La Battaglia Finale del Diavolo
Il “Segreto”
Per quanto riguarda l’autenticità del testo pubblicato, mentre Padre Gruner sembra essere convinto della sua autenticità291, alcune domande sorgono spontaneamente: perché Suor Lucia, che nel 1944 aveva sicuramente letto le Sacre Scritture e tanti altri “libri di pietà”, come li chiama il Cardinale Ratzinger – afferma che il Santo Padre “pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino” (cadaveres in portoghese)? Nella storia della salvezza in genere ci si riferisce alle “anime dei morti o dei defunti,” come si può leggere nel Credo (... la resurrezione dei morti …). Solo nell’Antico Testamento si può trovare il termine “cadavere”, e solamente in contesti relativi ad apostati o ad anime perdute.
È inoltre assai strano, alla luce del Primo e del Secondo Segreto, che Suor Lucia abbia parlato di un “Vescovo vestito di bianco” quando gli eventi del 1939 erano stati chiaramente profetizzati con un riferimento esplicito al papa, e persino al suo nome: Pio XI. Un “Vescovo vestito di bianco” potrebbe essere l’Abate di Bressanone, in Alto Adige, oppure un qualsiasi vescovo di un paese africano o persino un impostore che a Roma finge di essere un Papa – come affermano i “sedevacantisti”. Non possiamo e non vogliamo avventurarci in simili speculazioni, ma la frase “Vescovo vestito di Bianco” è stranamente vaga, nel contesto storico degli eventi accaduti a partire dal 1917.
L’interpretazione del “Segreto”
A. La lettera del Papa a Suor Lucia
In questa lettera, datata 19 aprile 2000 e citata dal MDF (a pag. 27), il Papa afferma:
Siccome però in quel giorno [il giorno della Beatificazione di Francesco e Giacinta, il 13 maggio 2000] non ci sarà il tempo per un colloquio, ma solo per un breve saluto, ho incaricato appositamente... Monsignor Tarcisio Bertone... Monsignor Bertone... viene a mio nome (sic) per fare qualche domanda sull’interpretazione della “terza parte del segreto”.
Dobbiamo concludere che Sua Santità non aveva tempo da dedicare ad un incontro con Suor Lucia. Uno strenuo ammiratore di Papa Giovanni Paolo II che fosse disposto a difenderlo a prescindere, potrebbe obiettare a quest’affermazione ricordandoci che non tocca a noi organizzare o giudicare la scaletta degli appuntamenti di un Papa, né discutere le sue decisioni in materia di disciplina e governo della Chiesa, in rebus... quae ad disciplinam et regimen Ecclesiae... pertinent. (D.S. 3060)
Questo è senz’altro vero. Possiamo tuttavia porci una domanda scontata: perché i consiglieri e gli assistenti del Papa hanno introdotto nell’agenda di Sua Santità l’incontro con i Massoni della Commissione Trilaterale292, quello con Mikhail Gorbaciov, con gli alti Massoni Ebrei della B’nai B’rith293, la preghiera recitata dal pulpito della Chiesa luterana di Roma294, la visita alla sinagoga di Roma295 e gli incontri con il “patriarca” Buddista Vasana Tara296, con il Dalai Lama297 e con Yasser Arafat298? E perché hanno permesso a Dimitri I, patriarca scismatico ed eretico di Costantinopoli299, di sedere accanto a lui nella Loggia Papale all’interno della Basilica di San Pietro(!), mentre non sono riusciti a trovare il minimo spazio nella sua agenda per far incontrare il Papa con la messaggera scelta dalla Madonna, forse la più importante tra tutti i veggenti del 20° secolo?
Non sappiamo la risposta e non vogliamo avventurarci nel darne una, ma il legame teologico con il tentativo di sminuire il Terzo Segreto da parte del Vaticano ci pare evidente.
Padre Paul Kramer
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