lunedì 9 settembre 2024

TESORI DI RACCONTI

 


Un soffio di vento.  

Un mugnaio della parrocchia di S. Giovanni Korkue nella Vandea, che era posseduto dal demone dell'avarizia, si dava ogni domenica al lavoro, e spesso nel tempo della Messa solenne e degli uffici egli faceva andare il suo mulino. Un giorno di solennità, invece di andare alla chiesa, si applicò al solito lavoro; ma, tardando più dell'usato, la sua moglie impaziente andò in traccia di lui. Essa lo ritrovò morto, disteso per terra, con un fianco tutto squarciato dalle ali del mulino.  

Uscendo il mattino di casa si era lagnato che non spirasse un soffio di vento, ed aveva soggiunto: Me ne vo' a porre il nostro mulino, in istato di girare al primo movimento di aria. Aspettò là molte ore, e, vedendo i contadini andare alla chiesa, si nascose, per il fatto che sapeva di far male. Quando tutti furono passati, egli discese, e ritto in piedi presso l'incastro andava rimirando le nubi: all’improvviso soffiò il vento, che fece girare le ali del mulino, le cui estremità colpirono il mugnaio. Il vento cessò subito dopo che il trasgressore della legge fu slanciato morto a venti passi entro il recinto.  

Questa morte produsse nel paese una grande impressione, e tutti a ragione la riguardarono come un castigo di Dio.  

DON ANTONIO ZACCARIA 

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