Cronaca dell’occupazione neomodernista della Chiesa Cattolica
«O Dio, perché ci respingi per sempre,
perché divampa la tua ira
contro il gregge del tuo pascolo?
Ruggirono i tuoi avversari nel tuo Tempio,
issarono i loro vessilli come insegna.
Come chi vibra in alto la scure,
nel folto di una selva, con l’ascia e con la scure
frantumavano le sue porte.
Hanno dato alle fiamme il tuo Santuario,
hanno profanato e demolito
la dimora del Tuo nome».
(Salmo 73, 1. 4-7)
La Rivoluzione modernista è tuttora vivissima nella Chiesa e va decisamente avanti per una distruzione completa della dottrina cattolica. Non per nulla San Pio X ha definito il “Modernismo” la sintesi di tutte le eresie e il compendio di tutti gli errori.
L’enciclica di San Pio X sul “Modernismo” è un vero passo in
avanti sulla conoscenza della natura del male modernista, che è un assurdo nel ramo filosofico, una congerie di eresie nel campo teologico, una frana nell’ordine morale, che il Vaticano II, purtroppo, ha introdotto nella Chiesa, come una veste nuova e moderna, l’agnosticismo, il panteismo, il luteranesimo, il razionalismo, per finire nel naturalismo e nell’ ateismo individuale e sociale. L’enciclica “Pascendi”, così, è come la Beatrice e il Virgilio che ci portano, dopo descritta la selva selvaggia aspra e forte, prima di pervenire al dilettoso monte della verità.
In breve, l’enciclica del Papa Pio X è un documento che ci insegna a combattere l’errore di questo perniciosissimo movimento che pretende di conciliare la scienza e la Fede, il progresso civile con gli immutabili principi santi del Vangelo.
Il Concilio Vaticano I, però, ha dovuto richiamare e sviluppare la dottrina e le sentenze date da quel sacrosanto Concilio. E le principali sono:
- «Se qualcuno dirà che Dio uno e vero, Creatore e Signore nostro, per mezzo delle cose create non possa conoscersi con certezza col lume naturale dell’umana ragione, sia scomunicato!».
- «Se qualcuno dirà non essere possibile, o non convenire, che mediante divina rivelazione positiva e storica, sia l’uomo ammaestrato di Dio e del culto che gli si deve, sia scomunicato!».
- «Se alcuno dirà che la Rivelazione divina non possa essere fatta credibile da esterni segni, e che perciò gli uomini non debbono essere mossi alla fede se non da sola interna esperienza o privata ispirazione, sia scomunicato!».
- «Se alcuno dirà non poter l’uomo essere elevato da Dio ad una conoscenza e perfezione che superi la natura, ma potere e dovere di per se stesso, con un perpetuo progresso, giungere finalmente al possesso di ogni vero e di ogni bene, sia scomunicato!».
- «Similmente è eretico chi crede che le verità dogmatiche possono mutarsi col mutare le opinioni umane; eretico è anche chi crede che i Sacramenti siano
dei semplici simboli, senza contenuto di Grazie e virtù soprannaturali; eretico pure chi crede che la Chiesa sia solo invisibile e non un organismo vivo, una società perfetta e visibile; eretico, infine, anche chi crede e dice che il Romano Pontefice sia un capo ministeriale, non avuto da Cristo ma bensì dalla Chiesa quella potestà del ministero».
Sono chiare sentenze (quasi tutte tolte dalla dottrina di San Paolo) che formano il compendio della verità cattolica da credere con fermezza. Quindi, è falso ed eretico il modernismo, perché parte dall’agnosticismo che afferma impotenza di conoscere ciò che è oltre il fenomeno materiale e sensibile, per cui l’anima e Dio sono inconoscibili ed ignoti, mentre la dottrina cattolica af ferma che oltre la conoscenza sensitiva comune ai bruti, possiede anche la conoscenza intellettiva che vede che sotto e oltre il fenomeno, può vedere il nesso tra il vero e il reale, tra l’ef fetto e la causa.
San Paolo fulmina i modernisti dicendo di un Dio Creatore e
conservatore dell’universo, onde in Dio viviamo, ci muoviamo, siamo ed esistiamo, “in quo vivimus, monemur et sumus”. San Paolo, quindi, parla di un Dio personale e distinto dal mondo.
Perciò, è falso ed eretico il modernismo quando vuole spiegare con teorie soggettivistiche d’immanenza e di monismo evolutivo, per cui la religione individuale di un modernista non è che un sentimento cieco, proprio il rovescio del cristianesimo, e quindi, è falso ed eretico; Sant’Agostino lo bolla come “idola mentis”!
Per questo, il modernismo, con la sua filosofia agnostica, nega il valore delle profezie e dei miracoli, stracciando tutte le tradizioni orali che formano il nostro patrimonio della pietà e della fede dei nostri antenati, come pure negano il valore storico e soprannaturale delle Sacre Scritture, negando, il fatto della divina Rivelazione. Da qui, per i modernisti, ogni religione è vera e veramente sentita, sia quella per Gesù Cristo, come pure quella per Maometto, o per il dio Jeova e per Budda! Mentre, al contrario, San Paolo ci dice che “uno è il Signore, una la fede, uno il battesimo, uno Iddio, padre di tutti gli uomini e Dominatore di tutte le cose”; e San Giuda Taddeo ammoniva i fedeli di guardarsi dai sussurroni che portano all’empietà: “in novissimo tempore venient illusores, secundum desideria sua fabulantes in impietatibus; hi sunt qui segregant semetipsos, animales, spiritum non habentes”.
Pure San Paolo raccomanda a Timoteo di vigilare, perché “verrà un tempo in cui alcuni non vogliono più udire la sana dottrina, ma per i propri gusti cercano maestri che solleticano le orecchie, volgono l’udito dalla verità, e si pongono ad ascoltare favole”...
Per questo, anche Gesù ci diede un criterio di verità quando ci disse che dai frutti si riconosce l’albero. Al solito, i modernisti, come i sofisti, scambiano le cause confondendo “causa pro causa”, perciò attribuiscono alla Chiesa gli abusi accidentali, anche quelli immancabili, dovuti alla defettibilità umana. Ora, i modernisti pretendono di riformare la Chiesa ingolfandola, poi, nella politica moderna e democratizzante, tutt’altro che pura!
Ma Dio assiste e sostiene la sua Chiesa, e la Storia dimostra che i grandi riformatori furono i Santi, i Vescovi, i Pontefici e i Concili “de fide”; i modernisti, invece, sono solo dei tralci infecondi, seccati, che poi saranno da Dio gettati nel fuoco a bruciare.
sac. dott. Luigi Villa
sac. Andrea Mancinella
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