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lunedì 9 agosto 2021

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


Alcune risposte alle obiezioni più comuni

Diversi cittadini americani e occidentali, influenzati dai  media corporativi dell’occidente, hanno difficoltà a credere che i  rappresentanti del popolo da loro eletti possano essere così malvagi  da pianificare, dirigere e mettere in pratica crimini così orrendi contro  il loro stesso popolo. La giornalista televisiva Barbara Walters espresse  quest’obiezione – assolutamente irrazionale – mentre intervistava  il governatore del Minnesota Jesse Ventura. Il punto è che anche le  elezioni più democratiche al mondo non possono trasformare chi è  stato eletto in una persona impeccabile, perché se quest’ultima era già  capace di commettere un crimine prima delle elezioni, sarà altrettanto  capace di farlo dopo essere stato eletto. I politici e i burocrati vanno  giudicati con lo stesso metro di giudizio di chiunque altro, secondo  prove e fatti concreti. Se questi dimostrano che quel politico o quel  burocrate è colpevole, allora egli lo è, a prescindere dal fatto che si  tratti di un deputato, di un ministro o persino di un presidente. Fu  per questo che Jessie Ventura, in quell’intervista, indicò Dick Cheney  come primo sospettato degli attacchi dell’11 settembre, proprio perché  le prove erano tutte contro di lui.480 La Walters non nascose le proprie  difficoltà nel riuscire a credere che il vice presidente degli Stati Uniti  avesse potuto commettere un simile crimine (la stessa reazione avuta  dalla figlia del boss mafioso John Gotti, in merito ai crimini commessi  da suo padre). Chiunque si rifiuti di considerare le prove che indicano  chiaramente alcuni funzionari governativi come i principali artefici degli  attacchi dell’11 settembre, e ne respinge ciecamente le conclusioni solo  perché “nessuno potrebbe mai essere così cattivo” o perché si tratta solo  di “teorie della cospirazione”, ha perso l’abilità di pensare criticamente  e di emettere un proprio giudizio razionale. 

Qualsiasi crimine che coinvolga più di un singolo individuo è per  definizione di legge un’associazione a delinquere; la storia abbonda  di cospirazioni compiute da uomini assetati di potere, che hanno  complottato per rovesciare governi, assassinare capi di stato, consolidare 

il proprio potere, conquistare terre straniere e costruire veri e propri  imperi – e sono proprio queste persone ad avere tutto l’interesse a  scrollarsi di dosso i sospetti e a respingere tutte quelle accuse in quanto  semplici “teorie della cospirazione”,481 ordite da frange estremiste e lunatiche. È questo ciò che fa un governo criminale ed è proprio questo  ciò per cui sono pagati i media corporativi.482

Quando si distruggono, si sopprimono, si negano o si insabbiano  le prove di un crimine, sono sempre i criminali a farlo, perché hanno  tutto l’interesse a nascondere i propri misfatti, mentre l’innocente non  ha nulla da nascondere e niente da guadagnare nel fare una cosa del  genere. Diversi funzionari del governo degli Stati Uniti hanno mentito  reiteratamente per coprire crimini orrendi, e hanno soppresso o  occultato prove decisive che li incriminerebbero senza ombra di dubbi,  se venissero alla luce. Quindi, oltre alle schiaccianti prove fattuali  dell’esistenza di operazioni terroriste sotto false insegne compiute dal  governo degli Stati Uniti, vi è anche la sospetta e criminale soppressione  di prove evidenti, oltre alle menzogne, contraddizioni e inconsistenze  che non hanno alcuna ragione d’essere, se non quella di impedire che  i crimini governativi vengano scoperti, perseguiti ed infine puniti.  Nell’intervista che ho appena citato, Jesse Ventura affermò che il  governo degli Stati Uniti è colpevole di aver ripetuto simili menzogne,  più e più volte.

Padre Paul Kramer

mercoledì 4 agosto 2021

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


Un legame documentato con le Forze Armate degli Stati Uniti

Vari documenti ufficiali confermano che i presunti dirottatori dell’11  settembre avevano rapporti con le forze armate ed i servizi segreti degli  Stati Uniti. Il 15 settembre 2001, Newsweek riportò la seguente notizia: 

Fonti militari degli Stati Uniti hanno fornito all’FBI la notizia che cinque dei presunti dirottatori degli aerei usati nell’attacco  terroristico di martedì scorso si sono addestrati presso alcune  strutture militari americane negli anni ‘90.476

Inoltre, prosegue l’articolo, “secondo una fonte proveniente dagli  alti livelli della Marina Militare Americana, tre dei presunti attentatori  avevano usato come indirizzo per la patente e la registrazione della  targa, proprio la base aereonavale di Pensacola, in Florida – conosciuta  come la ‘culla dell’Aviazione Navale degli Stati Uniti d’America’.” Il New York Times del 16 aprile 2008, in relazione ad alcuni dei presunti  dirottatori dell’11 settembre, ha scritto: “Il Dipartimento della Difesa ha  confermato che Mohammed Atta aveva frequentato la Scuola Ufficiali  Internazionali presso la base aerea di Maxwell, in Alabana; Abdul Aziz  Al-Omari la Scuola Medica Aerospaziale della base aerea di Brooks, in  Texas; e al-Ghandi l’Istituto per i Linguaggi della Difesa del Presidio di  Monterey, in California.”

Osama bin Laden è stato per la CIA una vera e propria “risorsa”. In  merito a questo, J. Michael Springmann ha affermato che: 

Le relazioni tra la CIA e bin Laden si possono definire con  una parola sola: risorsa. Bin Laden era uno a cui la CIA poteva  rivolgersi per avere un certo tipo di aiuto o di risposte: se bisognava  reclutare qualcuno oppure inviarlo da qualche parte, se servivano  informazioni o un qualche tipo di operazione – andavano subito da bin Laden.477

In un suo articolo dell’agosto 2006,478 Bill Christison – che nei  suoi 28 anni di carriera alla CIA era arrivato a diventare Direttore  dell’Ufficio di Analisi Regionale e Politica – affermò che se le sue ipotesi  erano corrette, “alcune persone e gruppi vicini al governo si stavano  impegnando attivamente nel ricreare un evento in stile ‘Pearl Harbor’,  probabilmente al fine di ottenere un sostegno da parte dell’opinione  pubblica per le politiche estere aggressive che sarebbero seguite  – politiche che avrebbero innanzitutto ‘trasformato’ tutto il Medio  Oriente, e successivamente avrebbero esteso il dominio globale degli  Stati Uniti.” Christison continua nella sua analisi: 

Esiste, ed è liberamente consultabile, una quantità di prove  correttamente raccolte ed analizzate nei minimi dettagli… che  dimostrerebbe come alcuni elementi vicini all’amministrazione  Bush, e probabilmente anche altri gruppi stranieri e nazionali,  siano coinvolti direttamente in un’enorme truffa contro il popolo  americano, che ha causato migliaia di morti. Se venissero  confermate queste accuse, si tratterebbe di un crimine commesso ai danni del popolo americano e di quello mondiale in generale,  molto più grave di qualsiasi motivazione legata all’invasione in  Iraq del marzo 2003. Si tratta di un accusa che non dovremmo  prendere alla leggera per via dei fatti che stanno avvenendo in  Libano, Gaza, Iraq, Siria e Iran – anche se possono sembrare più urgenti. Si tratta di un’accusa più grave perché è collegata  direttamente a tutti gli aspetti che ho appena menzionato, perché gli eventi dell’11 settembre sono stati usati sin d’allora dal governo  degli Stati Uniti per giustificare praticamente ogni singolo aspetto  della politica estera americana in Medio Oriente. È un’accusa ancor più importante, anche perché colpisce in profondità il cuore di  tutto il nostro sistema politico. Se venisse provata, si tratterebbe di una vera e propria cospirazione, fino ad oggi segnata dal successo,  perpetrata non solo ai danni del popolo degli Stati Uniti, ma contro il mondo intero.479

Il Dott. Stephen R. Pieczenik (del quale ho già citato alcune  frasi nel Capitolo 5), ex Vice Assistente del Segretario di Stato, ha  confermato le tesi di Christison durante alcune sue interviste andate in onda alla radio la prima settimana di maggio 2011, all’Alex Jones Show. 

Padre Paul Kramer

lunedì 2 agosto 2021

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


L’FBI non ha motivi di procedere contro bin Laden

L’ex agente della CIA Robert David Steele, specializzato nei casi di  operazioni clandestine, il 20 aprile 2004 alla Butler University affermò  che c’erano prove a sufficienza per accusare Cheney degli attacchi  dell’11 settembre; Rex Tomb, Direttore della Investigative Publicity  Unit dell’FBI, ha affermato che il Dipartimento di Giustizia non ha  emesso alcun accusa formale contro Osama bin Laden, per mancanza  di prove.471 Il governo, tuttavia, continua ostinatamente ad insistere  che Osama bin Laden ha diretto gli attacchi mentre si trovava nascosto  in una grotta in Afghanistan, malgrado il fatto che non vi siano prove  evidenti a suo carico.

La spiegazione più ragionevole, sostenuta da una montagna di  prove irrefutabili, secondo la quale alcuni criminali presenti all’interno  del governo degli Stati Uniti, con l’aiuto di alcuni servizi segreti  stranieri, hanno diretto e portato a compimento quegli attacchi, è  stata immediatamente bollata dal governo e dalla stampa asservita  e compiacente come “spregevole”, come una “oltraggiosa teoria del  complotto”, come il prodotto di menti malate. Al contrario, ad essere  la più oltraggiosa e folle tra le “teorie della cospirazione” è proprio  quella che afferma che sono stati Al-Qaeda e Osama bin Laden ad aver  organizzato gli attacchi dell’11 settembre.472 Per rendersene conto, oltre alla totale assenza di prove a sostegno delle accuse contro di lui, basta  riflettere per un attimo su chi è realmente Osama bin Laden e chi c’è  dietro alla creazione di Al-Qaeda.

Bin Laden – una risorsa della CIA

Osama bin Laden è stato al soldo della CIA fino all’11 settembre.  Sybil Edmonds, un traduttore dell’FBI, ha affermato categoricamente  di aver avuto sulla sua scrivania dei documenti che provavano che  bin Laden stesse ancora lavorando per la CIA, quando avvennero gli  attacchi al World Trade Center. Alcune agenzie stampa occidentali  (come la Agence France Press) riportarono la notizia che Osama bin  Laden era stato curato per un problema di reni all’Ospedale Americano  di Dubai, nell’agosto 2001, dove aveva ricevuto una breve visita da parte  di alcuni funzionari della CIA. Quando doveva viaggiare in America per  affari legati alla CIA, Osama bin Laden usava lo pseudonimo di Tim  Osman. Il governo degli Stati Uniti vorrebbe farci credere che questo  galoppino della CIA fosse in realtà un fanatico estremista mussulmano,  che avrebbe concepito gli attentati dell’11 settembre per motivi religiosi!  Non solo, il governo degli Stati Uniti vorrebbe farci credere che bin  Laden avesse sotto il proprio comando un gruppo di estremisti islamici  militanti, fanaticamente devoti alla causa della Jihad contro gli Stati  Uniti e l’Occidente “infedele”. Ma se vogliamo dirla tutta, Al-Qaeda  andrebbe chiamata Al-CIA-da, visto e considerato che fu proprio la CIA  a fondarla (lo stesso nome “Al-Qaeda” tradisce le sue origini). Robin  Cook, Segretario agli Esteri della Gran Bretagna tra il 1997 ed il 2001,  ha affermato alla BBC che Al-Qaeda, in origine, “era un file contenente  migliaia di profili di altrettanti mujaheddin che erano stati reclutati ed  addestrati grazie alla CIA.”473 In Arabo, il nome “Al-Qaeda” significa “la  base” – cioè il database della CIA di cui parlava Robin Cook. Si tratta  di un’idea concepita da Zbigniew Brzezinski; i suoi “membri” vennero  assoldati sotto la direzione di Robert Gates, una spia della CIA reclutato  quand’era ancora un ufficiale dell’Aeronautica Militare Americana e che  sarebbe diventato successivamente Segretario alla Difesa degli Stati  Uniti. Al-Qaeda è pertanto nient’altro che una risorsa, un database di  jihadisti addestrati dalla CIA e reclutati dagli Stati Uniti. Non si tratta  di un’organizzazione terroristica e non è affatto un gruppo organizzato  o autonomo. 

Gli altri terroristi dell’11 settembre: 

anch’essi risorse della CIA

J. Michael Springmann è stato Console degli Stati Uniti a Gedda, in  Arabia Saudita, ed è stato direttore dell’ufficio consolare per il rilascio  dei visti, tra il novembre 1987 ed il marzo 1989. Springmann spiegò  che la CIA “ha protetto i Jihadisti sin dal 1987”, e che a Gedda era stato  istituito un programma per assegnare un visto ai terroristi Jihadisti  arruolati dalla CIA, affinché potessero disporre di un documento  per entrare liberamente negli Stati Uniti ed essere successivamente  addestrati alle attività terroristiche. Questi individui non avevano alcun  motivo legittimo per entrare negli Stati Uniti, e quindi non avrebbero  mai potuto ricevere un regolare visto; tuttavia, su richiesta della  CIA, quei terroristi ricevettero un visto degli Stati Uniti per ragioni  “di sicurezza nazionale.”474 Springmann spiegò ulteriormente che i  presunti attentatori dell’11 settembre erano elementi della CIA, molti  dei quali avevano chiesto e ottenuto un visto per entrare negli Stati  Uniti, proprio al Consolato Americano di Gedda, dove egli stesso era  stato contattato dalla CIA al fine di fornire visti ai terroristi reclutati  dall’agenzia Americana: “Si tratta delle stesse persone che avevano  ottenuto il visto presso il Consolato Americano di Gedda.”475

Padre Paul Kramer

giovedì 29 luglio 2021

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


La bufala del Pentagono

Il governo degli Stati Uniti ha mentito quando ha affermato che  il Boeing 757, dirottato e pilotato da Hani Hanjour, si era schiantato  contro il Pentagono. Dai documenti dell’addestramento al volo di Hanjour, risulta che faceva fatica addirittura a pilotare un minuscolo  Cessna monomotore, figuriamoci un grosso aereo di linea come un  Boeing 757 (tra l’altro, se fosse vero, ci si sarebbe messo ai comandi per  la prima, e ultima volta in vita sua)! Il governo vuol farci credere tutto  questo, e anzi insiste sul fatto che Hanjour abbia compiuto una manovra  quasi impossibile, facendo virare l’aereo di 270° a 800 chilometri  all’ora, pilotandolo poi a quella velocità per più di un chilometro e ad  un altitudine di soli 6 metri – un fatto aerodinamicamente impossibile.  Infine, Hanjour avrebbe pilotato un Boeing 757 fin dentro al Pentagono  non lasciando praticamente alcuna traccia identificabile di un aereo,  tranne un singolo squarcio rotondo di 6 metri nel muro perimetrale  del’edificio, senza però lasciare alcun foro di entrata dove avrebbero  dovuto schiantarsi gli enormi motori in acciaio e titanio, pesanti oltre  6 tonnellate; anzi, di quei motori non è stata trovata alcuna traccia, tra  le rovine! Il rivestimento in acciaio e titanio di quei motori non può  fondere neanche a 3.000 °C, quindi che fine hanno fatto, se davvero si  sono schiantati, insieme al resto dell’aereo, sul Pentagono?468


Altre anomalie

Misteriosamente, nessuno di quegli aeroplani (ad eccezione di  uno469) venne abbattuto prima che potessero colpire i propri obiettivi,  malgrado il fatto che abbattere un aeroplano che costituisca una  minaccia, in caso tutte le altre soluzioni non abbiano avuto esito, sia  una procedura standard prevista dalla legge. L’ex ministro britannico  Michael Meacher ha affermato che “Tra le 8:20 e le 9:38 di quella  mattina, non c’erano aerei in volo.” Secondo un’Istruzione del Capo dello  Stato Maggiore Congiunto degli Stati Uniti, datata 1 giugno 2001, era  stato dato l’ordine di non intercettare o abbattere nessun aereo senza  l’esplicita autorizzazione del Segretario alla Difesa. Persino dopo che  entrambe le torri erano state colpite, il Segretario alla Difesa Donald  Rumsfeld non dette quell’autorizzazione, fino a che non venne colpito  anche il Pentagono. Quella mattina dell’11 settembre, mentre un aereo  si stava avvicinando in una maniera da costituire una reale minaccia alla  capitale americana, Washington, D.C., un aiutante del vice presidente  Richard Cheney (come testimoniato dal Segretario ai Trasporti, Norman  Mineta) andò da lui e gli chiese: “Gli ordini rimangono ancora validi?” E  Cheney rispose: “Gli ordini rimangono ancora validi”, e questo mentre  quell’aereo che si avvicinava in maniera minacciosa si trovava a soli  15 chilometri di distanza da Washington, pochi minuti prima che il  Pentagono venisse colpito. L’aereo non venne intercettato, nessun aereo  venne fatto partire allo scopo di fermare quella minaccia, se non dopo che il Pentagono era stato colpito. Questi comportamenti sembrano  indicare chiaramente che ai comandi di quell’operazione vi fossero  Dick Cheney e Donald Rumsfeld, e non Osama bin Laden e Ayman alZawahiri.470

Padre Paul Kramer

domenica 25 luglio 2021

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


L’insabbiamento dell’11 settembre

Il governo degli Stati Uniti vuol far credere alla gente che il calore  di un incendio ordinario, originatosi dentro l’edificio, abbia causato l’espansione uniforme dei materiali di cui era composto quest’ultimo,  in modo da farlo crollare su se stesso, entro il suo stesso perimetro,  praticamente in modo istantaneo! Si tratta di una cosa manifestamente impossibile. Così come accaduto per le torri, l’acciaio fuso bruciò sotto  l’edificio 7 a più di 1100 °C, e continuò a bruciare ancora per settimane. Fin da subito, prima ancora che venisse avviata una qualsiasi forma  d’indagine, ed anzi persino prima che avvenisse l’effettivo crollo dell’edificio,  venne annunciato dai canali d’informazione dei media corporativi che  l’edificio, indebolito a causa degli incendi e del danno strutturale, era  crollato. Secondo i primi resoconti, la FEMA457 affermò che le fiamme  avevano causato il crollo, ma “come queste abbiano causato il crollo è  sconosciuto.” Quando il NIST pubblicò i suoi rapporti, nel 2008, riportò  che “gli incendi generati dal carburante non hanno giocato alcun ruolo  nel crollo del WTC 7” e che “a parte far iniziare gli incendi nel WTC 7, il  danno ricevuto dal crollo del WTC 1 ha avuto poca influenza sul crollo  del WTC 7,” portando quindi alla conclusione che il crollo del WTC 7  “è stato il primo caso al mondo di crollo totale di un grattacielo causato  principalmente dalle fiamme.” Se si crede ad una cosa simile, non si  hanno problemi a credere che il crollo di quell’edificio è stato in realtà  causato da streghe, folletti o alieni venuti da Marte.458 Quando venne  messo di fronte alle innumerevoli prove di una demolizione controllata  (tra l’altro visibili chiaramente dalle immagini video), il governatore  Thomas Keane della Commissione sull’11 Settembre, ha risposto  seccamente ai suoi interlocutori: “non abbiamo riscontrato alcun segno  delle prove di cui state parlando.” Non è una sorpresa, quindi, il fatto  che l’ex analista della CIA Ray McGovern abbia definito quella sull’11  settembre una “commissione d’insabbiamento”.459

Barry Jennings, coordinatore per le emergenze della l’Autorità per  Edilizia Abitativa di New York, ha fornito la sua testimonianza oculare  delle esplosioni nel WTC 7 che sarebbero avvenute prima ancora  del crollo delle due torri, e dell’improvvisa e misteriosa evacuazione  dell’edificio poco prima di quelle esplosioni. Jennings ha parlato  in diretta alla televisione, quell’11 settembre, e successivamente  ha rilasciato un’intervista, un anno prima di morire in circostanze  misteriose (il 19 agosto 2008), pochi giorni prima dell’ultima versione  rilasciata dal NIST sul crollo del WTC 7. 

Alle 6:47 della mattina dell’11 settembre 2001, l’edificio era stato  messo sotto “stato di osservazione” per delle prove, una condizione  che avrebbe dovuto durare per otto ore. Durante questo “stato di  osservazione”, tutti gli allarmi antincendio sarebbero stati ignorati.  Barry Jennings e Michael Hess (un procuratore della città) erano  stati convocati dal Centro di Gestione delle Emergenze al 23° piano  dell’edificio. A Jennings e Hess venne detto di “uscire immediatamente”  dal palazzo, dopo che avevano trovato deserto l’ufficio dell’EMC.  Quando stavano per raggiungere il sesto piano, Jennings affermò d’aver  sentito una “secca esplosione” che era avvenuta “ai piani inferiori sotto  di me” e che subito dopo “cominciai a sentire numerose esplosioni di  ogni tipo.”460 Intervistato in diretta televisiva, quell’11 settembre, Hess  affermò: “la luce è andata via,”461 insieme ad un’altra persona (Jennings)  “siamo scesi fino al sesto piano,” e che li era avvenuta “un’esplosione”.  Quando raggiunsero quella che era stata la lobby solo qualche minuto  prima, Jennings affermò di aver dovuto passare sopra diversi cadaveri  nella hall dell’ingresso, che era “completamente distrutta.”462 Jennings  aveva testimoniato dinanzi alla Commissione sull’11 Settembre, ma la  Commissione non ne ha fatto menzione alcuna nei suoi rapporti. 

Poco dopo l’ultima spiegazione del NIST sul crollo improvviso del  WTC 7, la BBC ha mandato in onda un programma che cercava di  gettare discredito sulla testimonianza di Barry Jennings. La trasmissione  si concentrava nel far sembrare le affermazioni di Jennings come  inattendibili o non credibili, cercando di dare l’impressione che quel  giorno Jennings in realtà fosse solo nell’edificio, e non accompagnato  da Hess. Tuttavia, la BBC non ha fornito alcuna spiegazione sul perché  avesse riportato la notizia e le presunte ragioni del crollo del WTC 7,  ben 20 minuti prima che quell’edificio crollasse effettivamente.463

Nel documentario 9/11 Chronicles: Truth Rising, si possono  ascoltare le voci dei poliziotti mentre avvertono gli impiegati di  allontanarsi dall’edificio: “Andate via, l’edificio sta per scoppiare!” Uno  dei primi ad intervenire sulla scena fu Kevin McPadden, il quale affermò  d’aver sentito il conto alla rovescia della demolizione dalla radio di un  rappresentante della Croce Rossa: “Sentii 3, 2, 1 e poi boom, boom,  boom, boom, boom…”

Larry Silverstein, il magnate che possedeva il complesso del World  Trade Center, ammise alla televisione che avevano deliberatamente  demolito l’edificio.464 Successivamente cambiò la sua versione dei fatti,  per renderla omogenea a quella ufficiale, secondo la quale il crollo  fu dovuto agli incendi e all’indebolimento strutturale causato dai  detriti caduti dalle torri gemelle, e non il risultato di una demolizione  controllata. È comprensibile che sia stato costretto a cambiare versione,  visto che un edificio non può venire minato con cariche esplosive  dal giorno alla notte, specialmente quando sta andando a fuoco.465 

No, la demolizione dell’Edificio 7 era stata chiaramente programmata in anticipo perché avvenisse l’11 settembre  assieme a quella delle Torri Gemelle.

Quel pomeriggio dell’11 settembre, il Sindaco di New York, Rudolf  Giuliani, davanti alle telecamere della ABC ammise che: “ci è stato  detto che il World Trade Center stava per crollare”, salvo poi ritrattare  quelle sua parole, negando di averle mai dette, malgrado fossero state  registrate e mandate in onda in tutto il paese. All’attivista Sabrina  Rivera, che l’incalzava sull’argomento, Giuliani ha infatti negato le sue  parole pronunciate l’11 settembre: “non sapevo che le torri stessero per  crollare.” Ma allora Giuliani ha mentito l’11 settembre o ha mentito  a Sabrina Rivera?466 La risposta è ovvia: il Sindaco Giuliani è stato  costretto a mentire per poter coprire un crimine. Egli sapeva, come da  sua stessa ammissione, che le torri stavano per crollare, ma non avvertì  nessuno né ordinò che il WTC venisse evacuato – quindi ha mentito  contraddicendo se stesso e negando ciò che aveva detto alla televisione  nazionale l’11 settembre 2001. Ad oggi, il governo degli Stati Uniti  continua ostinatamente ad affermare che l’edificio 7 e le torri gemelle  – tre solidi edifici in cemento armato – siano crollati su se stessi nello  stesso giorno, in modo simmetrico e a caduta libera, e che tutto questo  sia dovuto a dei semplici incendi: una cosa mai accaduta prima (e mai  più ripetutasi) nella storia dell’architettura moderna. Tutti e tre i crolli  mostrano caratteristiche tali da farli associare immediatamente a delle  esplosioni controllate: 1) una nuvola piroclastica, 2) un crollo simmetrico,  3) molteplici esplosioni e lampi di luce – tutti segni caratteristici ed  inequivocabili di una demolizione controllata. Eppure il NIST ha  escluso sistematicamente ogni prova che indicasse una demolizione  controllata, al fine di poter fornire una propria ricostruzione ipotetica e  contraffatta di quegli eventi, un vero e proprio doppelgänger, una sorta  di versione sdoppiata e fantasmagorica che replica in maniera artefatta  le fisionomia reale dell’evento, al quale poi fornisce tutta una serie  di dettagli scientifici col solo scopo d’ingannare l’opinione pubblica.  Mettendo da parte tutte le numerose e documentate prove di una  demolizione controllata, il NIST ha esplicitamente e categoricamente  escluso quelle che ha definito “ipotesi alternative, che suggeriscono che  le torri del WTC siano state distrutte da demolizioni controllate per  mezzo di cariche esplosive,”467 ed ha avuto la faccia tosta di affermare  che il crollo del WTC 7 è stato “il primo caso al mondo di crollo totale  di un grattacielo causato principalmente dalle fiamme.”

Padre Paul Kramer

mercoledì 21 luglio 2021

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


Le demolizioni controllate richiedono una tempistica calcolata al secondo

Perché un palazzo crolli simmetricamente su se stesso è necessario  che le cariche esplosive vengano piazzate alla base delle sue fondamenta,  e che queste vengano fatte detonare simultaneamente, entro una  frazione di secondo. Prove sonore e fotografiche, in aggiunta a  precise testimonianze oculari, hanno determinato che vi furono potenti  esplosioni nelle aree sotterranee delle torri, insieme ad altre percepite  in altre zone degli edifici, in modo assolutamente simile a quello usato  per le demolizioni controllate.451 I sismografi della Columbia University  registrarono eventi paragonabili a esplosioni sotterranee, durante  il crollo di ciascuna torre. Gli esperti che ho appena citato hanno  confermato ad Alan Hart che già solo sulla base dei filmati video del  crollo delle torri, si ha la certezza che delle cariche esplosive erano state  piazzate sotto il World Trade Center, e che sono state quelle cariche  ad averle fatte crollare, non il semplice danno strutturale o gli incendi  derivanti dagli impatti, perché una cosa del genere sarebbe stata  assolutamente impossibile.

Ecco le conclusioni a cui è giunto Steven Jones (laureatosi in Fisica  presso la Vanderbilt University; Professore Emerito di Fisica della  Brigham Young University; ricercatore presso l’Acceleratore Lineare di  Stanford, la Cornell University ed il Dipartimento dell’Energia degli Stati  Uniti presso i Laboratori di Los Alamos): “La nostra conclusione è che  l’edificio non avrebbe potuto crollare così rapidamente, se l’incendio ne  fosse stato davvero la causa...” Jones cita l’ingegnere meccanico Gordon  Ross, che ha curato una dettagliata analisi degli eventi basata sulla  conservazione della quantità di moto, nel Journal of 9/11 Studies.452 

Ross spiega che: “Se la versione ufficiale fosse corretta, allora il calore  che viene considerato la causa del cedimento, avrebbe agito in modo  molto più lento e non avrebbe comportato assolutamente un evento  simmetrico come quello verificatosi con il crollo delle torri gemelle;  perché il fatto che la torre sia collassata perfettamente su se stessa  è in aperta contraddizione con tutto ciò che conosciamo sull’acciaio  ed il suo comportamento usuale... quando avviene un cedimento in  un’area, questo tende a continuare nella stessa area e si assiste ad un  crollo asimmetrico … tutta questa versione semplicemente non sta in  piedi.”453 Il governo degli Stati Uniti, tuttavia, continua imperterrito a  spacciare come verità un’assurda menzogna, ormai smascherata, e cioè  che un gruppo di presunti dirottatori Arabi, su ordine di Osama bin  Laden, rintanato in una grotta dell’Afghanistan, abbiano fatto crollare  le torri del World Trade Center dopo essercisi schiantati contro con  degli aeroplani.454


Il WTC 7 è crollato pur non essendo mai stato colpito da un aereo

L’edificio WTC 7 (conosciuto come palazzo Salomon Brothers) è  stato demolito in maniera convenzionale, perché non c’era bisogno di far  credere che il suo crollo fosse dovuto allo schianto di un aereo dirottato.  Tuttavia, chi ha organizzato gli eventi dell’11 settembre, probabilmente  adesso si morde le dita, ripensando al WTC 7, e vorrebbe aver fatto  schiantare un aereo anche contro quel palazzo, quel giorno. Il crollo  simmetrico e su se stesso del WTC 7, infatti, è avvenuto praticamente a  velocità di caduta libera e per nessun motivo apparente, se si eccettua  un incendio assolutamente ordinario ed asimmetrico. Questo costituisce  una prova ancor più evidente che gli attacchi dell’11 settembre non sono stati altro che una messinscena orchestrata dal governo degli Stati  Uniti, una cosiddetta “operazione terrorista sotto false insegne”. Nel  corso degli anni, il governo degli Stati Uniti ha dovuto cambiare varie  volte la propria versione sul crollo del WTC 7, visto che ogni spiegazione  fornita veniva sconfessata una dopo l’altra; l’ultima spiegazione, fornita  dal NIST, secondo cui “l’espansione termica” avrebbe causato il crollo  dell’edificio 7, è assolutamente priva di basi scientifiche e di credibilità.  Per poter essere veramente la causa del collasso del WTC 7, quegli  incendi avrebbero dovuto causare il crollo simultaneo di tutte e 82 le  colonne di supporto dell’edificio (24 centrali e 58 perimetrali), a partire  dalle sue fondamenta e salendo fino in cima in appena una frazione di  secondo – una cosa fisicamente impossibile.

Richard Gage ha descritto il crollo del WTC 7 come di una  “demolizione controllata riuscita alla perfezione.” “Una volta che ti  attieni alla scienza,” spiega Gage, “le conclusioni sono inevitabili: …  gli incendi, per loro natura, si spostano di posto in posto, lasciando  un’area più fredda alle loro spalle e bruciando quella in cui arrivano;  questo porta ad un crollo asimmetrico...se fossero stati gli incendi, la  causa del cedimento, l’edificio sarebbe crollato in altra maniera, non su  se stesso.” Tra l’altro, continua Gage, “c’erano prove evidenti di solo due  o tre incendi.” (Le riprese video mostrano un incendio nella facciata  est, tra l’11° ed il 12° piano, un incendio presso la facciata nord tra  il 7° ed il 12° piano, e l’intera facciata sud oscurata dal fumo.) Nelle  riprese video immediatamente precedenti al crollo del WTC, tuttavia, si  possono vedere degli sbuffi di fumo bianco salire dalla base dell’edificio,  assolutamente compatibili con quelli derivanti dalla detonazione di  cariche esplosive. Inoltre, ricorda Gage, “vi sono state testimonianze di  esplosioni e lampi di luce, prima del crollo”. 

L’esperto olandese in demolizioni, Daniel Jowenko (Presidente  della Jowenko Explosive Demolitie BV), che operava nel settore delle  demolizioni controllate da 27 anni – all’epoca dell’intervista – ha  affermato alla televisione olandese, l’11 settembre 2006,455 che il crollo  del WTC 7 è dovuto senza dubbio ad una demolizione controllata: “è una  demolizione controllata… è un lavoro preparato in anticipo e portato a  termine da mani esperte.” Jowenko ha spiegato in quell’intervista che  “l’esplosione parte dalla base: si distruggono le colonne ed il resto cade  giù su se stesso.”456

Padre Paul Kramer

domenica 18 luglio 2021

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


Le Torri Gemelle sono crollate a causa di una demolizione controllata

William Christison, ex direttore dell’Ufficio di Analisi Regionale e  Politica della CIA a Vienna e dell’ufficio per la valutazione delle Minacce  straniere, ha affermato su Dissident Voice, il 14 agosto 2006, che tutte  le prove sembrerebbero indicare quegli eventi come una messinscena,  e che le torri gemelle e l’edificio 7 del World Trade Center “sono stati  probabilmente distrutti da cariche esplosive piazzate negli edifici.” Il  giornalista della BBC, Alan Hart, durante un’intervista ad Alex Jones  del 28 maggio 2010, disse che pochi giorni dopo gli attacchi dell’11  settembre, due esperti di uno tra i più importanti studi di architettura  e progettazione edile al mondo, gli avevano confidato che quei palazzi  erano stati sicuramente distrutti da esplosivi piazzati al loro interno, e  che le prove di quella demolizione controllata si potevano chiaramente  vedere nelle riprese video del crollo delle torri. 

Il governo degli Stati Uniti afferma che il calore generato  teoricamente dal combustibile degli aerei, insieme a quello generato dagli  incendi scoppiati nelle torri, sarebbe stato sufficiente solo ad indebolire  le strutture di rinforzo d’acciaio delle torri, ma non abbastanza da  fonderle (ricordiamo che l’acciaio si fonde attorno ai 1500° C). Alcune  misurazioni aeree del calore a Ground Zero, riscontrate da satelliti  della NASA dopo il crollo delle torri gemelle, hanno mostrato che la  temperatura degli incendi, anche a distanza di tempo, era superiore  ai 1000 gradi centigradi. Come detto sopra, il carburante degli aerei  e l’incendio negli edifici non avrebbe mai potuto generare quelle  temperature, ed è chiaramente impossibile che un fuoco che bruci a quelle  (relativamente) basse temperature possa incendiare e poi addirittura  fondere una qualsiasi delle strutture in acciaio delle torri. Eppure, sia  il Professor Jonathan Barnett del Worcester Polytechnic Institute sia il  Professor Abolhassan Astaneh-Asl dell’Università della California a  Berkeley hanno confermato che l’acciaio delle torri è “evaporato” e  “vaporizzato.” 443 In aggiunta all’acciaio fuso, Griffin ricorda anche che  “alcuni scienziati dello United States Geological Survey, in uno studio  inteso ad aiutare ‘l’identificazione dei componenti volatili del WTC,’ ...  hanno riscontrato addirittura la fusione del molibdeno, il cui punto di  fusione è di 2.623 °C”.444 Solo la nano-termite usata dai militari avrebbe  potuto emettere un calore in grado di fondere l’acciaio delle torri, ed è  proprio ciò che è stato trovato nelle sostanze polverizzate, raccolte tra  le rovine delle torri gemelle. È stato quindi scientificamente provato che le torri gemelle sono state abbattute usando un grande quantitativo di  nano-termite di provenienza militare.445 Questo spiegherebbe perché,  persino un mese dopo gli attacchi, sotto Ground Zero continuassero a  bruciare pozze di acciaio fuso, ad una temperatura molto più alta (più  di 1000 °C) di quella che avrebbero mai potuto generare il carburante  dell’aereo e gli incendi delle torri. Quei fuochi sotterranei hanno  continuato a bruciare fino al 13 dicembre 2001.446

Nel suo articolo, Griffin cita alcuni rapporti scientifici che dimostrano  come, durante gli eventi che hanno portato al crollo delle torri gemelle,  sia avvenuta una vera e propria solfatazione. Uno di questi rapporti è  stato pubblicato sulla rivista del WPI (Worcester Polytechnic Institute)  da parte di 3 professori. Questi studiosi hanno riassunto le loro  scoperte, afferma Griffin, “in un documento incluso nel rapporto del  FEMA [Federal Emergency Management Agency, l’agenzia federale per  la gestione delle emergenze], nel quale si legge: …‘l’assottigliamento  dell’acciaio è avvenuto a causa di una corrosione ad alta temperatura,  dovuto ad una combinazione di ossidazione e solfatazione … (e)… non  è stata fornita alcuna spiegazione in merito alla provenienza di quello  zolfo’.”

La presenza di solfatazione è estremamente significativa, come  spiega Steven Jones, un fisico americano: “Se metti dello zolfo nella  termite, questo farà sì che l’acciaio fonda a temperature molto più  basse, quindi invece di fondere a circa 1,538 °C, lo farà a 988 °C,  e per questo ottieni la solfatazione e l’ossidazione nell‘acciaio in  questione.”447 Quando si aggiunge dello zolfo alla termite, si ottiene  un composto chiamato termate. Come spiega Jones: “La reazione della termate procede molto più rapidamente della normale termite nel  penetrare l’acciaio, a causa della presenza di zolfo. (L’elemento zolfo, se  mischiato al ferro, forma con esso una miscela eutettica, che fonde cioè  a temperature più basse.)”448

Mantenendo come al solito un atteggiamento falso e mendace,449 (tipico di quell’elite scientifico-tecnologica contro la quale ci aveva  messo in guardia Eisenhower), il NIST ha provato a sbarazzarsi di  quell’imbarazzante presenza di zolfo nei detriti polverizzati degli  edifici distrutti, affermando che “lo zolfo è presente all’interno delle  mura di cartongesso, utilizzate prevalentemente nella ripartizione degli  spazi interni alle torri.”450 Griffin smonta questa tesi, ricordando come  il cartongesso non contenga l’elemento zolfo, bensì il calcio solfato,  “quindi, se tutto lo zolfo scoperto derivasse dalle mura in cartongesso,  si dovrebbe riscontrare necessariamente una percentuale equivalente di  calcio”, ma non è così. “In secondo luogo,” continua Griffin, “i professori  del WPI non hanno solo detto che c’era dello zolfo, nei detriti, ma anche  che l’acciaio era stato solfatizzato… lo zolfo, cioè, era entrato nella  struttura intergranulare dell’acciaio.” Griffin ha poi citato il professore  di chimica Niels Harrit: “Anche se il cartongesso contiene dello zolfo,  quello non è zolfo sotto forma di elemento base, che può reagire con il  ferro, ma sotto forma di calcio solfato, che invece non può.” Quando mi  sono recato a Ground Zero, circa un mese dopo gli attacchi, il metallo  fuso continuava a bruciare sottoterra, emettendo una puzza di zolfo  nauseante e quasi insostenibile. 

Padre Paul Kramer

martedì 13 luglio 2021

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


Il controllo della percezione — 

Caso #1: Gli attacchi dell’11 settembre 2001

In merito agli eventi accaduti l’11 settembre 2001, le assurde  affermazioni del governo degli Stati Uniti, le contraddizioni, le pretese  scientificamente insostenibili del governo e dei media corporativi, ma  sopratutto la ricostruzione degli eventi che contraddice apertamente  quel che si può vedere tranquillamente nelle registrazioni video degli  attacchi, dimostrano chiaramente che la versione ufficiale degli attacchi  dell’11 settembre è assolutamente falsa, in quanto impossibile.432  Eppure, ancora oggi, il governo cerca disperatamente e criminalmente  di nascondere la verità su ciò che è realmente accaduto quel giorno, in modo da continuare ad usare quegli attacchi come  giustificazione per le proprie guerre di conquista contro  l’Iraq e l’Afghanistan. Fornire un resoconto dettagliato di ciò che avvenne quel giorno fatale non rientra negli scopi di questo libro (i  documenti ed i documentari che ho ricordato433 e i tanti altri rapporti  e dichiarazioni che non ho potuto menzionare per mancanza di spazio,  affrontano a sufficienza la questione). Tuttavia, è sicuramente utile  portare all’attenzione dell’opinione pubblica le prove che il governo  degli Stati Uniti ha mentito e continua a mentire sull’11  settembre. Questa sua condotta è stata intrapresa per nascondere  il fatto che quegli eventi sono stati in realtà una messinscena allo  scopo di creare una giustificazione alle guerre di conquista  che il governo Americano voleva scatenare all’estero (vere e  proprie campagne militari espansionistiche che non si erano mai viste  sin dai giorni del Terzo Reich), e per soggiogare il popolo americano,  trasformando gli Stati Uniti in uno Stato di polizia, militaristico e  repressivo. Tutto questo per lo scopo finale di creare l’empio Nuovo  Ordine Mondiale.

Oggigiorno, la risposta che il governo ed i media corporativi danno  alle opinioni contrarie alla versione ufficiale dell’11 settembre, si esplica  in una campagna di diffamazione, denigrazione e demonizzazione  contro tutti coloro che osano dissentire dalla “linea ufficiale”, bollandoli  come “estremisti” paranoici e fiancheggiatori dei “terroristi”. È facile,  tuttavia, comprendere come tutto questo non sia altro che pura e  semplice propaganda, priva di qualsiasi base fattuale e ideata al solo  scopo di proteggere i colpevoli e demonizzare chi cerca di smascherare  i loro crimini e di portare alla luce la verità.434 Coloro che denigrano  e diffamano chi dubita della “versione ufficiale”, ad esempio, non si  comportano in modo dissimile da chi accusò e arrestò quei dissidenti  in Unione Sovietica che dubitavano della versione ufficiale della morte  di Kirov (il quale, secondo il governo, era stato ucciso da terroristi antisovietici) o quelli che nella Germania Nazista osarono dubitare che  il Reichstag fosse stato bruciato dai comunisti o che l’invasione della  Polonia, da parte di Hitler, fosse stata condotta in risposta all’attacco  polacco (attuato in realtà da soldati tedeschi in divisa polacca) alla  stazione radio in lingua tedesca di Gleiwitz (cittadina della Prussia  Orientale assegnata alla Polonia dopo la 1a guerra mondiale). 

Sono i fatti, puri e semplici, a confermarci che la teoria ufficiale, secondo la quale gli attacchi terroristici dell’11 settembre sono stati  opera del gruppo terroristico islamico e anti-americano denominato  Al-Qaeda e guidato dall’arciterrorista Osama bin Laden, non è altro  che una “storia di copertura” abilmente architettata dalla CIA435 (allo  scopo di far convergere l’odio nazionale contro il mondo islamico e  per fornire una giustificazione apparente alla guerra di  conquista contro l’Afghanistan. Tutto questo, allo scopo di  promuovere surrettiziamente lo “scontro di civiltà”, tra quella islamica  e quella occidentale, a detrimento di entrambe ma a beneficio della  fazione politica più radicale ed estremista d’Israele436).

Poiché la versione ufficiale vacilla sotto le critiche approfondite di  un numero sempre più crescente di esperti, giornalisti investigativi e  cittadini informati, l’amministrazione Obama si sta adesso adoperando  per censurare Internet, al fine di bandire quelle che definisce “teorie del  complotto” che smontano la versione ufficiale degli eventi. Il Governo  continua quindi ostinatamente a ripetere quella menzogna disperata  e criminale, secondo la quale la minaccia del terrorismo e gli attacchi  terroristici contro gli Stati Uniti hanno avuto origine in Afghanistan.  I cittadini degli Stati Uniti (come quelli degli altri stati cosiddetti  “democratici”) rischiano di perdere quel poco della loro libertà di  espressione e di stampa che ancora rimane sotto tutela costituzionale.  Non solo, esiste il rischio concreto di vedere attuate pesanti misure di  repressione, criminalizzazione e medicalizzazione psichiatrica coatta  nei confronti di chiunque dissenta dalla versione ufficiale.437 Queste  misure vengono spacciate come necessarie alla sicurezza nazionale e alla  lotta al “terrorismo”, ma in realtà sono introdotte allo scopo di impedire  che i criminali al governo possano essere smascherati e processati per  i loro crimini di guerra commessi all’estero, e quelli contro l’umanità  commessi nei confronti del loro stesso popolo.


La “versione ufficiale” del governo degli Stati Uniti

Secondo la versione del governo degli Stati Uniti (con la complicità  e il sostegno dei suoi alleati) e dei media corporativi da esso controllati,  l’11 settembre 2001 un gruppo di estremisti arabi, sotto la direzione  di Osama bin Laden, avrebbe dirottato degli aerei di linea, facendoli  schiantare contro le torri del World Trade Center e contro il Pentagono.  Questi attacchi hanno determinato il crollo delle torri gemelle e del  palazzo Salomon Brothers (il cosiddetto WTC7, di 49 piani), causando  la morte di circa 3.000 persone. Diverse prove irrefutabili dimostrano  inequivocabilmente che questa spiegazione degli eventi è assolutamente impossibile, e che pertanto non vi si può razionalmente dare credito, in  quanto irrazionale e assurda. David Ray Griffin afferma che “la versione  ufficiale della distruzione del World Trade Center implica l’esistenza dei  miracoli” (e fornisce 9 esempi di questi presunti “miracoli”), mentre chi  ha sviluppato una spiegazione alternativa a quell’evento, lo ha fatto “in  linea con l’assunto che le leggi della natura non si siano prese un giorno  di ferie proprio quell’11 settembre 2001”. 


La versione “ufficiale” non è vera perché gli eventi non avrebbero mai potuto avvenire in quel modo

Il governo degli Stati Uniti afferma che le torri sono crollate  quando si è indebolito il sostegno di acciaio, a causa dell’intenso  calore sviluppatosi con gli incendi. Si tratta di una menzogna, ed un  evento simile – cioè il crollo simmetrico di un palazzo di cemento con  sostegni in acciaio – non è mai avvenuto nella storia dell’architettura  moderna, se non durante una demolizione programmata e controllata.  Il carburante degli aerei brucia ad una temperatura di circa 630 °C,  mentre il massimo calore sprigionato da un edificio in fiamme, in  condizioni ideali, è attorno ai 1000 °C, neanche lontanamente vicino  alle temperature necessarie ad indebolire, in modo rapido ed uniforme,  i sostegni in acciaio delle torri gemelle. Anche se le fiamme fossero state  calde abbastanza da indebolire significativamente l’acciaio, gli incendi  di per sé non avrebbero potuto indebolire i sostegni metallici (stiamo  parlando di 287 colonne d’acciaio, di cui 240 perimetrali e 47 interne)  in modo tale da farli collassare in perfetta sincronia, e tutti ad una  frazione di secondo l’uno dall’altro, in modo che le torri collassassero  su se stesse a grande velocità, come in effetti è accaduto. Ecco le parole  di Griffin: 

Perché questi fenomeni necessiterebbero di un miracolo? Perché  neanche nelle condizioni più ideali (che non c’erano, in questo  caso) quegli incendi avrebbero mai potuto superare i 1.800 gradi  Fahrenheit [1.000 °C] (la massima temperatura possibile per un  incendio a base di idrocarburi, come quello in questione), laddove i punti di fusione e d’ebollizione dell’acciaio sono solo leggermente  inferiori a quelli del ferro, rispettivamente a 2.800 °F [1.500 °C] e 5.182 °F [2.850 °C]. Se si accetta la versione ufficiale, secondo la quale tutto il calore venne prodotto dagli incendi dell’edificio,  allora bisognerebbe credere che quegli incendi avessero poteri  miracolosi…

Non esiste alcuna base empirica per poter affermare che parte dei sostegni d’acciaio di entrambe le torri abbiano perso anche  una sola parte della propria forza, né tantomeno il 90% di esse! 

Da una parte abbiamo l’affermazione del professore d’ingegneria del MIT, Thomas Eager, il quale ha affermato che l’acciaio usato  nelle costruzioni “inizia ad ammorbidirsi attorno ai 425 °C [797 °F]. Dall’altra abbiamo studi scientifici sulle 16 colonne perimetrali  condotti dagli scienziati del NIST [il National Institute of Standards and Technology], i quali hanno scoperto che “solo tre delle colonne  [perimetrali] mostrano segni che l’acciaio abbia raggiunto  temperature al di sopra dei 250 °C [482 °F].” Inoltre, questi  scienziati del NIST non hanno trovato alcuna prova che indicasse che simili temperature (250 °C [482 °F]) siano state raggiunte in una qualsiasi delle colonne centrali. Alla fine delle loro ricerche,  invece di trovare le prove del fatto che l’acciaio di quelle colonne  avesse raggiunto una temperatura di 1.000 °C [1.832 °F] (con la  quale avrebbero perso il 90% della loro forza), gli scienziati del  NIST hanno semmai verificato che nessuna di quelle colonne in  acciaio ha perso più dell’1% della propria forza.438

Le prove fotografiche, e quelle fornite da testimoni oculari,  dimostrano in modo decisivo che gli incendi si erano già spenti, dopo le  grandi esplosioni di fuoco dovute all’impatto iniziale e alla fuoriuscita  del carburante. In un rapporto del NIST si ammette che l’esplosione  iniziale aveva consumato in pochi minuti tutto il carburante dell’aereo. Il  capitano Palmer, dei vigili del fuoco di New York, si trovava al 78° piano  della torre sud poco prima che crollasse, e affermò che il fuoco si stava  estinguendo e che sarebbero riusciti a domarlo senza troppi problemi  (tutto questo si può sentire con chiarezza in alcune registrazioni audio  di quella mattina). Anche nella torre nord i filmati mostrano una  donna mentre agita le braccia per attrarre l’attenzione dei soccorritori,  proprio all’interno dello squarcio causato dall’impatto dell’aereo. Il  fuoco si era spento, non c’era nessun “inferno” in quegli edifici, come  ha affermato invece il governo, mentendo. L’amministrazione Bush ha  ingannato deliberatamente l’opinione pubblica americana e mondiale,  inducendola a credere in una menzogna palese e assurda, secondo  la quale l’esplosione del carburante dell’aereo e gli incendi a base di  idrocarburi scoppiati nelle torri sarebbero stati sufficienti a determinare,  simultaneamente ed uniformemente, un indebolimento dei sostegni in  acciaio delle due torri, portandole ad un crollo repentino su se stesse,  quasi a caduta libera. Si tratta di un’affermazione assolutamente  insostenibile e priva di fondamento scientifico439 eppure rimane  tuttora la versione ufficiale degli eventi – una menzogna disperata e  criminale, propalata ancor’oggi dall’amministrazione Obama per uno  scopo ben preciso: giustificare il proseguimento delle guerre  imperialistiche e criminali degli Stati Uniti d’America.

Il governo degli Stati Uniti afferma che il crollo delle torri è stato  causato dalla forza di gravità. Ma basta guardare con attenzione alle  immagini dei vari video che riprendono il crollo di entrambe le torri, per  rendersi conto che una simile affermazione è un’evidente e spudorata  menzogna. Nei video si possono vedere pesanti travi d’acciaio, spezzate  nettamente a metà, che schizzano via dalla torre a quasi 200 metri  di distanza (alcune di queste si conficcheranno sulle mura perimetrali  di edifici lontani anche 100-130 metri.)440 Il cemento delle torri si è  polverizzato completamente, trasformandosi in una polvere fine, quasi  una nube piroclastica.441 Una simile polverizzazione, secondo diversi  esperti qualificati, avviene solamente durante le eruzioni vulcaniche e  le demolizioni controllate degli edifici. Un crollo causato dalla forza di  gravità – come ha indicato Richard Gage, fondatore di Architects and  Engineers for 9/11 Truth [Architetti e Ingegneri per la Verità sull’11  settembre] – avrebbe dovuto iniziare al di sotto del punto d’impatto  degli aerei, con la parte superiore che avrebbe dovuto cadere sui detriti  sottostanti, ma non è andata così. Sono state detonazioni programmate  ad aver disintegrato e polverizzato ogni cosa, in modo uniforme e  sincronizzato, dando al tutto una perfezione simmetrica. Testimonianze  oculari e prove video e audio inconfutabili, hanno provato senza ombra  di dubbi che sono stati degli esplosivi ad aver fatto crollare le torri  del World Trade Center, in quella che possiamo sicuramente definire  una demolizione controllata.442 Le prove dello scoppio di queste cariche  esplosive, poste nelle due torri, si possono tranquillamente vedere nella  ripresa video del loro crollo.

Padre Paul Kramer

giovedì 8 luglio 2021

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


Dobbiamo fuggire dalla prigione del pensiero in cui  siamo stati rinchiusi dai governi e dai mass media 

Chiunque riesca a scalare le mura di questa prigione del pensiero  e osi avventurarsi oltre lo spettro delle ‘opinioni accettabili’, si muove  nel terreno del socialmente inaccettabile, nel regno del pensiero non  approvato, e nel farlo sta violando un tabù fondamentale e imposto con  forza, che tiene insieme l’ordine sociale e la sua struttura di potere, che  mantiene lo status quo e costringe ciascuno di noi a rimanere al posto che  gli compete (specialmente e soprattutto per chi controlla l’applicazione  di un simile tabù).430 L’ordine sociale, così com’è strutturato oggi, viene diretto e guidato da questi occulti ingegneri sociali per un unico scopo:  mantenere le masse nella loro beata ignoranza, per non farle prendere  coscienza della miserevole condizione di servitù in cui si trovano in  realtà, e lasciare al potere chi già comanda su di loro (il cosiddetto partito interno, come lo definì Orwell) per conto dei veri padroni della  finanza globale, secondo un rapporto di fedele servizio che soddisfa  entrambi.

Limitando lo spettro delle opinioni accettabili si preserva lo stato  di servitù del pensiero nelle masse, ergendo dei limiti artificiali,  delle barriere che filtrino la luce proibita delle verità pericolose, che  costituirebbero una minaccia per la struttura del potere. Per riuscire a  rompere le catene che tengono schiava la nostra mente dobbiamo per  prima cosa avere l’umiltà di ammettere che non sappiamo nulla (proprio  come fece Socrate); solo in questo modo, infatti, saremo in grado di  ammettere umilmente che ci siamo lasciati ingannare e che ciò che  prima credevamo di sapere, in realtà erano solo menzogne. Una volta  compiuto questo passo saremo in grado di seguire il percorso tracciato  da quegli spiriti indipendenti che l’establishment al potere ha vilipeso,  deriso o demonizzato per anni, perché minacciavano l’elite al potere a  causa della loro testarda caparbietà nella ricerca dei fatti storici e della  verità oggettiva. Un accanimento causato dal rifiuto di queste persone,  di accettare debolmente ed acriticamente tutte quelle menzogne  politicamente corrette che non servono ad altro se non a mantenere  intatto lo status quo della struttura di potere e della supremazia delle  elite finanziarie, nonché a rafforzarne le politiche immorali, oppressive  e nichilistiche su tutta l’umanità. Noi dobbiamo agire come questi spiriti  indipendenti, e proprio come loro dobbiamo assolutamente cercare la  verità, ad ogni costo. 


Cercare la verità, ad ogni costo! 

Il passo successivo, ed egualmente necessario, che va intrapreso  per poter trovare la verità è quello d’essere in grado di riconoscere le  menzogne, distinguendole dalla verità, per poi smascherarle. Purtroppo  non ci è stato d’aiuto il fatto di vivere nelle cosiddette ‘democrazie’  occidentali, nelle quali la gente sembra apparentemente libera, rispetto  ai cittadini che vivevano sotto il giogo dei paesi comunisti, dove la  propaganda di stato a volte raggiungeva livelli di comicità involontaria.  Il nostro svantaggio, qui in occidente, è stato descritto con precisione  dallo scrittore cecoslovacco Zdenek Urbanek (1917-2008), in una sua  intervista degli anni ’70: 

Noi che viviamo sotto una dittatura siamo più fortunati di voi  occidentali, almeno per una cosa: noi non crediamo a niente di ciò che leggiamo sui giornali o che vediamo in televisione, perché  sappiamo che si tratta solo di propaganda e menzogne. Al contrario di voi occidentali, abbiamo imparato a vedere oltre la propaganda e a leggere tra le righe. Al contrario di voi, noi sappiamo bene che la verità è sempre sovversiva.431

Se possono volerci tempo, studio e fatica notevoli, per arrivare a  conoscere tutta la verità, non bisogna essere dei geni né sforzarsi troppo  per riconoscere le menzogne che l’establishment al potere ha dato in  pasto all’opinione pubblica per decenni, basta non accettare più niente  di quel che ci dicono solo sulla base della fiducia o perché consideriamo  affidabili le autorità. Dobbiamo cominciare a dubitare di ogni cosa  che leggiamo sui giornali o che vediamo alla televisione, perché molto  probabilmente non sono altro che menzogne e propaganda; sappiamo  che quel che ci è stato detto dal governo o dai mass media è una  menzogna quando, dopo averlo sottoposto ad un’analisi obiettiva, esso  risulti effettivamente impossibile. 

Ci sono d’aiuto le parole fatte pronunciare da sir Arthur Conan Doyle al suo famoso Sherlock Holmes:

 Prima dobbiamo eliminare l’impossibile; qualunque  cosa rimanga, a prescindere da quanto improbabile  possa essere, è la verità.

Eliminiamo quindi l’impossibile, e vediamo cosa rimane. 

Padre Paul Kramer

giovedì 1 luglio 2021

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


Il controllo della percezione imposto dai media corporativi

La risposta alla domanda posta da quell’ingenuo giornalista  russo è: grazie al “controllo della percezione”. L’ex colonnello dei  servizi d’intelligence degli Stati Uniti, Robert Hickson, parlò di queste  tecniche, definendole “guerra psicologica, o come la chiamiamo noi alla  CIA – controllo della percezione.”427 Ecco in cosa si sono trasformati i  media corporativi, la fantomatica “stampa libera” che era stata prevista  dal secondo emendamento alla Costituzione Americana e che ormai  si è ridotta ad uno strumento di repressione e controllo dell’opinione  pubblica. La cooptazione dei media corporativi nel ruolo di portavoce  istituzionalizzati delle elite finanziarie, tuttavia, non è cosa recente. Già  alla fine del XIX secolo venne resa nota da John Swinton, all’epoca  direttore del New York Times, il quale fece quest’incredibile dichiarazione,  durante un banchetto tenutosi in suo onore: 

Ad oggi, non esiste in America una cosa simile ad una stampa  indipendente. Lo sapete voi come lo so anche io. Qui tra voi non c’è  nessuno che osi scrivere le proprie opinioni con sincerità, perché se lo fate, sapete fin da subito che non verranno mai pubblicate. 

Io vengo pagato ogni settimana per tenere lontane le mie opinioni dal giornale che dirigo. Altri, tra voi, ricevono salari simili per cose  simili, e se uno qualsiasi tra di voi fosse così folle da mettersi a  pubblicare giudizi onesti e sinceri, si ritroverebbe per la strada in  men che non si dica. Se mi venisse permesso di pubblicare sul mio giornale le mie sincere opinioni, posso star sicuro che prima di 24 ore mi ritroverei senza lavoro. Il compito di un giornalista è  distruggere la verità, mentire apertamente, pervertire, diffamare,  inchinarsi dinanzi a Mammona e vendere il proprio paese e la  propria razza per ottenere in cambio il proprio pane quotidiano. 

Lo sapete benissimo, proprio come lo so io. Che assurdità voler  favoleggiare di una stampa indipendente! Noi siamo meri  strumenti di uomini ben più potenti e ricchi di noi che operano  dietro alle quinte. Siamo loro vassalli, delle marionette in mano a  questa gente: loro muovono i fili e noi danziamo. I nostri talenti, le  nostre capacità e le nostre vite sono tutte in mano ad altri uomini.  Non siamo altro che prostitute intellettuali.428

Come ha scritto giustamente Deirdre Manifold: “Questo discorso è  una prova schiacciante dell’enorme successo avuto dagli Illuminati nel  controllare i canali dell’informazione”,429 grazie al potere del denaro.  Mentre i vari gruppi mediatici continuano a fondersi e a globalizzarsi,  il monopolio che ne consegue, nell’esercizio del “controllo della  percezione”, è sempre più totale e omnicomprensivo. 

Padre Paul Kramer

giovedì 17 giugno 2021

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


Lo strumento essenziale per il controllo: limitare lo spettro delle opinioni accettabili 

I media corporativi delle grandi imprese ed il sistema scolastico  pubblico, in realtà non sono affatto un servizio pubblico. Quel che  forniscono al pubblico non è diverso da ciò che fanno le guardie  carcerarie con i detenuti. Certo, un servizio lo svolgono, ma non è per  il pubblico, o comunque non è a beneficio della comunità. I cittadini,  in questo caso, sono seriamente svantaggiati, perché dipendono quasi  esclusivamente dai mass media e dalle scuole pubbliche per ricevere le basi sulle quasi formare i propri giudizi sull’operato del governo e in  pratica su ogni altra cosa. Fornire queste basi e queste informazioni è  compito dei mass media e del sistema della pubblica istruzione, ma in  realtà tutto questo viene svolto nell’interesse di quello stato corporativo nel quale si sono trasformate le democrazie occidentali. Non è un  servizio reso ai cittadini, bensì agli interessi privati di chi controlla lo  Stato; in ultima analisi, lo fanno per l’elite finanziaria che controlla  il sistema economico internazionale e pertanto, indirettamente ma  efficacemente, il potere politico e le istituzioni pubbliche e private dei  vari paesi. 

I media corporativi sono l’organo vitale di quello che è divenuto  un vero e proprio stato privatizzato, perché essi svolgono forse la più  importante tra le funzioni per le quali sono stati creati (o comprati) dallo stato corporativo: quello di creare un immaginario collettivo, sulla base  del quale l’opinione pubblica forma i propri giudizi. Svolgendo questa  funzione, i media corporativi controllano il pensiero della popolazione  di un paese, ne manipolano i comportamenti tramite il controllo della  percezione, affinché i cittadini si trasformino in docili sudditi di quello  che un tempo era stato un paese da loro governato democraticamente. 

I governi occidentali ed i media corporativi spendono un enorme  quantità di tempo e soldi allo scopo di plasmare quelle immagini che  formano la base della percezione pubblica degli eventi riportati dai  giornali e dalla televisione. Nel documentario Loose Change: Final Cut,  si può ascoltare un’icona del giornalismo americano, il conduttore  della CBS Dan Rather, ora in pensione, affermare che: “Chi controlla  le immagini, controlla l’opinione pubblica.” Manipolare la percezione  delle masse, dirigendone l’attenzione su alcuni fatti a scapito di altri,  per poi offrirne un’analisi che fornisca determinate premesse (a volte  parzialmente vere, a volte del tutto false), porta alla creazione di una  cosiddetta ‘conoscenza comune.’ o percezione comune. È così che viene  manipolata l’opinione pubblica. Una volta che l’opinione pubblica  si è legata inestricabilmente all’‘conoscenza comune’,  così abilmente architettata, sulla base di quelle “verità”  percepite si vengono a creare dei limiti ben precisi ai  pensieri e alle opinioni che si possono esprimere in quanto  socialmente accettabili; questo comporta la formazione di  veri e propri “canoni d’ortodossia”, all’interno di questo  contesto creato artificialmente. Come disse Noam Chomsky: “Il  modo più furbo per mantenere la gente passiva e obbediente è limitare  rigorosamente lo spettro delle opinioni accettabili, permettendo però dei  dibattiti molto vivaci all’interno di questo spettro.”425

I media occidentali sono molto più efficaci nel controllare la  percezione del pubblico e a modellare l’opinione pubblica per conto dello  stato corporativo, di quanto le popolazioni ostaggio delle “democrazie”  occidentali riescano neanche lontanamente ad immaginarsi. Quanto  siano efficaci queste tecniche lo dimostra un aneddoto sulla Guerra  Fredda raccontato da John Pilger alla Columbia University, il 14 aprile  2006:

Durante la guerra fredda, un gruppo di giornalisti russi viaggiò  attraverso gli Stati Uniti. Il primo giorno della loro visita gli venne  chiesto che impressioni avevano avuto: “Ve lo devo proprio dire,”  disse il loro portavoce, “dopo aver letto tutti i giornali e aver  visto la vostra TV, siamo rimasti meravigliati dal fatto che tutte le  opinioni sulle questioni più importanti siano sostanzialmente le  stesse! Per ottenere lo stesso risultato, nel nostro paese, dobbiamo  imprigionare le persone e strappar loro le unghie. Qui invece non lo fate. Qual è il vostro segreto? Come ci riuscite?”426

Padre Paul Kramer

mercoledì 9 giugno 2021

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


Gli anni 2000: il controllo dei media aiuta a mantenere  i cittadini in uno stato di ignoranza condizionata 

È proprio questo tipo di cittadinanza, all’erta e ben informato, ad  essere ormai una rarità in quei paesi dove la censura e la disinformazione  ufficiale mantengono le masse in uno stato di ignoranza condizionata,  impedendo loro di esercitare il proprio potere sovrano di autogoverno  e rovesciando quindi de facto il potere repubblicano, riducendolo ad un  mero regime burocratico e dittatoriale.

Fu proprio all’indomani degli attacchi dell’11 settembre che il  governo Americano, guidato da George W. Bush424 membro di alto grado di una setta segreta, fece sapere – grazie alla grancassa della  stampa asservita – che d’allora in avanti i cittadini degli Stati Uniti, una  nazione fondata su principi di libertà ed uguaglianza, avrebbero dovuto rinunciare ad alcune delle proprie libertà per la salvaguardia  della sicurezza nazionale. In questo modo, la sovranità di una  nazione governata dai propri cittadini venne svenduta alle varie agenzie  governative che li avrebbero ridotti al rango di soggetti inermi, al fine  di ‘proteggerli’ dai ‘terroristi’. 

Il governo Federale ha continuato incessantemente a ripetere  questo mantra per tutti i 10 anni successivi agli attacchi terroristici,  e nel frattempo ha aumentato costantemente la morsa oppressiva  della ‘sicurezza’ attorno al collo dei cittadini, al punto da rendere gli  Stati Uniti d’America – fino ad allora un simbolo di libertà – uno degli  stati di polizia più burocraticamente repressivi al mondo. E oggi, sotto  l’amministrazione del massone di alto grado Barack H. Obama (tra  l’altro lontano parente sia di Bush che di Cheney), questo stato di cose  è stato ulteriormente esacerbato. 

Per ridurre i cittadini degli Stati Uniti ad un’accettazione passiva  di qualsiasi politica imposta dal governo, e per far credere loro che  un simile stato di cose sia stato deciso a loro interesse e beneficio, è  indispensabile esercitare un controllo sui sui mezzi di comunicazione  di massa controllati dalle banche e dalle grandi imprese, in modo che  essi nascondano volontariamente i gravi crimini commessi dal governo  e le vere motivazioni delle guerre da esso scatenate (che in realtà  vengono portate contro quegli stessi cittadini che il governo dovrebbe  teoricamente proteggere). Un’altra funzione propria degli organi  d’informazione asserviti al potere è quella di sviare e reindirizzare  l’attenzione ed i sospetti della gente verso certi gruppi ed individui,  indicati dal governo. Nel fare tutto questo, la stampa al servizio delle  grandi imprese si comporta esattamente come il “Ministero della Verità”  descritto da Orwell. 

Padre Paul Kramer

mercoledì 2 giugno 2021

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


Gli anni 1960, gravi pericoli attentano alla libertà: Il potere della finanza internazionale e delle società segrete 

Secondo le parole di Eisenhower, la rivoluzione negli affari militari  è avvenuta principalmente a causa della “rivoluzione tecnologica degli  ultimi decenni”, nella quale “la ricerca ha assunto un ruolo centrale; ...  più formale, più complessa e costosa”, e pertanto “una parte sempre più  importante delle decisioni viene condotta direttamente da, per conto di  o sotto la direzione del governo Federale.” Questo comporta il pericolo  specifico di vedersi realizzare “uno scenario di dominio sugli scienziati  della nazione, grazie ad un impiego Federale, all’allocazione dei fondi  per i vari progetti e al potere dei soldi in generale, che è sempre attuale,”  il che implica il “rischio simile, ma opposto, che la politica pubblica possa diventare essa stessa prigioniera di un’elite tecnocratica.” Queste  “minacce”, avvertì il presidente Eisenhower, potrebbero “mettere  a repentaglio le nostre libertà costituzionali o addirittura gli stessi  processi democratici.”

Il successore di Eisenhower, John F. Kennedy, specificò ancor più  dettagliatamente la natura di queste minacce. Durante il suo discorso  alla nazione del 27 aprile 1961, registrato presso l’Hotel Waldorf Astoria  di New York, Kennedy parlò di “società segrete”, affermando: 

La parola ‘segretezza’ è in sé ripugnante in una società libera e aperta; storicamente, il nostro popolo si è sempre opposto alle  società segrete, ai giuramenti segreti, alle procedure segrete.  Abbiamo deciso molto tempo fa che i pericoli rappresentati da  questi eccessi di segretezza e dall’occultamento dei fatti superano di gran lunga i rischi di quello che invece saremmo disposti a  giustificare. Non v’è ragione di garantire la sopravvivenza della  nostra nazione se le nostre tradizioni non sopravvivono con essa.  Stiamo correndo i gravi pericoli, che si preannuncia con  certe pressioni finalizzate ad aumentare a dismisura la  sicurezza, posta nelle mani di chi è ansioso di espanderla sino al  limite della censura ufficiale e dell’occultamento. (enfasi aggiunta)

Se Kennedy usò termini come “società segrete”, “giuramenti segreti”,  e “procedure segrete” è chiaro che voleva indicare la Massoneria come  fonte di quei “gravi pericoli” che si preannunciano “con certe pressioni  per aumentare a dismisura la sicurezza”, che verrebbe “posta nelle mani”  di costoro, al fine di esercitare il massimo livello possibile di censura e  di segretezza. Kennedy fornì informazioni precise sulla minaccia di cui  aveva parlato Eisenhower 13 mesi prima, che avrebbe potuto “mettere  a repentaglio le nostre libertà costituzionali o addirittura gli stessi processi  democratici.” “Solo una cittadinanza all’erta e ben informata,” aveva  detto Eisenhower, “può esercitare un adeguato compromesso tra  l’enorme macchina industriale e militare ed i nostri metodi ed obiettivi  pacifici a lungo termine, in modo che la sicurezza e la libertà possano  entrambe prosperare.”

Padre Paul Kramer

venerdì 28 maggio 2021

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


“Molti giornalisti d’oggi si limitano a veicolare o ripetere a  pappagallo quella che George Orwell definiva ‘la verità ufficiale’. 

In pratica non fanno altro che codificare e trasmettere delle  menzogne. Mi fa specie che molti miei colleghi giornalisti possano  essere manipolati così in profondità, tanto da divenire quelli che i  francesi chiamano ‘funzionari’; sono funzionari e non più giornalisti.  Molti di questi cosiddetti giornalisti si mettono decisamente sulla  difensiva quando provi a fargli capire che non sono più imparziali od obiettivi. Il problema è che questi due termini, ‘imparzialità’ e ‘obiettività’, hanno ormai perso il loro vero significato, che è  stato sostanzialmente rimpiazzato... adesso quelle parole indicano  solamente il punto di vista di chi sta al potere... ovviamente i  giornalisti non si fermano a pensare: ‘d’ora in avanti parlerò per  l’establishment,’ ovviamente no. Ma purtroppo fanno propria tutta una serie di preconcetti...” John Pilger (2002)422 


Le nazioni sovrane, “democratiche” e responsabili,  dipendono da un’opinione pubblica ben informata e moralmente integerrima 

Le condizioni del giornalismo di oggi, secondo la descrizione che  ne fa Pilger, sono sintomatiche in quelle nazioni che hanno subito un  processo di degenerazione e che si sono trasformate negli anni da una  sana repubblica democratica – nella quale a governare è il popolo (cioè  i suoi cittadini, la nazione sovrana) per mezzo dei propri rappresentanti  eletti, che viene informato da una stampa libera ed indipendente  – in quello che Christopher Story definisce un democratismo, cioè  una pseudo-democrazia corporativista. Questa nuova entità, che di  democratico ha solo il nome, mantiene solo una parvenza di quei  poteri istituzionali che in genere definiscono e caratterizzano una vera  democrazia, perché in realtà essi vengono gestiti e governati per mezzo  di una vera e propria dittatura burocratica da parte un’elite finanziaria.  Gli interessi di quest’ultima vengono perseguiti alla perfezione da una  stampa asservita, che ovviamente dipende da quell’elite per la propria  sopravvivenza economica. “Le principali democrazie occidentali,”  come osserva Pilger, “si stanno tutte indirizzando verso una forma di corporativismo.”423

Malgrado siano molti i fattori che hanno portato allo sviluppo di uno Stato corporativista negli Stati Uniti d’America (tra questi ricordiamo: la  creazione di un sistema bancario centrale privato e corporativo, grazie  al Federal Reserve Act, o il Federal Income Tax Act, promulgato subito  dopo la creazione della Federal Reserve e che prevede il pagamento  degli interessi, da parte dei contribuenti, all’ente privato della Federal  Reserve), il fattore più decisivo tra questi fu l’emergere in America di  quelle che il Presidente Eisenhower, alla fine del suo mandato, definì  “gravi implicazioni” derivanti dalla creazione di “un enorme apparato  di istituzioni militari ed un’immensa industria degli armamenti”, che  era “del tutto nuova nell’esperienza Americana.”

Questo fattore decisivo ha portato alla creazione di quello che  Eisenhower ha definito “il complesso militare industriale”. Nel suo  discorso di addio alla nazione, il presidente Eisenhower parlò della  “influenza totale [di quell’apparato] nell’economia, nella politica e anche  nella spiritualità” che “viene sentita in ogni città, in ogni organismo  statale, in ogni ufficio del governo Federale,” mettendo in guardia gli  Stati Uniti contro le sue “gravi implicazioni”. Proprio a questo riguardo,  Eisenhower affermò che “nei consigli di governo, dobbiamo stare attenti  a non lasciarci influenzare da pressioni, sia palesi che segrete, esercitate  dal complesso militare industriale. Il potenziale per un’ascesa disastrosa  di forze che travalicano il proprio ruolo e le proprie prerogative esiste  ora ed esisterà anche in futuro.”

Padre Paul Kramer