( COMPILAZIONE DI ASSISI )
ESCE DI CELLA PER BENEDIRE UN FRATELLO
Un frate uomo spirituale e amico di Dio, abitava a Rieti nel luogo dei frati. Un giorno si alzò e, sospinto dal desiderio di vedere Francesco e di ricevere la sua benedizione, venne con viva devozione al romitorio di Greccio, dove allora il Santo soggiornava. Francesco aveva già preso il suo pasto e stava ritirato in una cella, dove pregava e riposava. Siccome era quaresima, non ne usciva che all’ora della refezione, per poi tornare subito al suo isolamento.
Il nuovo arrivato rimase molto avvilito nel non trovarlo, attribuendo la disdetta ai suoi peccati, soprattutto perché gli era giocoforza rientrare al suo convento entro la giornata. I compagni del Santo cercarono di consolarlo, ed egli stava ripartendo. Si era allontanato per lo spazio di un tiro di sasso, quando Francesco, per volontà del Signore, uscì dalla cella, chiamò uno dei compagni ( quello che era solito accompagnarlo fino alla fontana) e gli disse: «Avverti quel frate di voltarsi verso di me». Quello girò la faccia verso il Santo, il quale tracciò un segno di croce e lo benedisse.
Ricolmo di intima gioia e allegria, quel frate lodò Dio che aveva esaudito il suo desiderio. La sua consolazione fu tanto più grande, in quanto comprese che era stato benedetto per volontà del Signore, senza sua richiesta e senza intervento di nessuno. Anche i compagni di Francesco e gli altri frati dell’eremo ne furono stupiti, e ritennero quello un grande miracolo, giacché nessuno aveva avvisato il Santo dell’arrivo di quel frate. D’altronde né i compagni né alcun altro frate osavano andare da lui se non erano chiamati. Non soltanto a Greccio, ma dovunque Francesco soggiornasse in preghiera, voleva stare totalmente isolato, e vietava che qualsiasi andasse a visitarlo, se non chiamato.
Traduzione di VERGILIO GAMBOSO
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