A Laurino Costa: “Va a dar da mangiare per i miei malati”
Laurino Costa testimoniò: “Vivevo in un piccolo paese vicino a Padova, ed ero disoccupato. Un amico mi diede una piccola foto di Padre Pio. Pensai di scrivergli e chiedere una sua benedizione per aiutarmi a cercar lavoro. Mandai a Padre Pio un telegramma. Ricevetti una risposta immediata: ‘Vieni subito a San Giovanni Rotondo.’ Io non avevo una lira. Il 4 Febbraio 1958 feci l’autostop per Padova. Alla stazione dei treni incominciai a raccontare la mia storia a una signora che conoscevo. Un signore ci sentì e mi chiesa se volessi un passaggio, dato che proprio allora stava andando a San Giovanni Rotondo. Era il dottor Gusso, direttore medico della Casa Sollievo. Arrivammo all 4 di mattina, in tempo per la Messa. Dopo la Messa, in sacrestia c’era una folla di uomini. Padre Pio mi chiamò ad alta voce: ‘Laurino vieni, vieni qua!’ Io non lo avevo mai visto prima. Mi avvicinai tremando come una foglia. Mi disse: ‘Bene, ora va a dar da mangiare ai miei ammalati.’ Io non sapevo niente di cucina. Dissi: ‘Ma Padre non sono un cuoco. Non so come cucinare un uovo.’ Lui insistette: ‘Va a preparare da mangiare per i miei malati.’ Io gli chiesi: ‘Mi assisterete voi? Io non sono mai stato un cuoco.’ Egli mi disse: ‘Va. Io starò con te.’
Qualcuno mi accompagnò all’ospedale e mi introdusse alla Madre Superiora. Lei: ‘Lei è l’esperto cuoco che stavamo aspettando.’ Alle 7:30 andai in cucina. Fu una visione terrificante con tutte quella grosse pentole, fornelli, lavandini, utensili e tutto il resto. Il terrore maggiore venne dalle facce degli addetti alla cucina che aspettavano ordini da me. Tuttavia, io ebbi la sensazione che io ero stato sempre là. Era come io fossi stato sempre un cuoco. Tutto mi sembrava familiare. Andai avanti, e il primo giorno cucinai per 450 persone. Col tempo feci venire la mia famiglia. Siamo già stati qui per 14 anni.” 63
Giuseppe Caccioppoli
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