sabato 7 dicembre 2019

Ritorno a casa



Cristiani, atei ed ebrei convertiti alla fede cattolica


Juan W. Verkade (1863-1946)

Nato in una famiglia calvinista olandese, a 18 anni si rifiutò di ricevere il battesimo. A Parigi, Verkade era entrato varie volte nelle chiese cattoliche come visitatore. Però in Huelgoat, assistette per la prima volta ad una messa. Al Sanctus, racconta, tutti si inginocchiarono: Come? Io inginocchiarmi? Il mio orgoglio protestava con tutte le sue forze contro questa apparente umiliazione. Ma io ero lì, in piedi sovrastando tutti; non potevo far altro e mi inginocchiai come tutti. Quando le persone si alzarono, anch’io mi alzai. Ma, levandomi, qualcosa era cambiato in me. Ero già metà cattolico, giacché il mio orgoglio si era infranto. Mi ero inginocchiato... Dopo alcuni mesi di lotte interiori, restando nel villaggio di Saint-Nolff partecipavo spesso alla messa e leggevo il Nuovo Testamento. Pensavo: “Se divengo cristiano, allora lo sarò con verità e verità per me significa essere cattolico”. Il 26 agosto 1893 ricevette il battesimo nella cappella del collegio dei gesuiti di Vennes. E continuò approfondendo la sua fede, leggendo libri come l’Autobiografia di Santa Teresina del bambin Gesù e le Confessioni di Sant’Agostino... Si fece religioso con il nome di Frate Wilibrordo, e il 20 agosto 1902 fu ordinato sacerdote. Scrisse la sua Autobiografia intitolata Die unruhe zu Gott (Il tormento di Dio).

Padre ángel Peña



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