mercoledì 5 maggio 2021

LA FIAMMA D’AMORE DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

 


DIARIO SPIRITUALE DI ELISABETTA SZANTÓ 1961-1981 


3 agosto 1962 

Era venerdì. In mattinata c'erano state discordie in famiglia per un problema di abitazione. Questo fatto mi aveva tanto abbattuta. Da mezzogiorno fino alle ore tre del pomeriggio, come mi aveva chiesto il Signore Gesù, sono dovuta andare in preghiera per ottenere la riconciliazione. Ho potuto avviarmi a stento, tanto ero smarrita e la mia anima era troppo sconvolta dal ripetuto disaccordo familiare. La prima ora di preghiera è trascorsa con il riordinamento dei miei pensieri e sono riuscita appena a tranquillizzarmi. Ero talmente disorientata e depressa che non avevo potuto pregare nemmeno a voce ... Ho pensato alle sofferenze delle anime sacerdotali nel purgatorio decidendo di offrire per loro la Via Crucis; per la grande stanchezza sono stata tentata più volte di sospendere. Nel frattempo il Redentore ha parlato con tristezza così: "Io non ho interrotto la strada del dolore. Vieni, andiamo insieme, così sarà più facile per ambedue dividere a metà il peso della tristezza. Anche Io mi trascinavo con tanta difficoltà ed è per questo che obbligarono Simone il Cireneo ad aiutarmi. Ora aiutami pure tu!" Quando ho cominciato ad immedesimarmi in Lui ha detto: "Figliola mia, sono dispiaciuto nel vedere i tuoi sforzi, ma non bisogna pensare che ciò sia inutile! Benedico tanto la tua famiglia, la libero dal maligno che cerca di sconvolgere la pace della casa. Abbi fiducia soltanto in Me!" "Signore mio, è così grande il dissenso familiare che solo un miracolo può risolverlo". "Pensi che non possa fare il miracolo?" "Signore mio, io non sono degna di tanto". "Farò il miracolo benedicendovi e la questione che sembra ora insolvibile, potrà del tutto accomodarsi". 

Nel frattempo mi sono rivolta alla S. Vergine chiedendo di pregare il Suo Santo Figlio per noi. Appena finita la Via Crucis il Redentore mi ha promesso per la quarta volta: "Figliola mia, appianerò ogni difficoltà. Ti ripeto che, per la Fiamma d'Amore, non posso fare resistenza alla Madre nostra. Mi ha infatti pregato di non negare nulla e di distribuire le mie grazie a chiunque Lei affidi la Sua Fiamma d'Amore". Non so descrivere quanta grazia, forza e fiducia mi hanno dato le sue parole ... 


6 agosto 1962 

La mattina, durante la Santa Comunione e anche prima, il Signore mi ha parlato nuovamente con parole dolorose: "Nessun'anima che ho affidato ai miei sacerdoti dovrebbe perire. Questa parola "perire" procura un dolore immenso al Mio Cuore. Soffrirei di nuovo le pene della morte in croce per ogni anima, ma anche mille volte di più, purché non vi fossero dannati senza speranza. Impedisci che ciò avvenga con l'ardente desiderio di salvare le anime. Tu sai che il battesimo di acqua o di sangue o di desiderio è indispensabile per la salvezza delle anime. Dal Mio Cuore Santo sono sgorgati su di voi sangue ed acqua uniti all'immenso desiderio con i quali ho realizzato la vostra salvezza. Il desiderio è un mezzo meravigliosamente sensibile che anche l'uomo più debole possiede e che può adoperare per salvare le anime, purché unito con il Sangue sgorgato dal mio costato. Figliola mia, aumenta in te il desiderio con tutta la forza perché così potranno salvarsi tante anime". Quando il dolce Redentore ha detto che per Lui è atroce dolore la dannazione delle anime e mi ha fatto partecipe di questa sofferenza, ho sentito dolori così lancinanti che quasi stramazzavo. 

"Signore mio, Gesù mio, desidero con tutta la mia forza che le anime non periscano". 

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