venerdì 30 aprile 2021

Il “nuovo” Terzo Segreto

 


La Battaglia  Finale del Diavolo


Il “Segreto”

Per quanto riguarda l’autenticità del testo pubblicato, mentre Padre  Gruner sembra essere convinto della sua autenticità291, alcune domande  sorgono spontaneamente: perché Suor Lucia, che nel 1944 aveva  sicuramente letto le Sacre Scritture e tanti altri “libri di pietà”, come  li chiama il Cardinale Ratzinger – afferma che il Santo Padre “pregava  per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino” (cadaveres  in portoghese)? Nella storia della salvezza in genere ci si riferisce alle  “anime dei morti o dei defunti,” come si può leggere nel Credo (... la  resurrezione dei morti …). Solo nell’Antico Testamento si può trovare  il termine “cadavere”, e solamente in contesti relativi ad apostati o ad anime perdute. 

È inoltre assai strano, alla luce del Primo e del Secondo Segreto, che  Suor Lucia abbia parlato di un “Vescovo vestito di bianco” quando gli  eventi del 1939 erano stati chiaramente profetizzati con un riferimento  esplicito al papa, e persino al suo nome: Pio XI. Un “Vescovo vestito di  bianco” potrebbe essere l’Abate di Bressanone, in Alto Adige, oppure  un qualsiasi vescovo di un paese africano o persino un impostore che  a Roma finge di essere un Papa – come affermano i “sedevacantisti”.  Non possiamo e non vogliamo avventurarci in simili speculazioni, ma  la frase “Vescovo vestito di Bianco” è stranamente vaga, nel contesto  storico degli eventi accaduti a partire dal 1917.


L’interpretazione del “Segreto”


A. La lettera del Papa a Suor Lucia

In questa lettera, datata 19 aprile 2000 e citata dal MDF (a pag. 27), il Papa afferma: 

Siccome però in quel giorno [il giorno della Beatificazione di Francesco e Giacinta, il 13 maggio 2000] non ci sarà il tempo per un colloquio, ma solo per un breve saluto, ho incaricato  appositamente... Monsignor Tarcisio Bertone... Monsignor  Bertone... viene a mio nome (sic) per fare qualche domanda  sull’interpretazione della “terza parte del segreto”.

Dobbiamo concludere che Sua Santità non aveva tempo da  dedicare ad un incontro con Suor Lucia. Uno strenuo ammiratore di  Papa Giovanni Paolo II che fosse  disposto a difenderlo a prescindere,  potrebbe obiettare a quest’affermazione ricordandoci che non tocca a  noi organizzare o giudicare la scaletta degli appuntamenti di un Papa,  né discutere le sue decisioni in materia di disciplina e governo della  Chiesa, in rebus... quae ad disciplinam et regimen Ecclesiae... pertinent.  (D.S. 3060)

Questo è senz’altro vero. Possiamo tuttavia porci una domanda  scontata: perché i consiglieri e gli assistenti del Papa hanno introdotto  nell’agenda di Sua Santità l’incontro con i Massoni della Commissione  Trilaterale292, quello con Mikhail Gorbaciov, con gli alti Massoni Ebrei  della B’nai B’rith293, la preghiera recitata dal pulpito della Chiesa  luterana di Roma294, la visita alla sinagoga di Roma295 e gli incontri con  il “patriarca” Buddista Vasana Tara296, con il Dalai Lama297 e con Yasser   Arafat298? E perché hanno permesso a Dimitri I, patriarca scismatico ed  eretico di Costantinopoli299, di sedere accanto a lui nella Loggia Papale  all’interno della Basilica di San Pietro(!), mentre non sono riusciti a  trovare il minimo spazio nella sua agenda per far incontrare il Papa con  la messaggera scelta dalla Madonna, forse la più importante tra tutti i  veggenti del 20° secolo?

Non sappiamo la risposta e non vogliamo avventurarci nel darne  una, ma il legame teologico con il tentativo di sminuire il Terzo Segreto  da parte del Vaticano ci pare evidente.

Padre Paul Kramer

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