Quanto durerà il Giudizio Universale? Non si può dare una risposta certa a questa domanda, perché è una questione che nessuno conosce; tuttavia si può ipotizzare che occuperà un periodo considerevole. C'è chi dice che si concluderà rapidamente, perché Dio potrebbe giudicare tutti gli uomini in un solo istante. Ma questa opinione non sembra essere sostenuta dai Padri della Chiesa, né dalle Sacre Scritture, in cui si parla invariabilmente di un giorno di giudizio. San Paolo, ad esempio, dice: "Dio ha stabilito un giorno in cui giudicherà il mondo con equità" (Atti xvii. 31). E leggiamo nelle profezie di Isaia: "Ecco che verrà il giorno del Signore, un giorno crudele e pieno di sdegno, di ira e di furore" (Is. xiii. 9). In questi e in molti altri passi della Sacra Scrittura si parla dell'Ultimo Giorno come di un giorno, non di un giudizio istantaneo. Il profeta Gioele indica che il giorno sarà lungo, quando dice: "Il giorno del Signore è grande e molto terribile; chi potrà sopportarlo?". (Gioele ii. 11) E di questo stesso giorno San Giovanni, il profeta della Nuova Dispensazione, dice anche: "Il grande giorno della loro ira è arrivato, e chi potrà sopportarlo?". (In molti altri passi della Sacra Scrittura troviamo espressioni simili; il giorno del giudizio è chiamato un grande giorno, che probabilmente significa un giorno lungo. San Girolamo era di questa opinione, perché dice: "Il giorno del Signore sarà un grande giorno a causa dell'eternità che lo seguirà". Sant'Agostino, parlando della durata del giudizio finale, si esprime così: "Su quanti giorni si estenderà il giudizio non abbiamo modo di accertarlo; sappiamo però che un periodo considerevole è spesso designato nella Sacra Scrittura come un giorno". San Tommaso d'Aquino è d'accordo con Sant'Agostino su questo punto; porta diversi argomenti per dimostrare che il giudizio finale sarà di lunga durata. E perché Dio dovrebbe abbreviare quel giorno? Ci sono molte ragioni per cui dovrebbe piuttosto prolungarlo. Perché è il giorno del più grande trionfo di Cristo; il giorno in cui i santi raggiungono la loro massima gloria e i dannati sono messi a dura prova. È il giorno del più grande trionfo di Cristo, perché non solo sarà adorato da tutti gli angeli e i santi, ma anche dagli spiriti malvagi e dalle anime perdute, e sarà riconosciuto da tutti come il loro Giudice. In quel giorno tutti i suoi nemici saranno sotto i suoi piedi; in quel giorno tutti i suoi nemici saranno costretti a confessare le loro offese contro di Lui, l'arbitro divino. Saranno costretti a riconoscere la sua divinità, la sua infinita carità, gli innumerevoli benefici che ha elargito loro, in cambio dei quali lo hanno perseguitato, bestemmiato, messo a morte crudele. In secondo luogo, i santi beati raggiungeranno in quel giorno la loro massima gloria, perché saranno tenuti in onore e stima da tutti gli uomini, oltre che da Dio e dagli angeli. Cristo, infatti, renderà evidente a tutti i presenti con quanta fedeltà lo hanno servito, con quale zelo abnegante hanno lavorato per la conversione dei peccatori. Allora renderà manifeste le penitenze segrete che hanno compiuto, le feroci tentazioni a cui hanno resistito. Poi renderà note le persecuzioni spietate che hanno sopportato da parte dei figli di questo mondo e come ogni sorta di male sia stato pronunciato contro di loro ingiustamente. Così Cristo li incoronerà con l'onore che spetta loro e tutti i loro avversari saranno confusi.
In terzo luogo, in quel giorno i reprobi saranno sottoposti alla più grande ignominia e angoscia. Il Giudice rivelerà infatti tutto il carattere vergognoso e abominevole dei loro misfatti: Rivelerà al cospetto degli angeli e dei santi, dei diavoli e dei dannati, le azioni infami che hanno compiuto sotto la copertura delle tenebre. Sì, verserà il calice pieno della sua indignazione su quegli esseri miserabili che, sotto la maschera della loro ipocrisia, hanno osato profanare il suo stesso santuario. Farà in modo che coloro che sono stati corruttori dell'innocenza siano catturati e collocati tra gli spiriti maligni, la cui opera diabolica e tre volte maledetta hanno portato sulla terra. In quel giorno il Giudice divino farà bere a tutti i peccatori impenitenti il calice della vergogna e dell'ignominia, come ci dice San Basilio, quando afferma: "Lo smarrimento che colpirà il peccatore senza Dio nel giorno del giudizio sarà per lui una tortura più crudele che se fosse gettato in un fuoco ardente". Questo è infatti il motivo per cui Dio ha stabilito il giudizio finale, affinché i peccatori non solo siano puniti con il dolore che sarà loro riservato, ma siano anche messi in pubblica vergogna. San Tommaso d'Aquino dice: "Il peccatore non merita solo il dolore, ma anche il disonore e l'ignominia, perché questo è un castigo a cui possono essere sottoposti solo gli esseri umani. Gli animali inferiori possono essere castigati e messi a morte, ma non possono sapere cosa significhi subire vergogna e disprezzo"... Su tutte queste basi si può supporre che il giudizio finale si estenderà per un periodo di tempo considerevole, e quindi abbiamo una ragione in più per tremare alla sua prospettiva, e pregare ardentemente Dio che in quel grande giorno non ci sommerga di vergogna e confusione, ma ci conceda di partecipare alla sua gioia e gloria.
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