Mi pare di ricordarmi che più volte il Signore mi sia comparso con visione reale visibilmente in forma di bambino, ma in un subito spariva via e poi tornava. Io uscivo furoi di me; e parmi ricordare che lasciava in me certa cognizione di me stessa, certo lume del suo infinito amore, una voltà pronta in amarlo, un desiderio ardente di non volere altro che Lui. Restava più giorni quella sua gran bellezza e parevami che mi tenesse del tutto unita a sé: e bene spesso, se non lo vedevo, lo sentivo e dicevami: Io sono senza altra parola. Mi destava come da un profondissimo sonno, levava da me ogni altro pensiero: solo lui restava nella mia mente. Oh! Dio! Provavo di molte comunicazioni fra Dio e l'anima mia. Delle volte mi pareva che il Signore tirasse a sé questo mio cuore, quest'anima, come fa la calamita il ferro. Restavo per molto tempo immobile senza moto, fuor di me; e quando tornavo in me, mi trovavo tutta interizzita, non potevo in alcun modo muovermi. Quando provavo ciò, per più giorni mi restava certa presenza di Dio più particolare e mi sentivo più nausea alle cose terrene. Parevami di avere certi lumi intimi che mi facevano apprendere che non vi era altro bene che Dio. Questo stava nella mia mente e davami continui stimoli e lumi di Lui. Parevami sentirlo nel cuore e facevami molti effetti, ma non posso raccontarli tutti, perché con parole non posso spiegarlo.
S. VERONICA GIULIANI
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