O Spirito di fuoco, sia lode a te,
che operi fra timpani e cetre.
Le menti degli uomini per te si infiammano,
e le sante dimore delle loro anime conservano il loro
proprio vigore.
Per questo la volontà si innalza e dona sapore allo spirito
e la sua guida è il desiderio.
L’intelletto ti invoca con dolcissime parole
E ti prepara dimore con la ragione
Che si trasforma in auree opere.
Tu invero porti sempre una spada per troncare Quello che il frutto avvelenato offre con esecrabili propositi di morte,
quando la caligine ricopre volontà e desiderio
nei quali l’anima vola e dappertutto si aggira.
Ma è la mente che tiene uniti volontà e desiderio. Quando invero l’animo insuperbisce tanto da desiderare La visione della pupilla del male e la bocca della malvagità,
tu, quando vuoi, lo puoi subito bruciare nel fuoco. Ma come anche la ragione si lascia scivolare sul pendio
del male
Tu, se vuoi, la afferri con forza e la obblighi a indietreggiare
Immergendola nelle prove.
Quando infatti il male vibra si di te la sua spada,
tu la respingi nel suo cuore,
come hai fatto con il primo angelo dannato quando facesti rovinare nell’inferno la torre della sua
superbia.
E allora un’altra torre elevasti
Che i pubblicani e i peccatori
Che ti confessarono i peccati compiuti con le loro azioni. Per questo tutte le creature che, grazie a te, ricevono la
Vita, ti lodano,
perché tu sei un preziosissimo unguento
sulle aperte e infette ferite,
che tu trasformi in preziosissime gemme.
Degnati dunque di unirci tutti a te
E di condurci sulla retta via.
Amen.
Santa Ildegarda di Bingen
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