Il Mistero dell’Iniquità
L’FBI non ha motivi di procedere contro bin Laden
L’ex agente della CIA Robert David Steele, specializzato nei casi di operazioni clandestine, il 20 aprile 2004 alla Butler University affermò che c’erano prove a sufficienza per accusare Cheney degli attacchi dell’11 settembre; Rex Tomb, Direttore della Investigative Publicity Unit dell’FBI, ha affermato che il Dipartimento di Giustizia non ha emesso alcun accusa formale contro Osama bin Laden, per mancanza di prove.471 Il governo, tuttavia, continua ostinatamente ad insistere che Osama bin Laden ha diretto gli attacchi mentre si trovava nascosto in una grotta in Afghanistan, malgrado il fatto che non vi siano prove evidenti a suo carico.
La spiegazione più ragionevole, sostenuta da una montagna di prove irrefutabili, secondo la quale alcuni criminali presenti all’interno del governo degli Stati Uniti, con l’aiuto di alcuni servizi segreti stranieri, hanno diretto e portato a compimento quegli attacchi, è stata immediatamente bollata dal governo e dalla stampa asservita e compiacente come “spregevole”, come una “oltraggiosa teoria del complotto”, come il prodotto di menti malate. Al contrario, ad essere la più oltraggiosa e folle tra le “teorie della cospirazione” è proprio quella che afferma che sono stati Al-Qaeda e Osama bin Laden ad aver organizzato gli attacchi dell’11 settembre.472 Per rendersene conto, oltre alla totale assenza di prove a sostegno delle accuse contro di lui, basta riflettere per un attimo su chi è realmente Osama bin Laden e chi c’è dietro alla creazione di Al-Qaeda.
Bin Laden – una risorsa della CIA
Osama bin Laden è stato al soldo della CIA fino all’11 settembre. Sybil Edmonds, un traduttore dell’FBI, ha affermato categoricamente di aver avuto sulla sua scrivania dei documenti che provavano che bin Laden stesse ancora lavorando per la CIA, quando avvennero gli attacchi al World Trade Center. Alcune agenzie stampa occidentali (come la Agence France Press) riportarono la notizia che Osama bin Laden era stato curato per un problema di reni all’Ospedale Americano di Dubai, nell’agosto 2001, dove aveva ricevuto una breve visita da parte di alcuni funzionari della CIA. Quando doveva viaggiare in America per affari legati alla CIA, Osama bin Laden usava lo pseudonimo di Tim Osman. Il governo degli Stati Uniti vorrebbe farci credere che questo galoppino della CIA fosse in realtà un fanatico estremista mussulmano, che avrebbe concepito gli attentati dell’11 settembre per motivi religiosi! Non solo, il governo degli Stati Uniti vorrebbe farci credere che bin Laden avesse sotto il proprio comando un gruppo di estremisti islamici militanti, fanaticamente devoti alla causa della Jihad contro gli Stati Uniti e l’Occidente “infedele”. Ma se vogliamo dirla tutta, Al-Qaeda andrebbe chiamata Al-CIA-da, visto e considerato che fu proprio la CIA a fondarla (lo stesso nome “Al-Qaeda” tradisce le sue origini). Robin Cook, Segretario agli Esteri della Gran Bretagna tra il 1997 ed il 2001, ha affermato alla BBC che Al-Qaeda, in origine, “era un file contenente migliaia di profili di altrettanti mujaheddin che erano stati reclutati ed addestrati grazie alla CIA.”473 In Arabo, il nome “Al-Qaeda” significa “la base” – cioè il database della CIA di cui parlava Robin Cook. Si tratta di un’idea concepita da Zbigniew Brzezinski; i suoi “membri” vennero assoldati sotto la direzione di Robert Gates, una spia della CIA reclutato quand’era ancora un ufficiale dell’Aeronautica Militare Americana e che sarebbe diventato successivamente Segretario alla Difesa degli Stati Uniti. Al-Qaeda è pertanto nient’altro che una risorsa, un database di jihadisti addestrati dalla CIA e reclutati dagli Stati Uniti. Non si tratta di un’organizzazione terroristica e non è affatto un gruppo organizzato o autonomo.
Gli altri terroristi dell’11 settembre:
anch’essi risorse della CIA
J. Michael Springmann è stato Console degli Stati Uniti a Gedda, in Arabia Saudita, ed è stato direttore dell’ufficio consolare per il rilascio dei visti, tra il novembre 1987 ed il marzo 1989. Springmann spiegò che la CIA “ha protetto i Jihadisti sin dal 1987”, e che a Gedda era stato istituito un programma per assegnare un visto ai terroristi Jihadisti arruolati dalla CIA, affinché potessero disporre di un documento per entrare liberamente negli Stati Uniti ed essere successivamente addestrati alle attività terroristiche. Questi individui non avevano alcun motivo legittimo per entrare negli Stati Uniti, e quindi non avrebbero mai potuto ricevere un regolare visto; tuttavia, su richiesta della CIA, quei terroristi ricevettero un visto degli Stati Uniti per ragioni “di sicurezza nazionale.”474 Springmann spiegò ulteriormente che i presunti attentatori dell’11 settembre erano elementi della CIA, molti dei quali avevano chiesto e ottenuto un visto per entrare negli Stati Uniti, proprio al Consolato Americano di Gedda, dove egli stesso era stato contattato dalla CIA al fine di fornire visti ai terroristi reclutati dall’agenzia Americana: “Si tratta delle stesse persone che avevano ottenuto il visto presso il Consolato Americano di Gedda.”475
Padre Paul Kramer
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