Il Beato de la Colombière, di cui s’è già detto altrove, avendo conosciuto per propria esperienza, quanto la devozione al S. Cuore di Gesù fosse adatta a infervorare in poco tempo il cuore nell’amore di Gesù, e per arrivare in breve a grande perfezione, compose egli stesso quest’offerta, che ripeteva più volte al mese con molta devozione.
Quest’offerta, dic’egli, si fa per onorare il Cuore divino, sede dì tutte le virtù, sorgente di ogni benedizione e rifugio delle anime sante.
Le principali virtù che, si vogliono onorare in Lui sono: primo, l’amore ardentissimo di Dio suo Padre unito al più profondo rispetto e alla più grande umiltà che ci sia stata; secondo, la pazienza infinita nelle sofferenze, la somma contrizione e il dolore dei peccati degli uomini di cui s’è caricato, la fiducia di figlio tenerissimo, unita alla confusione di grandissimo peccatore; terzo, la compassione sensibilissima delle nostre miserie, l’amore immenso, a malgrado di queste stesse miserie, e nonostante tutti questi movimenti, ciascuno dei quali era al più alto grado a cui potesse arrivare, l’uguaglianza inalterabile, dovuta a tale perfetta conformità alla volontà di Dio che non poteva essere turbata da nessun avvenimento, per quanto fosse parso contrario allo zelo, all’umiltà, al suo stesso amore e a ogni altra disposizione in cui si trovava.
Questo Cuore nutre ancora, per quanto lo può, gli stessi sentimenti, ed è sopratutto sempre ardente di amore verso gli uomini, sebbene per questo non trovi nel cuore dei medesimi che durezza, oblio, disprezzo e ingratitudine. Egli ama e non è punto amato, anzi nemmeno si conosce l’amor suo appunto perché non si vogliono ricevere i doni coi quali vorrebbe attestarlo, e nemmeno ascoltare le tenere e segrete parole che vorrebbe dire al nostro cuore.
O Cuore adorabilissimo e amabilissimo del mio amato Gesù, a fine di riparare a tanti oltraggi e crudeli ingratitudini e per evitare, per quanto dipende da me, di cadere in una simile disgrazia, io ti offro il mio cuore con tutti i moti di cui è capace. Mi dono interamente a Te, e da questo momento protesto con tutta sincerità, che desidero dimenticare me stesso e tutto ciò che può avere alcuna relazione con me, per togliere l’ostacolo che potrebbe impedirmi l’ingresso nel tuo Cuore divino, che tanto cortesemente mi apri, e dove io bramo entrare per vivere e morire in esso insieme coi tuoi servi più fedeli.
Tutto compreso e infiammato d’amore per Te, io offro al tuo Cuore il merito e la soddisfazione di tutte le Messe, preghiere, mortificazioni, pratiche devote; gli atti di zelo, d’umiltà, d’ubbidienza e d’ogni altra virtù ch’eserciterò fino all’ultimo respiro della vita mia.
Non solo tutto ciò sarà ad onore del S. Cuore di Gesù e delle sue disposizioni ammirabili, ma Lui prego ancora, umilissimamente d’accettare la mia donazione intera, di disporne come gli piacerà e in favore di chi gli piacerà. E siccome ho già ceduto alle Anime Sante del Purgatorio tutto ciò che nelle mie azioni possa soddisfare alla giustizia divina, così io desidero che ciò sia loro distribuito secondo il beneplacito del Cuore di Gesù.
Questo non mi impedirà l’adempimento degli obblighi che ho di celebrare le Messe e di pregare secondo certe intenzioni prescrittemi dall’ubbidienza, e nemmeno di applicare per atto di carità delle Messe per i poveri, per i miei fratelli e per gli amici che me le chiedessero. Ma siccome in tal caso mi servirci di un bene che non è più mio, così io voglio, com’è giusto, che l’ubbidienza, la carità e le altre virtù che eserciterò in quelle occasioni siano tutte del Cuore di Gesù, da cui avrò appreso come esercitarle, e che perciò apparterranno a Lui di pieno diritto.
Sacro Cuore di Gesù, insegnami la dimenticanza completa di me stesso, insegnami ciò che devo fare per giungere alla purezza dell’amor tuo, di cui m’ispirasti il desiderio. Io mi sento una volontà grande di farti piacere, ma pure una grande incapacità di venirne a capo senza un gran lume e un aiuto specialissimo, che non posso sperare se non da Te. Compi in me la tua volontà, o Signore: io lo sento, ti faccio opposizione, ma credo che vorrei non fartela. Tocca a te, o Cuore divino di Gesù, di far tutto; tua sola sarà la gloria, se mi faccio santo, della mia santificazione; ciò mi apparirà più chiaro del giorno, ma per te sarà una grande gloria, e perciò solamente io voglio desiderare la perfezione. Amen.
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