17 ottobre 1946, S. Margherita Maria
Gesù va coi suoi apostoli dal Cenacolo al Getsemani e, per strada, annuncia che sarà loro di scandalo. Ricorda che è scritto: "Percuoterò il Pastore e le pecore del gregge saranno disperse". La Scrittura non dice gli agnelli ma solo le pecore. Evidentemente gli agnelli seguiranno rispettivamente le loro madri. Questo ci mostra che l'assenza del Capo della Chiesa è una causa di divisione tra i pastori, e, secondariamente, tra i fedeli; ciascuno ha quindi tendenza ad andarsene dalla sua parte con le sue pecorelle. La garanzia essenziale dell'unità della Chiesa è il Papa. Senza il Papa, già da molto tempo non ci sarebbe più cattolicesimo. Tuttavia il Papa stesso può essere soggetto di scandalo per i vescovi e i fedeli; può esserlo per le sue debolezze personali; può esserlo anche e soprattutto per delle misure che, senza toccare la fede, sono deplorevoli dal punto di vista religioso, che costituiscono dei rinnegamenti analoghi a quelli di Pietro, come la soppressione di ordini religiosi per compiacere i poteri civili, etc.
Simili rinnegamenti ci sono purtroppo stati, e ci potranno essere fino alla fine. Tuttavia non ci appartiene di esserne scandalizzati e questo non ci autorizza a separarci né da Cristo, né dalla Chiesa e dal suo Capo; non possiamo in nessun caso rinnegarli. Non basta d'altronde saperlo, e nemmeno, come Pietro, volerlo; bisogna farlo, e non bastano il ragionamento e la millanteria, ma la preghiera umile per la Chiesa e il Papa prima, per noi e i nostri fratelli poi, affinché, ad esempio di S. Francesco, tutti abbiano il coraggio di seguire Cristo e la Chiesa nelle ingiurie, nel biasimo, nei lazzi e nelle persecuzioni, il che non significa che bisogna approvare gli errori.
Il leale S. Pietro, armato di spada e della sua buona volontà, comincia, dopo un inizio d'azione offensiva, a fare come gli altri; poi rinnega tre volte il suo amato Maestro, e, pur essendo pentito, se ne va a piangere lontano da Lui; non lo segue nella sua Passione; lo abbandona ancora al Calvario; solo S. Giovanni segue il suo Maestro ai piedi della croce: tre rinnegamenti ma anche tre abbandoni: ecco ciò di cui siamo capaci, e fino alla fine esiteremo: "Quo vadis?". Il coraggio, il vero coraggio, è nel Cristo: Ce ne dà l'esempio, la forza, l'occasione. Non allontaniamoci dunque da Lui qualunque cosa accada.
Aspettiamoci di tutto e di peggio per essere meno sorpresi. Ma anche così, diffidiamo di noi stessi. Se noi vedessimo, come Gesù l'ha visto prima, tutto ciò che ci aspetta, avremmo la forza di resistere? Andiamo dunque a Lui: Egli ci ha amabilmente prevenuti: "Chi non rinuncia a se stesso e non prende la sua croce, non può seguirmi".
La rinuncia, la rinuncia totale, che problema profondo!.. senza fondo si può dire!
meditazioni, ritrovate tra i suoi scritti Fernand Crombette
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