Il Mistero dell’Iniquità
Un legame documentato con le Forze Armate degli Stati Uniti
Vari documenti ufficiali confermano che i presunti dirottatori dell’11 settembre avevano rapporti con le forze armate ed i servizi segreti degli Stati Uniti. Il 15 settembre 2001, Newsweek riportò la seguente notizia:
Fonti militari degli Stati Uniti hanno fornito all’FBI la notizia che cinque dei presunti dirottatori degli aerei usati nell’attacco terroristico di martedì scorso si sono addestrati presso alcune strutture militari americane negli anni ‘90.476
Inoltre, prosegue l’articolo, “secondo una fonte proveniente dagli alti livelli della Marina Militare Americana, tre dei presunti attentatori avevano usato come indirizzo per la patente e la registrazione della targa, proprio la base aereonavale di Pensacola, in Florida – conosciuta come la ‘culla dell’Aviazione Navale degli Stati Uniti d’America’.” Il New York Times del 16 aprile 2008, in relazione ad alcuni dei presunti dirottatori dell’11 settembre, ha scritto: “Il Dipartimento della Difesa ha confermato che Mohammed Atta aveva frequentato la Scuola Ufficiali Internazionali presso la base aerea di Maxwell, in Alabana; Abdul Aziz Al-Omari la Scuola Medica Aerospaziale della base aerea di Brooks, in Texas; e al-Ghandi l’Istituto per i Linguaggi della Difesa del Presidio di Monterey, in California.”
Osama bin Laden è stato per la CIA una vera e propria “risorsa”. In merito a questo, J. Michael Springmann ha affermato che:
Le relazioni tra la CIA e bin Laden si possono definire con una parola sola: risorsa. Bin Laden era uno a cui la CIA poteva rivolgersi per avere un certo tipo di aiuto o di risposte: se bisognava reclutare qualcuno oppure inviarlo da qualche parte, se servivano informazioni o un qualche tipo di operazione – andavano subito da bin Laden.477
In un suo articolo dell’agosto 2006,478 Bill Christison – che nei suoi 28 anni di carriera alla CIA era arrivato a diventare Direttore dell’Ufficio di Analisi Regionale e Politica – affermò che se le sue ipotesi erano corrette, “alcune persone e gruppi vicini al governo si stavano impegnando attivamente nel ricreare un evento in stile ‘Pearl Harbor’, probabilmente al fine di ottenere un sostegno da parte dell’opinione pubblica per le politiche estere aggressive che sarebbero seguite – politiche che avrebbero innanzitutto ‘trasformato’ tutto il Medio Oriente, e successivamente avrebbero esteso il dominio globale degli Stati Uniti.” Christison continua nella sua analisi:
Esiste, ed è liberamente consultabile, una quantità di prove correttamente raccolte ed analizzate nei minimi dettagli… che dimostrerebbe come alcuni elementi vicini all’amministrazione Bush, e probabilmente anche altri gruppi stranieri e nazionali, siano coinvolti direttamente in un’enorme truffa contro il popolo americano, che ha causato migliaia di morti. Se venissero confermate queste accuse, si tratterebbe di un crimine commesso ai danni del popolo americano e di quello mondiale in generale, molto più grave di qualsiasi motivazione legata all’invasione in Iraq del marzo 2003. Si tratta di un accusa che non dovremmo prendere alla leggera per via dei fatti che stanno avvenendo in Libano, Gaza, Iraq, Siria e Iran – anche se possono sembrare più urgenti. Si tratta di un’accusa più grave perché è collegata direttamente a tutti gli aspetti che ho appena menzionato, perché gli eventi dell’11 settembre sono stati usati sin d’allora dal governo degli Stati Uniti per giustificare praticamente ogni singolo aspetto della politica estera americana in Medio Oriente. È un’accusa ancor più importante, anche perché colpisce in profondità il cuore di tutto il nostro sistema politico. Se venisse provata, si tratterebbe di una vera e propria cospirazione, fino ad oggi segnata dal successo, perpetrata non solo ai danni del popolo degli Stati Uniti, ma contro il mondo intero.479
Il Dott. Stephen R. Pieczenik (del quale ho già citato alcune frasi nel Capitolo 5), ex Vice Assistente del Segretario di Stato, ha confermato le tesi di Christison durante alcune sue interviste andate in onda alla radio la prima settimana di maggio 2011, all’Alex Jones Show.
Padre Paul Kramer
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