Una moneta alle anime del Purgatorio.
Un fanciullo vispo e grazioso trovò per via una moneta d'argento. Egli povero ed orfano era stato ricoverato per carità da un fratello, che tuttavia lo trattava poco bene. Al luccicar della moneta una gioia non più sentita invade il cuor del giovinetto che tosto colla immaginazione va sognando le mille cose: E come impiegherò, domandava a sé stesso, questa moneta? Seduto su un sasso si guardava attorno il fanciullo, e vedeva che le sue vesti erano rattoppate e sdrucite, vedeva che scarpe non aveva nei piedi da ripararsi dalle intemperie. E il pane? una lagrima cadde dagli occhi del fanciullo, pensando che neppure aveva pane a sufficienza per sfamarsi. Quanti bisogni! a quale dare la preferenza? Vagava il suo pensiero qua e là incerto, quando vede un Sacerdote che passava. A quella vista ritorna alla mente dell'orfanello la memoria del padre e della madre che non ha più. Gli occhi si gonfiano di lagrime; fa una risoluzione, e colla moneta in mano corre al Sacerdote e: Prendete, gli dice, fatemi la carità di celebrare una Messa per i miei poveri morti.
Da quel giorno, protetto dalle anime sante del Purgatorio vide cangiarsi la sua fortuna. Un altro fratello lo raccolse e lo fece educare. Il fanciullo, di ingegno svegliato e di indole buona, crebbe nella scienza e nella pietà. Poscia si rese religioso, diventò grande dottore, Vescovo, Cardinale, Santo. Egli è San Pier Damiani.
DON ANTONIO ZACCARIA
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