Metodi formali di Meditazione
I metodi formali di meditazione ovvero ‘le meditazioni metodiche’ risalgono al Cinquecento. Ne specificheremo due tipi.
Il più semplice è quello di san Pietro di Alcantara, molto raccomandato anche dalla sua figlia spirituale santa Teresa d’Avila. San Pietro dà le indicazioni seguenti: ‘La lettura non deve essere fatta in maniera sbrigativa, né alla leggera, ma con attenzione e calma, cosicché l’intelletto si applichi ad afferrare ciò che legge e la volontà a gustarlo. Quando si arriva ad un mistero, una circostanza o un passo della lettura che porti alla devozione, ci si fermi un poco di più per penetrarne il contenuto più profondamente; che la lettura non sia troppo lunga per lasciare più tempo alla meditazione’.
Un altro metodo di meditazione è quello di san Sulpice. Esso comprende tre punti: l’adorazione, la comunione, e la cooperazione. Nell’adorazione, l’anima afferrata dall’amore di Dio, ammira, adora, loda, benedice e ringrazia il Signore. Nella comunione fa un colloquio con Dio ovvero il Nostro Signore chiedendo il Suo aiuto per perfezionarsi nella carità e in ogni virtù. Nella cooperazione si esprime una risoluzione sottomessa al Signore, collo scopo di imitarLo più perfettamente; si può aggiungere a questa risoluzione un’invocazione pia che si ripete spesso nel corso della giornata, che ci aiuta a mettere in pratica quella risoluzione e a ricordarci affettuosamente di Colui che ce l’ha ispirata.
Padre Konrad zu Loewenstein
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