domenica 18 luglio 2021

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


Le Torri Gemelle sono crollate a causa di una demolizione controllata

William Christison, ex direttore dell’Ufficio di Analisi Regionale e  Politica della CIA a Vienna e dell’ufficio per la valutazione delle Minacce  straniere, ha affermato su Dissident Voice, il 14 agosto 2006, che tutte  le prove sembrerebbero indicare quegli eventi come una messinscena,  e che le torri gemelle e l’edificio 7 del World Trade Center “sono stati  probabilmente distrutti da cariche esplosive piazzate negli edifici.” Il  giornalista della BBC, Alan Hart, durante un’intervista ad Alex Jones  del 28 maggio 2010, disse che pochi giorni dopo gli attacchi dell’11  settembre, due esperti di uno tra i più importanti studi di architettura  e progettazione edile al mondo, gli avevano confidato che quei palazzi  erano stati sicuramente distrutti da esplosivi piazzati al loro interno, e  che le prove di quella demolizione controllata si potevano chiaramente  vedere nelle riprese video del crollo delle torri. 

Il governo degli Stati Uniti afferma che il calore generato  teoricamente dal combustibile degli aerei, insieme a quello generato dagli  incendi scoppiati nelle torri, sarebbe stato sufficiente solo ad indebolire  le strutture di rinforzo d’acciaio delle torri, ma non abbastanza da  fonderle (ricordiamo che l’acciaio si fonde attorno ai 1500° C). Alcune  misurazioni aeree del calore a Ground Zero, riscontrate da satelliti  della NASA dopo il crollo delle torri gemelle, hanno mostrato che la  temperatura degli incendi, anche a distanza di tempo, era superiore  ai 1000 gradi centigradi. Come detto sopra, il carburante degli aerei  e l’incendio negli edifici non avrebbe mai potuto generare quelle  temperature, ed è chiaramente impossibile che un fuoco che bruci a quelle  (relativamente) basse temperature possa incendiare e poi addirittura  fondere una qualsiasi delle strutture in acciaio delle torri. Eppure, sia  il Professor Jonathan Barnett del Worcester Polytechnic Institute sia il  Professor Abolhassan Astaneh-Asl dell’Università della California a  Berkeley hanno confermato che l’acciaio delle torri è “evaporato” e  “vaporizzato.” 443 In aggiunta all’acciaio fuso, Griffin ricorda anche che  “alcuni scienziati dello United States Geological Survey, in uno studio  inteso ad aiutare ‘l’identificazione dei componenti volatili del WTC,’ ...  hanno riscontrato addirittura la fusione del molibdeno, il cui punto di  fusione è di 2.623 °C”.444 Solo la nano-termite usata dai militari avrebbe  potuto emettere un calore in grado di fondere l’acciaio delle torri, ed è  proprio ciò che è stato trovato nelle sostanze polverizzate, raccolte tra  le rovine delle torri gemelle. È stato quindi scientificamente provato che le torri gemelle sono state abbattute usando un grande quantitativo di  nano-termite di provenienza militare.445 Questo spiegherebbe perché,  persino un mese dopo gli attacchi, sotto Ground Zero continuassero a  bruciare pozze di acciaio fuso, ad una temperatura molto più alta (più  di 1000 °C) di quella che avrebbero mai potuto generare il carburante  dell’aereo e gli incendi delle torri. Quei fuochi sotterranei hanno  continuato a bruciare fino al 13 dicembre 2001.446

Nel suo articolo, Griffin cita alcuni rapporti scientifici che dimostrano  come, durante gli eventi che hanno portato al crollo delle torri gemelle,  sia avvenuta una vera e propria solfatazione. Uno di questi rapporti è  stato pubblicato sulla rivista del WPI (Worcester Polytechnic Institute)  da parte di 3 professori. Questi studiosi hanno riassunto le loro  scoperte, afferma Griffin, “in un documento incluso nel rapporto del  FEMA [Federal Emergency Management Agency, l’agenzia federale per  la gestione delle emergenze], nel quale si legge: …‘l’assottigliamento  dell’acciaio è avvenuto a causa di una corrosione ad alta temperatura,  dovuto ad una combinazione di ossidazione e solfatazione … (e)… non  è stata fornita alcuna spiegazione in merito alla provenienza di quello  zolfo’.”

La presenza di solfatazione è estremamente significativa, come  spiega Steven Jones, un fisico americano: “Se metti dello zolfo nella  termite, questo farà sì che l’acciaio fonda a temperature molto più  basse, quindi invece di fondere a circa 1,538 °C, lo farà a 988 °C,  e per questo ottieni la solfatazione e l’ossidazione nell‘acciaio in  questione.”447 Quando si aggiunge dello zolfo alla termite, si ottiene  un composto chiamato termate. Come spiega Jones: “La reazione della termate procede molto più rapidamente della normale termite nel  penetrare l’acciaio, a causa della presenza di zolfo. (L’elemento zolfo, se  mischiato al ferro, forma con esso una miscela eutettica, che fonde cioè  a temperature più basse.)”448

Mantenendo come al solito un atteggiamento falso e mendace,449 (tipico di quell’elite scientifico-tecnologica contro la quale ci aveva  messo in guardia Eisenhower), il NIST ha provato a sbarazzarsi di  quell’imbarazzante presenza di zolfo nei detriti polverizzati degli  edifici distrutti, affermando che “lo zolfo è presente all’interno delle  mura di cartongesso, utilizzate prevalentemente nella ripartizione degli  spazi interni alle torri.”450 Griffin smonta questa tesi, ricordando come  il cartongesso non contenga l’elemento zolfo, bensì il calcio solfato,  “quindi, se tutto lo zolfo scoperto derivasse dalle mura in cartongesso,  si dovrebbe riscontrare necessariamente una percentuale equivalente di  calcio”, ma non è così. “In secondo luogo,” continua Griffin, “i professori  del WPI non hanno solo detto che c’era dello zolfo, nei detriti, ma anche  che l’acciaio era stato solfatizzato… lo zolfo, cioè, era entrato nella  struttura intergranulare dell’acciaio.” Griffin ha poi citato il professore  di chimica Niels Harrit: “Anche se il cartongesso contiene dello zolfo,  quello non è zolfo sotto forma di elemento base, che può reagire con il  ferro, ma sotto forma di calcio solfato, che invece non può.” Quando mi  sono recato a Ground Zero, circa un mese dopo gli attacchi, il metallo  fuso continuava a bruciare sottoterra, emettendo una puzza di zolfo  nauseante e quasi insostenibile. 

Padre Paul Kramer

Nessun commento:

Posta un commento