Il monaco liberato dal demonio
Saliva un giorno all'oratorio del Beato Giovanni, situato sulla cima di un monte, quando gli si fece incontro l'antico nemico in sembianze nientemeno che di veterinario, con in mano la cassetta dei medicinali e una corda. Benedetto gli domandò: "Dove vai?". Rispose: "Sto andando dai monaci, a dare una piccola purga". Il venerabile Padre proseguì lo stesso verso l'oratorio e terminata la preghiera, prese in gran fretta la via di ritorno.
Il cattivo spirito intanto si era incontrato con un vecchio monaco che attingeva acqua, in un lampo era entrato in lui, lo aveva gettato a terra, e lo strapazzava con feroce crudeltà.
Di ritorno dalla preghiera, nel vedere il poveretto tormentato con tanta violenza, il servo di Dio gli appioppò senz'altro uno schiaffo, e tanto bastò per scacciare immediatamente lo spirito, che non si azzardò mai più a rifarglisi nuovamente vicino. '
Pietro: io vorrei sapere una cosa: questi miracoli li operava sempre in forza della sua preghiera, oppure qualche volta li operava anche col solo atto della volontà?
Gregorio: coloro che aderiscono a Dio con piena dedizione d'anima, se la necessità lo richiede, sanno operar miracoli nell'una e nell'altra maniera, talvolta in virtù dell'orazione e altre volte per proprio potere. Dice Giovanni: "A quanti lo accolsero, diede potere di diventare figli di Dio". E quindi non fa proprio nessuna meraviglia che chi è figlio di Dio per il potere concessogli, abbia il potere di fare miracoli.
Che poi i santi possano operar miracoli in ambedue i modi ne diede una prova Pietro che risuscitò con la preghiera la morta Tabita e invece con un rimprovero destinò alla morte i due mentitori Anania e Saffira: non si legge che abbia pregato perché morissero, ma semplicemente li rimproverò duramente della colpa che avevan commessa.
E chiaro quindi che operano prodigi talvolta con l'autorità propria e talvolta per averlo chiesto a Dio: a questi Pietro con una riprensione tolse la vita, a quella, con una preghiera, la restituì.
E adesso, a comprova di quanto ho detto, voglio riferirti altri due fatti del servo di Dio Benedetto, in uno dei quali appare con chiarezza che operò per potere comunicatogli da Dio, nell'altro invece che ottenne in forza dell'orazione.
tratto dal Libro II° dei "Dialoghi" di San Gregorio Magno
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