martedì 24 marzo 2020

AMARE DIO



«L'avete fatto a me»

In verità vi dico, ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatta a me (MT. 25, 40).
Suor Faustina si trovava sola e aveva tutto il lavoro di portineria sulle sue spalle. Fuori pioveva e l'aria era frizzante.
La campanella sulla porta rintoccò appena, con un suono argentino alquanto insolito. Aprì ad un giovane magro, estremamente pallido, stracciato, scalzo, senza nulla in capo. I suoi lineamenti tirati e il suo pallore erano lo specchio della stanchezza e della fame. Gli abiti bagnati e l'umidore di quell'ingresso di convento lo facevano rabbrividire. Suor Faustina lo guardò con compassione. Lo fece sedere, e corse subito in cucina. Quella era un'ora disgraziata: non vi trovò nessuno. Per giunta quel giorno, i poveri erano venuti come in processione, ciò che la superiora aveva assegnato loro, era finito. Suor Faustina si guardò attorno costernata.
Cercò. Aperse cartoni, cassa-panche, scatole. Rimestò dappertutto per trovare qualche avanzo.
Finalmente ecco del brodo, ecco del pane per quanto non più fresco. Preparò una zuppa molto calda. La condì con ogni cura, finché le parve appetitosa.
Vi aggiunse tutta la sua gentilezza e il suo sorriso. S'inchinò nel porgere la zuppa, come se sotto quegli stracci ci fosse stato un gran signore. Più che mai ricordò le parole di Gesù: «Lo fate a me!». Il povero mangiò con appetito. Il suo viso riprese il colorito, le sue fattezze s'andavano visibilmente ingentilendo, non sembrava nemmeno più tanto stecchito. Perfino gli abiti ora erano perfettamente asciutti.
Un'ultima cucchiaiata. Alzò il viso nel restituire la scodella. Ora splendeva era bellissimo. 
Gesù, «il Signore del cielo e della terra», la figura era scomparsa; ma la sua voce continuava a risuonare - Mi giunsero le benedizioni dei poveri che, allontanandosi dalla porta del convento, mi ringraziano. Tu unisci la misericordia all'obbedienza verso le regole fissate in questa casa: mi piacque, e volli scendere dal mio trono in cielo per gustare i frutti della tua misericordia».
Ancora i santi camminano fra noi. È colpa nostra se ci lasciamo distrarre dai rumori e dai consumi di un'epoca particolarmente ingorda e fracassona.

MATER DIVINE GRATUE "FAMIGLIA MARIANA"

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