Il Mistero dell’Iniquità
Le demolizioni controllate richiedono una tempistica calcolata al secondo
Perché un palazzo crolli simmetricamente su se stesso è necessario che le cariche esplosive vengano piazzate alla base delle sue fondamenta, e che queste vengano fatte detonare simultaneamente, entro una frazione di secondo. Prove sonore e fotografiche, in aggiunta a precise testimonianze oculari, hanno determinato che vi furono potenti esplosioni nelle aree sotterranee delle torri, insieme ad altre percepite in altre zone degli edifici, in modo assolutamente simile a quello usato per le demolizioni controllate.451 I sismografi della Columbia University registrarono eventi paragonabili a esplosioni sotterranee, durante il crollo di ciascuna torre. Gli esperti che ho appena citato hanno confermato ad Alan Hart che già solo sulla base dei filmati video del crollo delle torri, si ha la certezza che delle cariche esplosive erano state piazzate sotto il World Trade Center, e che sono state quelle cariche ad averle fatte crollare, non il semplice danno strutturale o gli incendi derivanti dagli impatti, perché una cosa del genere sarebbe stata assolutamente impossibile.
Ecco le conclusioni a cui è giunto Steven Jones (laureatosi in Fisica presso la Vanderbilt University; Professore Emerito di Fisica della Brigham Young University; ricercatore presso l’Acceleratore Lineare di Stanford, la Cornell University ed il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti presso i Laboratori di Los Alamos): “La nostra conclusione è che l’edificio non avrebbe potuto crollare così rapidamente, se l’incendio ne fosse stato davvero la causa...” Jones cita l’ingegnere meccanico Gordon Ross, che ha curato una dettagliata analisi degli eventi basata sulla conservazione della quantità di moto, nel Journal of 9/11 Studies.452
Ross spiega che: “Se la versione ufficiale fosse corretta, allora il calore che viene considerato la causa del cedimento, avrebbe agito in modo molto più lento e non avrebbe comportato assolutamente un evento simmetrico come quello verificatosi con il crollo delle torri gemelle; perché il fatto che la torre sia collassata perfettamente su se stessa è in aperta contraddizione con tutto ciò che conosciamo sull’acciaio ed il suo comportamento usuale... quando avviene un cedimento in un’area, questo tende a continuare nella stessa area e si assiste ad un crollo asimmetrico … tutta questa versione semplicemente non sta in piedi.”453 Il governo degli Stati Uniti, tuttavia, continua imperterrito a spacciare come verità un’assurda menzogna, ormai smascherata, e cioè che un gruppo di presunti dirottatori Arabi, su ordine di Osama bin Laden, rintanato in una grotta dell’Afghanistan, abbiano fatto crollare le torri del World Trade Center dopo essercisi schiantati contro con degli aeroplani.454
Il WTC 7 è crollato pur non essendo mai stato colpito da un aereo
L’edificio WTC 7 (conosciuto come palazzo Salomon Brothers) è stato demolito in maniera convenzionale, perché non c’era bisogno di far credere che il suo crollo fosse dovuto allo schianto di un aereo dirottato. Tuttavia, chi ha organizzato gli eventi dell’11 settembre, probabilmente adesso si morde le dita, ripensando al WTC 7, e vorrebbe aver fatto schiantare un aereo anche contro quel palazzo, quel giorno. Il crollo simmetrico e su se stesso del WTC 7, infatti, è avvenuto praticamente a velocità di caduta libera e per nessun motivo apparente, se si eccettua un incendio assolutamente ordinario ed asimmetrico. Questo costituisce una prova ancor più evidente che gli attacchi dell’11 settembre non sono stati altro che una messinscena orchestrata dal governo degli Stati Uniti, una cosiddetta “operazione terrorista sotto false insegne”. Nel corso degli anni, il governo degli Stati Uniti ha dovuto cambiare varie volte la propria versione sul crollo del WTC 7, visto che ogni spiegazione fornita veniva sconfessata una dopo l’altra; l’ultima spiegazione, fornita dal NIST, secondo cui “l’espansione termica” avrebbe causato il crollo dell’edificio 7, è assolutamente priva di basi scientifiche e di credibilità. Per poter essere veramente la causa del collasso del WTC 7, quegli incendi avrebbero dovuto causare il crollo simultaneo di tutte e 82 le colonne di supporto dell’edificio (24 centrali e 58 perimetrali), a partire dalle sue fondamenta e salendo fino in cima in appena una frazione di secondo – una cosa fisicamente impossibile.
Richard Gage ha descritto il crollo del WTC 7 come di una “demolizione controllata riuscita alla perfezione.” “Una volta che ti attieni alla scienza,” spiega Gage, “le conclusioni sono inevitabili: … gli incendi, per loro natura, si spostano di posto in posto, lasciando un’area più fredda alle loro spalle e bruciando quella in cui arrivano; questo porta ad un crollo asimmetrico...se fossero stati gli incendi, la causa del cedimento, l’edificio sarebbe crollato in altra maniera, non su se stesso.” Tra l’altro, continua Gage, “c’erano prove evidenti di solo due o tre incendi.” (Le riprese video mostrano un incendio nella facciata est, tra l’11° ed il 12° piano, un incendio presso la facciata nord tra il 7° ed il 12° piano, e l’intera facciata sud oscurata dal fumo.) Nelle riprese video immediatamente precedenti al crollo del WTC, tuttavia, si possono vedere degli sbuffi di fumo bianco salire dalla base dell’edificio, assolutamente compatibili con quelli derivanti dalla detonazione di cariche esplosive. Inoltre, ricorda Gage, “vi sono state testimonianze di esplosioni e lampi di luce, prima del crollo”.
L’esperto olandese in demolizioni, Daniel Jowenko (Presidente della Jowenko Explosive Demolitie BV), che operava nel settore delle demolizioni controllate da 27 anni – all’epoca dell’intervista – ha affermato alla televisione olandese, l’11 settembre 2006,455 che il crollo del WTC 7 è dovuto senza dubbio ad una demolizione controllata: “è una demolizione controllata… è un lavoro preparato in anticipo e portato a termine da mani esperte.” Jowenko ha spiegato in quell’intervista che “l’esplosione parte dalla base: si distruggono le colonne ed il resto cade giù su se stesso.”456
Padre Paul Kramer
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