Il direttore
Ci troviamo davanti ad un caso tipico, anche se non unico nella storia della spiritualità: padre Pio, sottomesso in tutto e sempre all'autorità e magistero dei suoi direttori, acquista presso di loro un tale prestigio da diventare a sua volta la loro guida e il loro maestro.
Ciò non vuol dire che padre Benedetto e padre Agostino lo eleggessero come loro direttore spirituale nel senso tecnico della parola. Tuttavia è innegabile che essi, già dai primi anni, nelle loro difficoltà spirituali ricorrevano al discepolo in cerca di orientamenti e ne seguivano le soluzioni da lui proposte, perché sapevano assai bene che esse non erano soltanto frutto di scienza o esperienza umana, ma scaturivano anche da una luce superiore.
Il vicendevole influsso tra i maestri ed il discepolo venne stabilendosi progressivamente. In un primo tempo si manifesta saltuariamente e spontaneamente senza che intervenga una richiesta formale, esplicita o implicita, da parte dei direttori o una qualunque proposta da parte del diretto. Bisogna pur riconoscere che psicologicamente la situazione di padre Pio non era facile: doveva trattare con padre Benedetto, l'autorevole ministro provinciale, e con padre Agostino, l'apprezzato e indiscusso professore. L'uno e l'altro godevano molto prestigio presso i confratelli ed anche negli ambienti ecclesiastici della regione; come cultura, poi, e come doti umane erano molto superiori. A questo si aggiunga la differenza di età: padre Benedetto, nato il 16 marzo 1872 aveva 15 anni di più; padre Agostino, nato il 9 gennaio 1880, ne aveva 7 più di padre Pio, nato il 25 maggio 1887.
Nonostante tali fattori negativi, padre Pio non tralascia di trasmettere ai direttori, ogni qualvolta si sentiva spinto a farlo, consigli, incoraggiamenti ed anche rimproveri (cf. per es. lett. 1 4 1913), a padre Agostino; 15 3 1913 e 8 4 1913, a padre Benedetto).
PADRE PIO DA PIETRELCINA
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