Il Mistero dell’Iniquità
Le Torri Gemelle sono crollate a causa di una demolizione controllata
William Christison, ex direttore dell’Ufficio di Analisi Regionale e Politica della CIA a Vienna e dell’ufficio per la valutazione delle Minacce straniere, ha affermato su Dissident Voice, il 14 agosto 2006, che tutte le prove sembrerebbero indicare quegli eventi come una messinscena, e che le torri gemelle e l’edificio 7 del World Trade Center “sono stati probabilmente distrutti da cariche esplosive piazzate negli edifici.” Il giornalista della BBC, Alan Hart, durante un’intervista ad Alex Jones del 28 maggio 2010, disse che pochi giorni dopo gli attacchi dell’11 settembre, due esperti di uno tra i più importanti studi di architettura e progettazione edile al mondo, gli avevano confidato che quei palazzi erano stati sicuramente distrutti da esplosivi piazzati al loro interno, e che le prove di quella demolizione controllata si potevano chiaramente vedere nelle riprese video del crollo delle torri.
Il governo degli Stati Uniti afferma che il calore generato teoricamente dal combustibile degli aerei, insieme a quello generato dagli incendi scoppiati nelle torri, sarebbe stato sufficiente solo ad indebolire le strutture di rinforzo d’acciaio delle torri, ma non abbastanza da fonderle (ricordiamo che l’acciaio si fonde attorno ai 1500° C). Alcune misurazioni aeree del calore a Ground Zero, riscontrate da satelliti della NASA dopo il crollo delle torri gemelle, hanno mostrato che la temperatura degli incendi, anche a distanza di tempo, era superiore ai 1000 gradi centigradi. Come detto sopra, il carburante degli aerei e l’incendio negli edifici non avrebbe mai potuto generare quelle temperature, ed è chiaramente impossibile che un fuoco che bruci a quelle (relativamente) basse temperature possa incendiare e poi addirittura fondere una qualsiasi delle strutture in acciaio delle torri. Eppure, sia il Professor Jonathan Barnett del Worcester Polytechnic Institute sia il Professor Abolhassan Astaneh-Asl dell’Università della California a Berkeley hanno confermato che l’acciaio delle torri è “evaporato” e “vaporizzato.” 443 In aggiunta all’acciaio fuso, Griffin ricorda anche che “alcuni scienziati dello United States Geological Survey, in uno studio inteso ad aiutare ‘l’identificazione dei componenti volatili del WTC,’ ... hanno riscontrato addirittura la fusione del molibdeno, il cui punto di fusione è di 2.623 °C”.444 Solo la nano-termite usata dai militari avrebbe potuto emettere un calore in grado di fondere l’acciaio delle torri, ed è proprio ciò che è stato trovato nelle sostanze polverizzate, raccolte tra le rovine delle torri gemelle. È stato quindi scientificamente provato che le torri gemelle sono state abbattute usando un grande quantitativo di nano-termite di provenienza militare.445 Questo spiegherebbe perché, persino un mese dopo gli attacchi, sotto Ground Zero continuassero a bruciare pozze di acciaio fuso, ad una temperatura molto più alta (più di 1000 °C) di quella che avrebbero mai potuto generare il carburante dell’aereo e gli incendi delle torri. Quei fuochi sotterranei hanno continuato a bruciare fino al 13 dicembre 2001.446
Nel suo articolo, Griffin cita alcuni rapporti scientifici che dimostrano come, durante gli eventi che hanno portato al crollo delle torri gemelle, sia avvenuta una vera e propria solfatazione. Uno di questi rapporti è stato pubblicato sulla rivista del WPI (Worcester Polytechnic Institute) da parte di 3 professori. Questi studiosi hanno riassunto le loro scoperte, afferma Griffin, “in un documento incluso nel rapporto del FEMA [Federal Emergency Management Agency, l’agenzia federale per la gestione delle emergenze], nel quale si legge: …‘l’assottigliamento dell’acciaio è avvenuto a causa di una corrosione ad alta temperatura, dovuto ad una combinazione di ossidazione e solfatazione … (e)… non è stata fornita alcuna spiegazione in merito alla provenienza di quello zolfo’.”
La presenza di solfatazione è estremamente significativa, come spiega Steven Jones, un fisico americano: “Se metti dello zolfo nella termite, questo farà sì che l’acciaio fonda a temperature molto più basse, quindi invece di fondere a circa 1,538 °C, lo farà a 988 °C, e per questo ottieni la solfatazione e l’ossidazione nell‘acciaio in questione.”447 Quando si aggiunge dello zolfo alla termite, si ottiene un composto chiamato termate. Come spiega Jones: “La reazione della termate procede molto più rapidamente della normale termite nel penetrare l’acciaio, a causa della presenza di zolfo. (L’elemento zolfo, se mischiato al ferro, forma con esso una miscela eutettica, che fonde cioè a temperature più basse.)”448
Mantenendo come al solito un atteggiamento falso e mendace,449 (tipico di quell’elite scientifico-tecnologica contro la quale ci aveva messo in guardia Eisenhower), il NIST ha provato a sbarazzarsi di quell’imbarazzante presenza di zolfo nei detriti polverizzati degli edifici distrutti, affermando che “lo zolfo è presente all’interno delle mura di cartongesso, utilizzate prevalentemente nella ripartizione degli spazi interni alle torri.”450 Griffin smonta questa tesi, ricordando come il cartongesso non contenga l’elemento zolfo, bensì il calcio solfato, “quindi, se tutto lo zolfo scoperto derivasse dalle mura in cartongesso, si dovrebbe riscontrare necessariamente una percentuale equivalente di calcio”, ma non è così. “In secondo luogo,” continua Griffin, “i professori del WPI non hanno solo detto che c’era dello zolfo, nei detriti, ma anche che l’acciaio era stato solfatizzato… lo zolfo, cioè, era entrato nella struttura intergranulare dell’acciaio.” Griffin ha poi citato il professore di chimica Niels Harrit: “Anche se il cartongesso contiene dello zolfo, quello non è zolfo sotto forma di elemento base, che può reagire con il ferro, ma sotto forma di calcio solfato, che invece non può.” Quando mi sono recato a Ground Zero, circa un mese dopo gli attacchi, il metallo fuso continuava a bruciare sottoterra, emettendo una puzza di zolfo nauseante e quasi insostenibile.
Padre Paul Kramer
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