Lettera di nostro Signore e nostro Dio tramite Suor Beghe - 20 settembre 2024
Carissimi
sapete chi è Dio? Non lo sapete veramente. Sono venuto sulla terra per essere uno di voi, pensate di conoscermi perché mi avete visto, ma nessuno di voi, nemmeno i miei apostoli e discepoli, ha potuto conoscermi veramente. Mi hanno visto, mi hanno parlato, mi hanno ascoltato, mi hanno seguito, ma Io, il loro vero Dio, non hanno potuto scorgermi nella mia realtà.
L'ho rivelato ai miei apostoli e soprattutto a Filippo, che mi chiese: “Mostraci il Padre”. E io gli risposi: “Chi ha visto Me ha visto il Padre” (Gv 14, 8-9). È lo stesso per lo Spirito Santo: chi vede Me vede lo Spirito Santo; eppure siamo tre Persone divine distinte, il Verbo non è il Padre e il Padre non è lo Spirito Santo; ma poiché Gesù Cristo è Dio, Dio è in tre Persone divine, in Lui.
In cielo lo capirete perfettamente, ma sulla terra sappiate che io, Gesù Cristo, sono Dio; essendo Dio in Tre Persone, chi vede il Signore Gesù Cristo vede allo stesso modo il Padre e lo Spirito Santo.
Io sono l'Onnipotente, il Misericordioso, il Giusto Giudice, vedo tutto, conosco tutto, creo tutto, sono.
Nelle vostre preghiere, pensate a Me in tutti i miei attributi, in tutte le mie virtù, in tutta la mia dolcezza, perché ogni virtù è totale e non si oppone mai a un'altra virtù. Il giudizio non si oppone mai alla severità, né all'equità, né alla dolcezza, né alla comprensione. La gentilezza non si oppone mai al rigore, al realismo, alla fermezza o alla giustizia. E così via per tutte le virtù, che non sono mai in opposizione tra loro. All'inferno, invece, tutto si scontra: i difetti si scontrano, sono in guerra tra loro: l'ingiustizia, la menzogna, la crudeltà, l'esacerbazione di tutto ciò che è male, tutto sottopone le creature all'atrocità della loro vita quotidiana, alla disperazione più profonda che non è addolcita da alcuna tregua.
Figli miei, non andate all'inferno, allontanatevi da questo futuro atroce, inimmaginabile anche nelle peggiori crudeltà terrene. Vi attiro a Me, che sono il Sole di ogni benedizione, di ogni speranza, di ogni Amore. Esercitatevi a fare il bene, e potrete farlo solo pregandomi ogni giorno, imitandomi ogni giorno, offrendomi sacrifici, piccoli e grandi, ogni giorno.
È così semplice essere buoni, avere un cuore tenero, amare e servire. È così semplice volere il bene degli altri, condividere un po' di ciò che abbiamo in comune, ciò di cui abbiamo bisogno. Sulla terra, non avevo nulla e spesso vivevo della generosità del mio popolo. Anche i farisei, senza amarmi, mi invitavano a condividere il loro pasto, perché era il loro modo di vedermi, di interrogarmi, di avermi per un po' in loro compagnia. Non erano tutti cattivi, ma era difficile convincerli perché erano radicati nei loro pregiudizi, nel loro modo di essere.
E voi, miei carissimi figli, non siete troppo sicuri di voi stessi, dei vostri pensieri, dei vostri giudizi, delle vostre conoscenze? La vostra scienza è così piccola eppure spesso vi aggrappate ad essa come se fosse il Vangelo. Il Vangelo, sì, viene da Me e potete, dovete aggrapparvi ad esso perché è la Parola di Dio, la Mia Parola. Ma cos'è la scienza? È una conoscenza sempre nuova, perché è così piccola rispetto alla realtà divina. Si evolve, cambia, si perfeziona, si afferma, e poi viene superata da altre conoscenze, altri criteri, altri calcoli. Ma perché? Perché non potrà mai eguagliare la scienza di Dio e perché deve continuamente mettersi in discussione. Una cosa tira l'altra, finché una nuova scoperta la supera e la rende inutile.
Così anche voi, Miei carissimi, mettetevi sempre in discussione, non siate mai soddisfatti di voi stessi, state costantemente avanzando nella vostra conoscenza e ciò che era vero ieri può essere migliore o peggiore domani.
Quando leggete queste righe, fate un grande atto di umiltà e dite:
“Mio Dio, io credo, adoro, spero e ti amo. Tu sei il mio Signore, credo in te con tutta l'anima, ti rispetto infinitamente, ti sono devoto e non ho altro desiderio che diventare ogni giorno più simile a te”.
È a questa condizione e con questi atteggiamenti che potrete partecipare alla Felicità eterna, perché per entrarvi dovete volerla, dovete desiderare di assomigliarmi con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente. Infatti, questa è una preghiera dell'Offertorio della Santa Messa: “... concedici di partecipare alla tua divinità come ti sei degnato di partecipare alla nostra umanità”. Io mi sono donato a voi, donatevi a Me in modo altrettanto totale, generoso, obbediente.
Che Dio vi benedica, figli miei, vi amo tanto e vorrei tanto essere il Primo nel vostro amore.
Vi benedico nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Così sia.
Il vostro Signore e il vostro Dio,
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