tutto, e una verità prettamente storica, come è storica la vita stessa del mondo, la quale incomincia con la Croce, cammina con la Croce e finirà con la Croce.
La storia del mondo infatti incomincia con la creazione sua e quella dell'uomo, quale suo signore. Ma l'invidia di Satana, nemico del Creatore e di ogni sua creatura, verrà subito a guastare quel capolavoro della Creazione: egli infatti riuscirà ad avvelenare la mente della più bella di tutte le creature, la donna, Eva, ubriacandola di sospetto nei riguardi di Dio, che aveva avvertito lei e l'uomo: "Non mangiate di quell'albero, perché ne morireste". Lui invece, come la serpe, le inoculò il veleno del sospetto: "Non morirete affatto!, anzi, Dio sa che, se ne mangiaste, diventerete come Lui, conoscitori del bene e del male".
Trascinati da tanto inganno, l'uomo e la donna precipitarono in quel male che di tutti è il peggiore, cioè il peccato, condannandosi alla maledizione insieme con tutto il creato, nato con loro e per loro! Quale rovina, davvero irreparabile se pensiamo che, dentro di sé, portava quell'altro male che è la morte! Eppure Dio, una riparazione l'ha trovata, come appare chiaro in quel giudizio al quale convocò subito i responsabili di tanto male, cioè Satana e i nostri Progenitori: in esso, dopo aver parlato a ciascuno di loro presentando quale sarebbe stato il loro avvenire, parlando poi al vero responsabile di tutto, cioè a Satana, pronunciò quella Profezia che la Chiesa poi ritenne il protovangelo: "Porrò inimicizia tra te e la donna fra il tuo seme e il seme di lei esso ti schiaccerà la testa!"
Da queste solenni parole risaltano tre cose: anzitutto che la SS.ma Trinità, come si era già riunita nell'atto della creazione dell'uomo, così si è riunita qui per decidere circa un atto di riparazione di quel male da lui commesso; avendo poi constatato che quell'atto di riparazione non poteva venir assegnato né a Dio, essendo Dio l'offeso non il colpevole, né tanto meno a nessun uomo, o potenza umana, restava solo quella possibilità, contemplata proprio in quelle parole della Profezia, cioè che una Persona divina prendesse vita umana dalla donna e quindi pagasse poi tutto con la sua Umanità divina. Restava ancora da decidere quale delle Tre divine Persone... ma questo lo potremo sapere tutti: chi se non il Verbo, che aveva creato questa meraviglia dell'uomo e del suo mondo, avrebbe potuto riparare la sua rovina? Chi se non "il seme della donna", cioè il Figlio di Maria?
Ebbene, proprio su di lui era caduta la scelta, e con la scelta l'atto della riparazione, cioè: fare di tutta la sua vita un grande, totale Sacrificio di offerta e di riparazione, coronato alla fine da un'obbrobriosa Passione Morte di Croce!
Ecco dunque che la vita dell'uomo e del mondo incomincia con la Croce e con il Crocifisso; camminerà con la Croce e con il Crocifisso fino al suo termine, e dopo questo termine, se sarà ammessa alla Vita Nuova nei cieli nuovi e nella terra nuova, la Croce e il Crocifisso se li troverà dentro come trofeo di vittoria!


Padre Virginio Carlo Bodei O.C.D.

Attendimi ancora



Non spezzerà una canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta, finché non abbia fatto trionfare la giustizia. (Mt 12,20)

Mi attendi
così da sempre, 
ancora, ogni volta.
Non vedi niente di brutto in me, 
niente di male.
Mi aspetti per sorridermi 
ed aprire le braccia 
e sussurrarmi: “Porta tutto a me: 
la tua paura, la tua solitudine, 
la tua ferita, il tuo dolore!
Vieni, fermati, lascia tutto qui!”.
E continui a guardarmi e mi ami.
Ami questa tua creatura imperfetta
che implora calore e bontà 
dalla tua perfezione.
Ami la tua canna al vento 
che non si spezza
grazie alle radici ed alla linfa 
che vuoi ancora darle.
Ami questo scrigno 
gelato dall’errore, 
dalla diffidenza, dalla resa, 
dalla confusione
e lo rendi vivo, caldo e forse 
capace di gioire e di amare.
Ti prego, 
non smettere di amarmi.