lunedì 9 dicembre 2019

Santi Martiri del I – II e III Secolo



Dalla Gerarchia Cardinalizia di  Carlo Bartolomeo Piazza 
 e dalle Rivelazioni Private della mistica Maria Valtorta 


Diaconia Quarta di Santa Maria in Via Lata al Corso.

[…]Non potiamo, senza far gran torto all’antiche memorie di quella illustre collegiata, ed alla fede del nostro racconto delle cose più celebri di essa, tralasciare, per dar lume di venerazione a questi sagri Trofei della primitiva Chiesa di Roma, di non valersi di un’antichissima Scrittura, appesa sopra la scala del sotterraneo Oratorio; Questa già passò per le mani eruditissime del Cardinal Baronio, che ne fece menzione ne’ suoi Annali, insieme con un’Antifonario di carta pergamena con l’Uffizio proprio, intitolato di S. Maria in Via Lata, con l’istoria, e miracoli di questa Santa Immagine; della Consagrazione della Chiesa da Sergio Papa; della reposizione del Corpo di S. Agapito Martire; della fondazione dell’Oratorio, fatta da S. Marzialericonosciute da Clemente VIII, nella sua Visita personale l’anno 1593, il quale venerabil’avanzo dell’antichità habbiamo per consolazione, più commune de’ Fedeli stimato di rientrarlo nel nostro Idioma, come già lo riferì Fioravante Martinelli, che con molta erudizione scrisse copiosamente di questa Chiesa; troncando ciò, che può essere di tedio a’ Lettori. Egli è dunque tale questo istorico racconto. 

Tosto, che salì Gesù Cristo al Cielo, S. Pietro si parti per Antiochia, dove confutata ch'hebbela perfidia di Simon Mago, che ivi trovò, se ne venne a Roma seguendolo l'istesso Simone, il quale dissegnava quivi con le sue arti magiche di farsi adorar per Dio; e ciò fece il S. Apostolo con buon numero de’ Fedeli per resistere alla di lui malvagità, ed arrivato in Roma predicò pubblicamente la (pag 806) Fede di Cristo, sanando infermi ed operando molti miracoli. 
Accompagnossi con esso S. Marziale, che fù discepolo di Cristo; e seco predicando per le strade, e piazze Romane la Fede Cristiana, convertì infinito numero di Gentili: trattenendosi l'Apostolo tra i principali Cittadini, li quali con ammirazione apprendevano la nuova dottrina, che andava insegnando, parendo loro, che molto si adattasse all'onestà e civiltà morale de’loro antichi costumi, e della loro Romana conversazione e commercio . 
Dimorava S. Marziale in un luogo, che si chiamava Via Lata, e quivi adattò un picciol Oratorio, per celebrarvi il Divin Sagrifizio, per farvi orazione, e per istruirvi e battezzare quelli, che venivano alla Religione Cristiana. Poco dopo venne a Roma S. Paolo, e con molti suoi discepoli, anco S. Luca Evang. Vergine, Pittore e Predicatore insigne: per la cui predicazione crebbe anche in Roma il culto di Gesù Cristo, del cui stabilimento assicuratosene S. Pietro , pensò di propagarlo per le vicine Provincie , e perciò mandò S. Marziale a Ravenna, ed a gli Oltramontani. Partito egli, restò l'oratorio a S. Paolo ed a S. Luca; ed in esso l'Apostolo scrisse a diverse Provincie; predicò e battezzò molta gente, e tra gli altri S. Savina con tutta la sua Famiglia, cioè Santi Novato, Timoteo, Prudenziana e Prassede; con i soccorsi dè quali fù ingrandito l'Oratorio. Auvenne poi, che non essendovi in esso acqua per il Battesimo, fatta orazione dall'Apostolo, comparve un Angelo, il qual toccando il sito dove quella si nascondeva, cavando si trovò; e fù chiamata Acqua Santa, la qual bevuta con divozione, come pure si fà oggidì, liberava da molte infermità; tenuta perciò in venerazione.  
Trattenendosi il S. Evangelista Luca in quest'Oratorio, vi dipinse un'Immagine della Beatissima Vergine nello stato medesimo, che era quando fù Sposata a S. Giuseppe, cioè con l'Anello in Dito. 
Si custodiva questa con gran  divozione in questo Oratorio, riportandone i Fedeli né loro bisogni molte grazie; chiamandosi per lungo tempo questo l'Oratorio de’Santi Paolo, e Luca nella Via Lata. 

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A cura di Mario Ignoffo

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