giovedì 4 giugno 2020

AVVISI DALL'ALTRO MONDO SULLA CHIESA DEL NOSTRO TEMPO



Digiuno eucaristico

E = Esorcisti  
B = Belzebù

E: Nel nome della Madre di Dio, dì la verità...! 

B: È così: i sacramenti non avrebbero dovuto essere cambiati. A dire il vero, questo è accaduto in parte sull’influenza dei framassoni. D’altra parte è successo, per esempio per la santa comunione, che il Papa disse, che era un precetto troppo gravoso, se i fedeli devono rimanere digiuni tutta la notte. Poteva capitare appunto in una missione che dovevano rimanere digiuni fino al pomeriggio o alla sera, e questo era duro alle volte. Ma era anche un vantaggio grande perché la gente doveva fare penitenza e grandi sacrifici che, in complesso, salvavano migliaia e migliaia di anime. Per mezzo di questi sacrifici e strapazzi ci vennero allora strappate moltissime anime. Per questa ragione il cielo veramente non avrebbe voluto che si cambiasse il precetto del digiuno. Si diceva allora - il Papa o i Cardinali o chicchessia -: questo non possiamo più lasciarlo così, bisogna avvicinarsi loro d’un passo. Lo si è ridotto prima a tre ore, più tardi perfino ad un’ora. Il comandamento del digiuno integrale: Prima non si poteva nemmeno bere del latte o simile, nemmeno il liquido era permesso. Era una penitenza, però ben gradita dal cielo. Questa penitenza piaceva al cielo molto più che come è praticata oggi. I Cardinali ed in parte anche il Papa pensarono che adesso affluirebbero schiere intere alla balaustra, se veniva facilitato in questo senso. In un primo tempo era ben così, venivano un po’ di più alla comunione. Ma adesso è peggio di prima, quando il precetto non era ancora stato cambiato. Adesso si presenta meno gente alla comunione, al banco di comunione, in ogni modo, meno gente che si trova in stato di grazia - che ne veniva quando questo precetto non era ancora stato cambiato dal Concilio. È diventato tremendo adesso, e anche questo è qualcosa che a QUELLI IN ALTO (mostra in alto) non piace affatto. Se questo precetto esistesse ancora andrebbero alla comunione coloro veramente più religiosi e in stato di grazia, perché dovrebbero rimanere digiuni e perciò far più sacrifici. Ma se devono rimanere digiuni solo tre ore o perfino solo un’ora, non è più un sacrificio. Con questo precetto di digiuno poi pensavano molti che se il Papa poteva cambiare questo da un giorno di digiuno a tre e ad un’ora, allora si può pure prendere qualche cosa anche un quarto d’ora prima di andare a comunicarsi. Non ha più importanza. Adesso è tutto facilitato; qualunque cosa si faccia, non ha più importanza. La medesima opinione vale anche per l’aborto, e in ogni campo si ragiona così. Il Papa avrebbe dovuto rifletterci meglio - prima era tuttavia ben meglio - quando esisteva il precetto del digiuno. Perché dove non c’è più sacrificio e rinuncia, c’è anche meno benedizione, ci sono anche meno grazie. La gente ci pensa pure meno quando la faccenda torna ad un porto di mare e che tutti fanno come vogliono. Una volta si è sempre dovuto pensare: io non devo mangiare. Chi entra oggi nel mio cuore? È il Supremo, il Santissimo, la cui grandezza e magnificenza l’uomo non raggiungerà mai. Questo si pensava sempre e spesso si è pregato durante la notte. È vero che molti lo fanno ancora, ma certamente meno. Tutto sommato c’era più grande benedizione [nella santa comunione], quando questa facilitazione non era ancora introdotta. La stessa cosa vale per la confessione... 

Bonaventura Meyer

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