SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE
“Prima però che venisse la fede, noi eravamo rinchiusi sotto la custodia della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata” (Gal 3,23).
“Perché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di lui” (Ef 1,17).
“Come per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero di cui sopra vi ho scritto brevemente” (Ef 3,5).
“Questo mistero non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come al presente è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito” (Ef 3,5).
“Tutte queste cose che vengono apertamente condannate sono rivelate dalla luce, perché tutto quello che si manifesta è luce” (Ef 5,13).
“Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione” (2Ts 2,3).
“Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta, l'iniquo” (2Ts 2,8).
“Che al tempo stabilito sarà a noi rivelata dal beato e unico sovrano, il re dei regnanti e signore dei signori” (1Tm 6,15).
“Ma è stata rivelata solo ora con l'apparizione del salvatore nostro Cristo Gesù, che ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l'immortalità per mezzo del vangelo” (2Tm 1,10).
“Che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la vostra salvezza, prossima a rivelarsi negli ultimi tempi” (1Pt 1,5).
“E fu loro rivelato che non per se stessi, ma per voi, erano ministri di quelle cose che ora vi sono state annunziate da coloro che vi hanno predicato il vangelo nello Spirito Santo mandato dal cielo; cose nelle quali gli angeli desiderano fissare lo sguardo” (1Pt 1,12).
“Ma nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare” (1Pt 4,13).
“Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è” (1Gv 3,2).
“Rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli diede per render noto ai suoi servi le cose che devono presto accadere, e che egli manifestò inviando il suo angelo al suo servo Giovanni” (Ap 1,1).
Se “Apocalisse” significa rivelazione, perché essa spesso si connota nella mentalità credente come “fatti portentosi, calamitosi, di catastrofe universale”?
La risposta non può essere che una sola: nella Scrittura il Signore rivela anche la storia del male che si avventa contro i figli di Dio per distruggerli. Per molti diviene assai facile identificare questi contenuti di disastro con l’intera rivelazione e chiamare i disastri rivelazione, o apocalisse. Infatti si dice spesso: “è un’apocalisse”, un vero disastro, una distruzione totale.
Dovremmo invece essere più obiettivi, più esatti nel parlare. Lo richiede la natura stessa della rivelazione.
Dio non rivela il disastro per farci conoscere il disastro. Dio rivela il disastro che le forze del male scatenano sui figli della luce per manifestare, rivelare loro che la vittoria non è delle forze del male, ma dei figli della luce.
Dio rivela la catastrofe che sta per cadere addosso ai discepoli di Gesù, a quanti credono nel suo nome, non per dire la potenza delle forze del male, ma che le forze del male si vincono proprio rimanendo ancorati in Cristo.
Cristo è il vincitore della storia. Questo è l’esatto contenuto della rivelazione.
Cristo è il vincitore perché è più forte di ogni potenza di male.
Cristo è il vincitore perché lui è l’uomo forte, il più forte, semplicemente il forte.
Cristo ha vinto ogni potenza di male, di tenebra, di peccato, di vizio, di stoltezza, di insipienza, di crudeltà, di empietà, di odio, di invidia.
Cristo ha vinto il male in tutte le sue manifestazioni.
Cristo rivela le cose che stanno per accadere per dire ai suoi discepoli: “Non abbiate paura. Non temete. Io ho vinto il mondo. Chi rimane in me, vincerà il mondo come io l’ho vinto”.
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