martedì 20 giugno 2023

L'Angelo appare a Giuseppe e gli ordina di fuggire in Egitto. - - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


Secondo le visioni del  

Ven. Anne Catherine Emmerick 


LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTISSIMA MADRE 

(Dalla nascita di Maria Santissima alla morte di San Giuseppe).


L'Angelo appare a Giuseppe e gli ordina di fuggire in Egitto.


Li vedo partire da Nazareth. Ieri Giuseppe era tornato presto da Nazareth, mentre Anna e sua figlia erano ancora a Nazareth con Maria; erano già andati a riposare quando l'Angelo apparve a Giuseppe. Maria e il Bambino riposavano sul lato destro del focolare; Anna a sinistra; Maria di Heli tra la stanza di sua madre e quella di Giuseppe. Queste stanze erano separate da tramezzi di rami d'albero attorcigliati e coperti in cima da bargigli dello stesso tipo. Il letto di Maria era separato dagli altri nella stanza da un tramezzo. Il Bambino Gesù dormiva ai piedi di Maria su dei tappeti sul pavimento. Quando si alzava, poteva prenderlo facilmente in braccio. 

Vidi Giuseppe che riposava nella sua stanza, sdraiato su un fianco, con la testa sul braccio, quando un giovane luminoso si avvicinò al suo letto e gli parlò. Giuseppe si alzò a sedere, ma, preso dal sonno, ricadde di nuovo. L'Angelo lo prese per mano e lo sollevò fino a quando Giuseppe tornò completamente in sé e si alzò. L'Angelo scomparve. Giuseppe accese la propria lampada in un'altra che era appesa davanti al focolare in mezzo alla casa; poi bussò alla porta dove si trovava Maria e chiese se poteva riceverlo.  Lo vidi entrare e parlare a Maria, che non tirò la tenda davanti a sé. Poi Giuseppe entrò in una stalla dove teneva l'asino ed entrò in una stanza dove c'erano vari oggetti e sistemò tutto per la sua partenza anticipata.  Quando Giuseppe lasciò Maria, questa si alzò e si vestì per il viaggio. Si recò dalla sua santa madre e le comunicò l'ordine dell'angelo di partire. Anna si alzò, così come Maria di Heli con il nipote. Il Bambino Gesù fu lasciato a riposare. Per quelle sante persone, la volontà di Dio veniva prima di tutto. Erano molto turbate e addolorate, ma non si lasciarono sopraffare dalla tristezza e fecero le provviste necessarie per il viaggio. Maria non prese quasi nulla di ciò che avevano portato da Betlemme. Fecero un fagotto di dimensioni normali con le cose che Giuseppe aveva sistemato e aggiunsero alcune trapunte. Tutto questo fu fatto in silenzio e molto velocemente, come quando ci si sveglia per fuggire di nascosto. Maria prese il bambino e aveva così fretta che non la vidi cambiare le fasce. 

Era giunta l'ora di partire e non si può dire quanto Anna e la figlia maggiore fossero angosciate: stringevano il Bambino Gesù al petto, piangendo, e anche il bambino baciava Gesù. Anna baciò più volte Maria, piangendo, come se non dovesse più rivederla, mentre Maria di Heli cadde a terra, versando molte lacrime. Non era ancora mezzanotte quando uscirono dalla casa, e Anna e Maria di Heli accompagnarono i viaggiatori per un po' di strada. Giuseppe li seguì con l'asino e, pur andando in direzione della casa di Anna, la lasciarono a destra. Maria portava il Bambino Gesù in una cintura che poggiava sulle sue spalle. Aveva un lungo mantello che avvolgeva lei e il Bambino e un grande velo quadrato che le copriva solo la nuca e ricadeva ai lati del viso.  Avevano percorso un po' di strada quando Giuseppe raggiunse l'asino, carico di un otre pieno d'acqua e di un cesto pieno di cose, come involtini, uccelli vivi e una canzoncina. I poveri bagagli dei viaggiatori, insieme ad alcune trapunte, erano stipati intorno al sedile, su cui era posata una stecca per appoggiare i piedi. Si baciarono di nuovo, piangendo, e Anna benedisse Maria, che montò sull'asino, condotto da Giuseppe, e si misero in cammino. 

La mattina presto vidi Maria di Heli che andava con il suo bambino a casa di Anna; poi mandò suo suocero con un servo a Nazareth e tornò a casa sua. Anna stava impacchettando e mettendo in ordine tutto ciò che era rimasto nella casa di Giuseppe. Al mattino vennero due uomini dalla casa di Anna: uno di loro non aveva altro che una pelle di pecora, con sandali rozzi fissati con cinghie intorno alle gambe; l'altro indossava abiti lunghi. 

Aiutarono a mettere in ordine la casa di Giuseppe, impacchettando le cose che dovevano portare a casa di Anna. 

Nel frattempo vidi la Sacra Famiglia, la notte della partenza, riposare in vari luoghi e al mattino in un capanno. Nel pomeriggio, non potendo andare oltre, entrarono in un luogo chiamato Nazara, in una casa separata dalle altre, perché erano trattati con un certo disprezzo dai proprietari.  Non erano Giudei: c'era qualcosa di pagano nella loro religione, perché andavano a praticare il culto sul monte Garizim, vicino a Samaria, per un'impervia strada di montagna. Erano costretti a lavori pesanti e lavoravano come schiavi nel tempio e in altre opere pubbliche. Queste persone accolsero la Sacra Famiglia con grande gentilezza. Rimasero lì anche il giorno successivo. Al ritorno dall'Egitto, la Sacra Famiglia fece visita a queste brave persone e anche in seguito, quando Gesù aveva dodici anni, si recò al tempio; al ritorno a Nazareth, tutta la famiglia fu battezzata da San Giovanni e si unì ai discepoli di Gesù.  La città di Nazara non è lontana da un'altra città posta su un'altura, di cui non ricordo il nome, perché ho sentito parlare di diverse città nelle vicinanze, come Legio, Massoloth, e tra queste c'è Nazara, se non ricordo male. 


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