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domenica 4 febbraio 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - LE PRINCIPALI OPERE SATANICHE

 


LE PRINCIPALI OPERE SATANICHE


a) La New Age o Nuova Era 

Le seguenti notizie le prendiamo dall'opera del Balducci Adoratori di Satana (PIEMME, Casal Monferrato). 

La Nuova Era è una sintesi di religioni orientali, di gnosticismo, di spiritismo. Rifiuta Dio e al suo posto innalza Lucifero. Essa trae l'origine dalla società Teosofica fondata in America dalla russa Helena Blavatsky, la quale per via medianica ricevette i messaggi del suo Progetto da un certo tibetano di nome Dywal Khul, nel 1875. 

Tale Movimento si è diffuso rapidamente nel mondo: nel 1987 in Germania i suoi seguaci erano circa 500.000; negli U.S.A. un milione; ecc. La Nuova Era diffonde il suo Progetto mediante la stampa: del solo libro di Shirley McLane se ne sono vendute 24.000.000 di copie; il « New Age Journal » ha raggiunto le 160.000 copie giornaliere, ecc.; mediante la musica, dischi e radio; ben 222 stazioni radio trasmettono continuamente insegnamenti e messaggi della New Age; anche in Italia la New Age si va rapidamente diffondendo; ciò che la rende fortemente pericolosa è il suo legame con le più importanti organizzazioni internazionali: con l'ONU, con l'UNESCO, col Consiglio Mondiale delle Chiese, col Club di Roma, con la fondazione Rockfeller, con la Trilaterale, col gruppo Bildelberg, con la fondazione Ford, con la Massoneria, ecc. 

Nel progetto della nuova religione mondiale della New Age esiste l'iniziazione, ossia l'atto di consacrazione a Lucifero. Vari leaders del Movimento hanno cercato di divinizzare Lucifero. Secondo Alice Bailey Lucifero è il padrone del mondo e guida il suo movimento della New Age. Il centro di propaganda e di progettazione della New Age è la Lucifer Publishing Company che, per non fare allarmare, oggi si fa chiamare Lucis Trust. Esso possiede immensi fondi per la sua opera; ha costituito varie sezioni come la « Scuola Arcana » e la « World Goodwill »; dirige corsi per corrispondenza; attende la manifestazione del suo Messia, un certo Maitreya, nato il 19.7.1977 forse in India, ma che vive nascosto e conosciuto da pochissimi. 


b) La Chiesa di Satana 

Essa nasce in California ad opera di Anton Sandor La Vey il 30.4.1966. Il La Vey era membro attivo della « Sexual Freedon League », di tipo anticlericale e di contestazione ad ogni morale. Scopo di questa chiesa è di celebrare il corpo umano e i suoi desideri carnali. Oltre all'oscurità, al male, alla violenza, la sessualità è il massimo componente di tale religione. 

La Vey spiega: « il culto del diavolo non è altro che la religione della carne e della materia... L'appagamento è diventato l'unica norma etica »; l'uomo viene trasformato in super-uomo, anzi in « dio », per dirla con lo stesso La Vey. 

Ma il vero padre del satanismo moderno è Crowley Aleister. Egli fondò l'Ordo Templi Orientis (OTO) ed è stato definito da John Bull « l'uomo più perverso del mondo ». Egli praticava accanto a sacrifici di cani e di gatti fatti al diavolo, anche sacrifici umani. Nel 1920 venne in Sicilia a Cefalù e vi fondò nell'abbazia di Thelema il « Convento di Satana », ove si facevano le cose più schifose e più criminose possibili in onore di Satana. Abbiamo saputo da abitanti di Cefalù che quando Mussolini cacciò via da Cefalù e dall'Italia il Crowley, furono trovati nell'abbazia di Thelema i resti di 50 bambini sacrificati a Satana. Il Colin Wilson nel suo libro su Crowley, lo definisce « il re della depravazione, una bestia umana ed un uomo che ci piacerebbe vedere impiccato. Le innominabili oscenità da lui commesse nell'abbazia di Thelema di Cefalú, se le avesse fatte in Inghilterra, egli dopo un processo fatto a porte chiuse per evitare la diffusione della disgustosa storia della sua vita, si sarebbe trovato in prigione » (pag. 132). Manson, il sacrificatore di Sharon Tate, fu un suo discepolo; scoperto, fu condannato alla sedia elettrica. 

Purtroppo i seguaci di Crowley presto divennero decine di migliaia e il suo OTO si diffuse anche in Europa, specie in Germania e in Italia. In Italia le sette sataniche di Crowley raggruppano circa 40.000 adoratori di Satana e altri 30.000 quelli di altre sette sataniste. 

Complessivamente nel mondo intero gli adoratori di Satana sono oggi circa un milione. Fa spavento! 

***

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

venerdì 2 febbraio 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - IL TRIONFO DI SATANA

 


IL TRIONFO DI SATANA 


Oggi Satana ha esteso e intensificato tanto la sua attività da raggiungere il suo sogno antico: il culto ufficiale di adorazione. 

Ci ha pensato l'inglese, Aletster Crowley, autore di Magic in Theory and Practice (libro estremamente ossessivo e molto diffuso), e di due riviste « Gnosis » e « Luzifer ». 

Egli ha fondato delle comunità-chiese consacrate a Satana, prima, nel 1920, a Berlino, dopo in Inghilterra. 

Scrive don Luigi Villa: « Nel 1947, Harry Price scriveva: "In tutte le zone di Londra centinaia di uomini e donne di buona cultura e di elevata condizione sociale adorano il diavolo e gli tributano un culto permanente". 

Da allora, nella crisi profonda che attraversa l'Occidente, le pratiche diaboliche si sono enormemente moltiplicate. 

In un recente Rapporto pubblicato a Londra in un Istituto di ricerca sociologica, si legge: "La magia nera, nelle sue forme tradizionali e antiche, come in altre di più recente elaborazione, è largamente praticata nelle città inglesi ed americane. La stregoneria fa continuamente proseliti; e se parecchi sono gli impostori e i truffatori che mettono su "sette" diaboliche per spillare soldi o per camuffare, dietro il velo dell'esoterico, le veglie di sfrenata sessualità di tanta gente, moltissimi sono i credenti veri". 

Tutto ciò avviene non soltanto in segreto ma anche quasi in pubblico, con una disinvoltura che è segno dei "tempi". 

Torino ha il primato delle "sette" che adorano il Maligno, anzi detiene il primato europeo. Basta guardare le sue "pagine gialle" per vedere con meraviglia quanti indirizzi di maghi, di veggenti, di occultisti, di medium, di chiaroveggenti, di parapsicologi; quanti indirizzi per teurgia, per telepsichica, per oniromanzia, per ausilio affetti... e si tratta solo di quelli che si fanno pubblicità, perché moltissimi altri non appaiono sull'elenco di quel grosso libro colore giallo. Insomma il fatturato dei mercanti dell'occulto è superiore a quello della Fiat! 

Una vera "chiesa nera", insomma, la chiesa di Satana, con cappelle nere - come a Torino, a Venezia, a Parigi, a Copenaghen, a Vienna - dove non sono né poche, né infrequenti le "messe nere" celebrate in gloria a Satana. Tali messe, dette nere perché i partecipanti sono tutti vestiti di nero, sono nel mondo moltissime ogni giorno. Esse vengono celebrate sul corpo nudo di una donna, che funge da altare. In esse; è orribile a dirsi, viene offerta a Satana un'Ostia consacrata che poi viene orrendamente profanata. Viene pure sacrificato a Satana qualche animale e non raramente qualche bambino, che poi viene squartato e mangiato. Il demonismo si va sviluppando sempre più, specie nei paesi sviluppati. 

Evocazioni diaboliche, culti orgiastici, messe nere. Il tutto in un imponente giro d'affari con sfruttamento persino turistico. 

Johann Kruse, fondatore, in Germania, di un Istituto di ricerca sulla demonologia contemporanea, in un suo rapporto, presentato all'UNESCO, riferisce che, "attualmente sul nostro pianeta, i maghi e le streghe sono 30 e, forse, 40 milioni" N (« Chiesa viva ", n. 138 febbraio 1984). 

I giornali italiani nell'agosto 1984 hanno parlato di un commercio di Ostie Sacre fatto da ragazzi che fanno in Chiesa la S. Comunione e uscendo vanno a vendere l'Ostia Santa a tali sacerdoti di Satana. Che Iddio abbia pietà di noi! Solo Lui con la sua SS. Madre può distruggere l'impero di Satana. 

A Satana vengono sacrificate, come abbiamo detto, anche delle persone. 

Rimane tristemente celebre l'uccisione a Bel Air (USA) dell'attrice Sharon Tate, sacrificata nuda sull'altare di Satana da un sacerdote di Satana, che, poi, scoperto, fu condannato alla sedia elettrica. 

Un sacerdote di Satana, Szandor La Vey, che circola con macchina targata « Satan 9 », ha fondato un'altra Chiesa di Satana con quattro gradi gerarchici: apprendista, stregone, mago, negromante; ha scritto una bibbia di Satana con un vangelo capovolto e ha costituito e diffuso i gruppi « Satan Children ». 

Nell'anno 1971, in una sola città di provincia americana, furono ordinati 450 sacerdoti di Satana. A Chicago, nello stesso anno, si radunarono oltre 4.000 adoratori del diavolo. In una libreria del Michigan, nello stesso periodo, furono vendute oltre 100 «bibbie sataniche». 

Sempre, secondo La Vey, il satanismo dovrà sostituire la religione cattolica. La sua bandiera è quella sovietica. Satanismo e comunismo, cioè, hanno identità di fini. 

Così, gli adoratori di Satana sono pullulati in tutto il mondo; specie in Germania, Svizzera, Francia e Inghilterra. E operano alla luce del sole. In America, la setta è registrata ufficialmente tra le comunità religiose degli Stati Uniti. In Inghilterra, furono già trasmesse dalla BBC brani di « messe nere » con scene di nudo e orge sataniche. In Germania, si fece lo stesso, il 12 maggio 1973, in un documento: « Religione del sottosuolo ». Durante l'azione - scene orripilanti! - si esortava: « Unitevi col corpo demoniaco »! 

Il tutto tra libazioni alcooliche, hascisc e musiche convulse. Così Satana è riuscito a farsi intronizzare re del mondo. 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

lunedì 29 gennaio 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - IL SECOLO DI SATANA

 


IL SECOLO DI SATANA 


Attualmente siamo nel periodo cruciale della storia, in quello del massimo trionfo di Satana. 

La Madonna ha detto a Medjugorje: « L'ora è venuta in cui il demonio è autorizzato ad agire con tutta la sua forza e la sua potenza. Questa è l'ora di Satana ». 

Satana ha potuto vantarsi nella « Intervista col diavolo » pubblicata anonimamente dal celebre scrittore Domenico Mondrone: « Non vedi che il regno di Cristo si sgretola e il mio si allarga giorno per giorno sulle rovine del suo? 

Provati a fare un bilancio tra i suoi seguaci e i miei, tra quelli che credono nelle sue verità e quelli che seguono le mie dottrine, tra quelli che osservano la sua legge e quelli che abbracciano le mie. Pensa soltanto al progresso che sto facendo per mezzo dell'ateismo militante, che è il rifiuto totale di lui. 

Ancora poco tempo e tutto il mondo cadrà in adorazione dinnanzi a me. Sarà completamente mio. 

Io ho tutto il mondo che ascolta i miei messaggeri e li applaude e li segue. Ho tutto dalla mia parte. Ho le cattedre, con le quali ho dato scacco alla vostra filosofia. Ho con me la politica che vi disgrega. Ho l'odio di classe che vi dilacera. Ho gli interessi terreni, l'ideale di un paradiso in terra che vi accanisce gli uni contro gli altri. Vi ho messo in corpo una sete di denaro e di piaceri che vi fa impazzire e vi sta riducendo in un'accozzaglia di assassini. Ho scatenato in mezzo a voi una sessualità che sta facendo di voi una sterminata mandria di porci. Ho la droga che presto farà di voi una massa di miserabili larve, di folli e di moribondi. Vi ho portati ad adottare il divorzio per sgretolare le vostre famiglie. Vi ho portato a praticare l'aborto con cui faccio stragi di uomini prima che nascano. Tutto quello che può rovinarvi non lo lascio intentato, e ottengo ciò che voglio: ingiustizie a tutti i livelli, per tenervi in un continuo stato di esasperazione; guerre a catena che devastano tutto e vi portano al macello come pecore; e, insieme a questo, la disperazione di non sapervi liberare dalle sciagure con le quali devo portarvi alla distruzione ». 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio) 

venerdì 26 gennaio 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - LA BESTIA DALLA TERRA

 


« Vidi poi salire dalla terra un'altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle dell'agnello, che però parlava come un drago. Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza, e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita. 

Operava grandi prodigi, fino a far scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. Per mezzo di questi prodigi, che le era permesso di compiere in presenza della bestia, sedusse gli abitanti della terra dicendo loro di erigere una statua alla bestia che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. Le fu anche concesso di animare la statua della bestia, sicché quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia. Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome » (Ap. 13,11-17). 

Sembra chiaro che questa bestia che viene dalla terra sia il comunismo che viene dalla Russia. S. Giovanni descrive con estrema precisione il comunismo sovietico. 

Il nemico del comunismo non è il capitalismo; anzi Engels, in un suo articolo pubblicato sul giornale « Neue Bruxelles » del 23 gennaio 1848, scriveva: «Questi signori (liberali) credono proprio di lavorare per se stessi. Son tanto ottusi da pensare che, vincendo, saranno essi a dare al mondo un ordine. Invece, nulla è tanto evidente che essi spianano solo la via a noi democratici e comunisti... 

Continuate pure a lottare coraggiosamente, cari signori del capitale. Per ora, abbiamo bisogno di voi, anzi perfino del vostro dominio. Voi dovete togliere di mezzo i resti del Medioevo e la monarchia assoluta; dovete distruggere il patriarcalismo; dovete centralizzare, dovete trasformare tutte le classi meno ricche in veri proletari, in reclute per noi; mediante le vostre fabbriche e le vostre relazioni commerciali, dovete fornirci la base materiale, necessaria al proletariato per la sua liberazione. Come mercede, vi sarà concesso di regnare per un breve tempo (...); ma non dimenticatelo: il carnefice sta dietro la porta ad aspettare ». 

Poco prima, il grande statista cattolico spagnolo Donoso Cortés metteva a punto il programma comunista. 

« Prima condizione è che la rivoluzione, dopo aver dissolto la società, disarmi gli eserciti; seconda, che il socialismo, eliminando la classe dei proprietari, faccia estinguere il patriottismo che non può esistere in ceti diseredati; terza, che si realizzi definitivamente la potente federazione di tutti i popoli slavi sotto l'influenza e il patrocinio della Russia. Orbene, quando in Europa non ci saranno più eserciti, perché congedati dalla rivoluzione; quando in Europa sarà scomparso il patriottismo, perché spento dal socialismo; quando all'Oriente d'Europa si sarà realizzata la grande federazione dei popoli slavi; quando in Occidente ci saranno due eserciti, quello dei diseredati e quello degli sfruttatori, suonerà nell'orologio dei tempi l'ora della Russia e il mondo assisterà al più grande castigo di cui si abbia memoria » (Donoso Cortés, Obras Completas, Madrid 1946, vol. 2°, p. 311). 

Dinnanzi al programma comunista di conquista del mondo non si schiera il capitalismo, ma Hitler. 

Aiutato dal capitalismo anglo-americano il comunismo sovietico, mentre sta per essere annientato dalle truppe naziste, si salva, quindi supera la sua seconda crisi economica e la fame (la prima volta era stato pure salvato, al tempo di Lenin dal capitalismo anglo-americano), e riorganizza i suoi quadri; quindi col denaro sottratto agli operai (che è il triplo di quello che Marx e Lenin dichiarano rubato ai medesimi dai capitalisti) fa le scuole di partito, mediante le quali forma i suoi propagandisti; con le più raffinate tecniche psicologiche li prepara a saper sobillare i lavoratori, a saper organizzare gli scioperi, gli aumenti selvaggi di stipendi, onde rovinare e far fallire le industrie, aumentare la disoccupazione, l'inflazione e il malcontento e preparare la strada al comunismo; contemporaneamente con le scuole della rivoluzione prepara i terroristi a saper fare i sequestri, le rapine, gli omicidi, a saper diffondere il senso d'insicurezza, a saper scatenare le guerriglie, le rivoluzioni e a fare i colpi di stato. 

È così che il comunismo, pur non essendo riuscito in nessuna nazione con libere elezioni a conquistare il potere, è riuscito a conquistare i Balcani, la Cina, Cuba, il Vietnam, la Cambogia, il Laos, l'Etiopia, il Mozambico, l'Angola; ed è così che si sta preparando al dominio mondiale. 

Per il resto tutti conosciamo la lotta accanita, sia sanguinosa, sia didattica, del comunismo per distruggere completamente ogni fede, particolarmente la Chiesa Cattolica. Il mezzo principale, se non unico, del Comunismo per raggiungere il potere, mantenerlo e per estenderlo è la disinformazione, ossia l'occultamento delle proprie malefatte, e la menzogna organizzata. Dice Solgenitsin: « Chiunque fa della violenza il proprio metodo di governo deve per forza ricorrere alla menzogna come copertura ». Di ciò ha fornito un'ennesima prova nel Convegno di Parigi del dicembre 1984 la giornalista Claire Sterling producendo la documentazione raccolta in anni di ricerche sull'origine sovietica dell'attentato di Alí Agcià a Giovanni Paolo II e rilevando le manovre del Governo sovietico ad opera di killer, diplomatici, di agenti per eliminare lui fisicamente e per dare e far dare altre versioni dei fatti. L'ultima arma del Comunismo: la pace. 

In « Das russische Perpetuum Mobile 2 di Wurzburg » (1959 s. 205) si legge questa relazione segreta del Partito Comunista: « Oggi non siamo ancora pronti abbastanza per sferrare l'attacco. Il nostro momento verrà tra 30 o 40 anni. Per vincere ci occorre un elemento di sorpresa. La borghesia deve essere assopita. Un bel giorno cominceremo a mettere in azione il più grande movimento pacifista che sia mai esistito. I Paesi capitalisti, stupidi e decadenti, lavoreranno con piacere alla propria distruzione. Essi abboccheranno all'esca dell'occasione di una nuova amicizia. E non appena la loro cintura difensiva si aprirà li schiacceremo col nostro pugno chiuso ». Oggi con la perestroika di Gorbaciov sembrerebbe fallito tale piano; invece s'è fatto l'ultimo passo per realizzarlo. Il comunismo è divenuto socialismo, come aveva predetto Lenin per la fine di questo secolo. Massoneria e socialismo hanno conquistato e scristianizzato l'Europa. Stava per sorgere un altro stato cattolico come la Polonia: quello croato. I serbi socialisti lo hanno sterminato con orrendi massacri e distruzioni, sotto lo sguardo indifferente degli Stati europei e con l'approvazione del nostro ministro socialista degli esteri. 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

martedì 23 gennaio 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - LA BESTIA DEL MARE

 


Dice S. Giovanni: « Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste; sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo. La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande. Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita. 

Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: "Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?". Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua, nazione. 

L'adorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello immolato. Chi ha orecchi, ascolti: "Colui che deve andare in prigionia, andrà in prigionia; colui che deve essere ucciso di spada, di spada sia ucciso" (Ap. 13,1-10). 

La bestia che viene dal mare molto probabilmente è la massoneria che viene dall'Inghilterra, dove fu fondata nel 1717. 

La massoneria si estende in un batter d'occhio nel mondo occidentale; fa sorgere l'illuminismo, il giacobismo, le rivoluzioni che risparmiano solo l'Inghilterra, perché il suo re ne è il Gran Maestro, e vanno eliminando tutti i governi di ispirazione cristiana: prima fa scatenare la rivoluzione francese, ad opera dei massoni giacobini; quindi quella italiana (preparata e compiuta dai grandi maestri massonici Natan, Mazzini, Garibaldi, Bixio, Cavour, Rattazzi); quindi la coalizione contro il cristiano impero austro-ungarico, ultimo erede del Sacro Romano Impero; quindi pian piano arriva a conquistare quasi tutti i governi d'Europa, degli USA (dove basta ricordare Cordell-Ulles e Roosevelt), del Messico, e di tutta l'America Latina. 

E tutti ben sappiamo come in Italia fino alla venuta del fascismo nessuno poteva ricoprire cariche direttive né nei Comuni, né nell'Esercito, né nella Magistratura, né negli Ospedali se non era massone. 

La tattica per la conquista delle nazioni cambia, secondo l'opportunità, dall'una dall'altra, partendo sempre da istanze giuste: nella Francia dominata dalla nobiltà la massoneria fa leva sui principi di libertà, fraternità, uguaglianza. 

Maria Antonietta prima di essere ghigliottinata gridò: « O libertà, quanti delitti si compiono in tuo nome!». 

In Italia, divisa da tanti piccoli stati, la massoneria fa leva sull'unità nazionale. E così via. 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio) 

domenica 21 gennaio 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - LA GRANDE BATTAGLIA



L'ULTIMA BATTAGLIA 


LA GRANDE BATTAGLIA 


Nel cap. 12 dell'Apocalisse è tratteggiata a grandi linee la storia generale della Chiesa e, crediamo, la storia particolare della Chiesa d'oggi, come in seguito vedremo. Qui diamo uno sguardo alla storia generale. 

« Il segno grande che appare nel cielo », ossia l'avvenimento più grande della creazione e della storia è « Dio che si fa uomo », quindi la Donna, Maria, che genera Gesù. Satana pensa di rovinare l'intero piano di salvezza progettato da Dio facendo morire Gesù. Ma è precisamente con la sua morte che Gesù porta a compimento tale piano: soddisfa la giustizia divina, ristabilisce l'ordine turbato dal peccato, dà la massima gloria al Padre, salva l'umanità, libera tutti i giusti morti fino allora e li porta con sé in Paradiso. 

Satana, allora, si precipita sulla terra e sul mare pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo (Ap.12,12); scaglia l'Impero Romano contro la Chiesa per distruggerla; ma la Chiesa si rifugia nelle catacombe e non solo sopravvive alle persecuzioni, ma ne esce vittoriosa (Ap. 12,13-16). La grande vittoria della Chiesa è il martirio di centinaia di migliaia di cristiani lungo i 300 anni delle persecuzioni degli imperatori romani, finite con la vittoria di Costantino. 

« Allora il drago s'infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù » (Ap. 12,17). 

Dopo le tremende persecuzioni dei primi tre secoli, lo stato di guerra totale contro la Chiesa cessò e venne dato a Satana il potere di suscitare persecuzioni locali, ora per mezzo degli eretici, ora per mezzo dei barbari, alcuni dei quali lasciavano dappertutto letteralmente la terra bruciata; ora per mezzo di Maometto e dei suoi seguaci, che passando cancellavano completamente il nome cristiano, come in tutto il Nord-Africa, un giorno totalmente cristiano; ora per mezzo dei protestanti Lutero, Enrico VIII, Calvino che divisero la cristianità; ora per mezzo della rivoluzione francese che sterminò preti e religiosi. 

Ma anche qui ad ogni sconfitta della Chiesa seguì una sua vittoria. Le eresie suscitarono i grandi Padri e Dottori della Chiesa e i Grandi Concili, che misero a punto, in maniera inequivocabile, tutti gli articoli della fede cristiana sulla base della Divina Rivelazione e della Tradizione. 

Le persecuzioni generarono milioni di altri martiri e testimonianze meravigliose, delle quali una delle più commoventi è quella dei 600 giovani di Otranto, imprigionati dai Turchi. 

Quando il Sultano ordinò a quei cristiani di rinnegare Gesù e di farsi mussulmani, il più grande di essi disse: «Fratelli, Gesù è morto nella croce per noi, ora è venuto il momento che noi tutti dobbiamo dare la vita per lui ». 

Dopo di che tutti rifiutarono di rinnegare Gesù e furono decapitati dai Turchi. Uno dei carnefici, dopo aver tagliato tante teste, pensò che la fede di quei giovani doveva essere vera se tutti morivano per Gesù; cessò di tagliare teste e proclamò di essere anche lui cristiano; dopo di che fu immediatamente impalato vivo e morì anche lui per Cristo. 

L'opera di Satana non si limita a queste guerre parziali; egli organizza il suo immenso esercito di demoni contro i singoli popoli, le singole città, le singole comunità, le singole famiglie, i singoli individui, e in modo particolare i cristiani che osservano i comandamenti di Dio, per cercare di farli cadere e vivere in peccato e portarli con sé all'inferno. 

È una guerra continua senza quartiere, un corpo a corpo, estremamente subdolo e pericoloso che dà a Satana innumerevoli piccole vittorie. 

Egli sollecita tutti gli istinti umani, cerca di far vivere gli uomini da semplici animali; offre loro piaceri proibiti, denari, divertimenti; cerca di far loro dimenticare il Paradiso e l'Inferno; offre ad essi quanto desiderano, cerca di alienarli, di stordirli, di ubbriacarli soprattutto di lussuria per farli perdere. 

Contro di lui ci avverte S. Pietro: « Fratelli, siate sobri e vigilanti, perché l'avversario vostro nemico come un leone ruggente va in giro cercando chi divorare; resistetegli forti nella fede » (1 Pt. 5,8). 

Se sono innumerevoli le vittorie di Satana, sono pure innumerevoli le sue sconfitte e più grandi le vittorie della Chiesa. 

Contro questo mondo pieno di peccati sorge un vero esercito di monaci, di cenobiti, di eremiti che da esso completamente si staccano per santificarsi nella pratica assidua di un'ascesi rigorosa fatta di preghiera, di digiuni, di esercizio giornaliero di tutte le virtù cristiane: basta pensare ai basiliani, ai benedettini, ai francescani. 

Per questo mondo peccatore sorgono le innumerevoli congregazioni religiose ordinate a evangelizzarlo, ad assisterlo, a salvarlo; basta pensare, per citare le principali, i gesuiti, gli scolopi, i barnabiti, i camilliani, le molteplici congregazioni di Suore della Carità e, per ultimo, i salesiani, gli orionisti i paolini e l'esercito grande delle vergini. 

E fioriscono le pratiche di vita cristiana: le opere di misericordia, le congregazioni della carità, gli ospedali, i lazzaretti, le feste, le processioni, le adorazioni eucaristiche, i digiuni, le opere missionarie. 

Padre Ildebrando A. Santangelo   


lunedì 15 gennaio 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - LA DIVINA RIVELAZIONE E L'INSEGNAMENTO DELLA CHIESA

 


L'ULTIMA BATTAGLIA 


LA DIVINA RIVELAZIONE E L'INSEGNAMENTO DELLA CHIESA 


Il Nuovo Testamento ci parla della presenza di Satana così spesso, che per negare Satana bisogna negare tutta la divina rivelazione. La storia umana si apre con la tentazione del diavolo e la sua vittoria sull'uomo; continua per tutta la sua durata con vittorie continue di Satana, al punto che Gesù chiama Satana il « Principe di questo mondo » (Gv. 14,39). 

Le guerre continue, le rivolte, le stragi, le repressioni, le fughe, le schiavitù, le tratte dei negri e quelle delle bianche, la mafia, il terrorismo, la droga costituiscono le pagine di questa storia, al punto che i rarissimi popoli pacifici, perché isolati, sono popoli senza storia. 

Dalla nascita di Gesù alla fine del mondo tutte le vittorie di Gesù e della sua sposa, la Chiesa, sono precedute da una loro sconfitta tanto più grave e terribile, quanto più grande ne è seguita la vittoria. La vittoria più grande di Satana fu quella di essere riuscito a far flagellare, far sputare, far massacrare a botte, far coronare di spine, crocifiggere il più buono, il più saggio, il più bello dei figli degli uomini, il figlio di Dio, il suo stesso creatore. Satana credeva di aver così sgominato il piano di Dio; ma fu proprio lì che cominciò la sua sconfitta. « Ora il principe di questo mondo sarà cacciato fuori » (Gv. 12,31). 

Dice il Concilio Lateranense IV (anno 1215): « Noi crediamo fermamente e professiamo con semplicità un principio unico dell'universo, creatore di tutte le cose visibili, spirituali e corporee. Il diavolo e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma sono diventati cattivi da se stessi, per propria iniziativa; quanto all'uomo, egli ha peccato per istigazione del diavolo ». 

Dice il Concilio Vaticano II che la storia umana è una dura lotta contro le potenze delle tenebre; lotta incominciata in origine del mondo e che durerà, come dice il Signore, fino all'ultimo giorno. Perciò S. Paolo, ci ammonisce di « indossare l'armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo » (Ef. 6,11). 

« Gli uomini... ingannati dal Maligno hanno vaneggiato nei loro pensieri ed hanno scambiato la verità divina con la menzogna ... » (Lumen Gentium, n.17). Disse Paolo VI nel discorso del 15-11-1972: «Il male non è più soltanto una deficienza,  ma un'efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore»

Terribile realtà. Misteriosa e paurosa. Esce dal quadro dell'insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscerla esistente; ovvero chi ne fa un principio a sé stante, non avente essa pure, come ogni creatura, origine da Dio; oppure la spiega come una pseudo-realtà, una personificazione concettuale e fantastica delle cause ignote dei nostri malanni. Il problema del male, visto nella sua complessità e nella sua assurdità rispetto alla nostra unilaterale razionalità, diventa ossessionante. Esso costituisce la più forte difficoltà per la nostra intelligenza religiosa del cosmo. Non per nulla ne soffrì per anni S. Agostino: « Quaerebam unde malum, et non erat exitus » (« io cercavo donde provenisse il male, e non trovavo spiegazione » - Confess. VII, 5,7,11 etc.). 

Ed ecco allora l'importanza che assume l'avvertenza del male per la nostra corretta concezione cristiana del mondo, della vita, della salvezza. Prima nello svolgimento della storia evangelica al principio della vita pubblica di Gesù; chi non ricorda la pagina densissima di significati della sua triplice tentazione? Poi nei tanti episodi evangelici nei quali il Demonio incrocia i passi del Signore e appare nei suoi insegnamenti? (p. es. Mt.12,43). E come non ricordare che Cristo, tre volte riferendosi al Demonio, come a suo avversario, lo qualifica « principe di questo mondo »? (Gv.12,31;14,30;16,11). E l'incombenza di questa nefasta presenza è segnalata in moltissimi passi del Nuovo Testamento. S. Paolo lo chiama il « dio di questo mondo » (II Cor. 4,4) e ci mette sull'avviso sopra la lotta al buio, che noi cristiani dobbiamo sostenere non con un solo Demonio, ma con una sua paurosa pluralità: « Rivestitevi, dice l'Apostolo, dell'armatura di Dio per poter affrontare le insidie del diavolo, perché la nostra lotta non è (soltanto) col sangue e con la carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori delle tenebre, contro gli spiriti maligni dell'aria » (Ef. 6,11-12).

Sappiamo così che questo Essere oscuro e conturbante esiste davvero, e che con proditoria astuzia agisce ancora, è il nemico occulto che semina errori e sventure nella storia umana. Da ricordare la rivelatrice parabola evangelica del buon grano e della zizzania, sintesi e spiegazione dell'illogicità che sembra presiedere alle nostre contrastanti vicende: « inimicus homo hoc fecit » (Mt. 13,28). È « l'omicida fin da principio ... e padre della menzogna », come lo definisce Cristo (Gv. 8,44-45); « è l'insidiatore sofisticato dell'equilibrio morale dell'uomo. È lui il perfido ed astuto incantatore, che in noi sa insinuarsi, per via dei sensi, della fantasia, della concupiscenza, della logica utopistica, o di disordinati contatti sociali nel gioco del nostro operare, per introdurvi deviazioni, altrettanto nocive quanto all'apparenza conformi alle nostre strutture fisiche o psichiche, o alle nostre istintive, profonde aspirazioni » (Da « L'Osservatore Romano », 16-11-1972). 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

domenica 14 gennaio 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - PER CONQUISTARE IL MONDO SATANA SI É NASCOSTO

 


L'ULTIMA BATTAGLIA 


Dice Baudelaire: « Il capolavoro di Satana è di aver fatto perdere le sue tracce e d'aver convinto gli uomini che egli non esiste ». Eppure senza la presenza di Satana resta inspiegabile tutto il male che c'è nel mondo, come senza la presenza di Dio resta inspiegabile tutto il bene che c'è. 

Hanno cominciato col negare Satana gli atei, i positivisti, i razionalisti; hanno finito col negarlo una buona quantità di teologi e, naturalmente, dietro di loro una immensa quantità di cattolici. Scrive don Villa: « La teologia del post-concilio, purtroppo, si è svuotata dei suoi tradizionali contenuti per diventare sempre più una forma di antropologia vagamente spiritualistica. I teologi moderni, cioè, hanno "abbracciato" il mondo in una resa pressoché totale. Una teologia nell'uomo e per l'uomo. Non c'è più posto per i diavoli e l'inferno. A stento essi trovano il posto per Dio e per Cristo. Freud e Marx sono stati assunti al rango di quasi Padri della Chiesa ». 

Tra i responsabili di queste « teorie erronee, che non possono non turbare lo spirito dei fedeli », un posto di primo piano spetta a P. Herbert Haag, noto teologo e già professore dell'università di Tubinga, e consulente della Conferenza Episcopale Tedesca. Haag, infatti, pubblicò, qualche anno fa, un libro dal titolo Commiato dal diavolo, che gli ha procurato, però, severe sanzioni da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede. 

« L'uomo moderno ha tolto di mezzo Satana e il suo regno. La cosa avvenne in modo curioso. Si è cominciato col metterlo in ridicolo; poi, a grado a grado, se ne è fatta una figura comica... Alla base sta, originariamente, un sentimento cristiano: l'ironia dell'anima redenta contro il "signore" di un tempo ». 

Senonché questo ludibrio di credente è divenuto riso nel miscredente; ma questo serve pure alla causa di Satana; in nessun posto, infatti egli domina con maggior sicurezza come là dove gli uomini ridono di lui. 

« Satana, quindi ha paura solo di essere conosciuto. Le epoche, infatti, in cui riesce a farsi dimenticare, sono proprio quelle in cui lui trionfa con una presenza attiva » (Chiesa viva n. 138). 

L'offensiva di Satana ha questo obiettivo: rovinare il progetto di Dio facendo perdere gli uomini per i quali Dio ha tutto creato, si è fatto uomo e si è fatto crocifiggere. 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio) - 

martedì 27 giugno 2023

L'ULTIMA BATTAGLIA

 


IL DIVINO PROGETTO 

1. GESÙ IDEALE DI DIO E DELL'UOMO 



7 - IL NOSTRO COMPITO 

Il nostro primo compito è essere, ossia divenire figli di Dio mediante la grazia, che produce in noi la vita soprannaturale. 

Questa è frutto di due amori, ossia dell'amore di Dio e del nostro amore; e cresce nel grado in cui il nostro amore coopera con l'amore di Dio. 

Il nostro amore a Dio si prova e si misura dal nostro impegno: 

a) a renderci simili a Lui, ossia a imitare Gesù e a volere quello che vuole Lui; 

b) a pensare a Lui e a stare con Lui, ossia a pregare perché, in fondo, pregare è pensare a Dio amandolo; per questo Gesù ci dice che bisogna pregare sempre, perché si pensa ciò che si ama; 

c) ad amarlo in ogni uomo, a considerare ogni uomo un fratello e a soccorrerlo quando è povero o comunque bisognoso, perché Gesù è in ogni bisognoso; 

d) a realizzare il divino progetto, cioè a salvare le anime e a completare il Corpo Mistico; 

e) ad allargare la nostra mente e il nostro cuore fino ad abbracciare tutto il mondo, ad avere la sollecitudine di tutte le Chiese, come S. Paolo, a far giungere la nostra preghiera, i nostri sacrifici e la nostra azione al numero maggiore possibile di uomini. 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

venerdì 2 dicembre 2022

L'ULTIMA BATTAGLIA

 


 IL CORPO MISTICO

Gesù è venuto per congregare in uno tutti i figli di Dio dispersi nella terra, ossia per formare con essi, dopo averli singolarmente purificati e santificati con l'opera dello Spirito Santo, il suo Corpo Mistico (Gv.11-52). 

Nell'ultima cena egli dice ai discepoli: « Eppure io vi dico la verità: è meglio per voi che io vada; perché se non vado, non verrà a voi il Consolatore, ma se vado, ve lo manderò ». « Molte cose avrei ancora da dirvi, ma per ora non ne siete capaci. Ma quando verrà lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà verso tutta la verità, perché non vi parlerà da se stesso, ma di quanto ascolta e vi farà conoscere l'avvenire » (Gv. 16,7 e 12-13). 

S. Paolo specifica l'azione dello Spirito Santo: « La manifestazione dello Spirito è data a ciascuno per l'utilità comune. Infatti, dallo Spirito ad uno è dato il linguaggio della sapienza; ad un altro il linguaggio della scienza, secondo il medesimo Spirito; ad uno la fede, nel medesimo Spirito; ad un altro il dono delle guarigioni, nell'unico Spirito; ad un altro il dono di operare miracoli, ad un altro la profezia, ad uno il discernimento degli spiriti, ad un altro il genere delle lingue e a un altro l'interpretazione delle lingue » (I Cor. 12,7-10). 

Quindi tutti i carismi sono frutto dello Spirito Santo e sono a beneficio di tutta la Chiesa. 

La conseguenza è che chiunque ha un carisma non lo deve chiudere come la lucerna sotto il moggio o semplicemente a beneficio di qualche gruppo, ma deve sforzarsi di adoperarlo quanto più largamente è possibile a beneficio di tutta la Chiesa. 

Concomitatamente, ogni cristiano deve cercare di conoscere quanto lo Spirito Santo va operando nei santi di ieri e di oggi, quanto va ispirando per mezzo dei Concili, dei Papi, dei dottori della Chiesa, dei Movimenti sicuramente ortodossi, per arricchirsi, per crescere, per rendere molto di più nel suo lavoro, per dare molto di più alla Chiesa. 

Le ultime parole che Gesù disse prima di salire al cielo furono: « Ecco io sarò con voi sino alla fine del mondo » (Mt. 28,29). 

Come ogni albero rigoglioso va producendo continuamente nuove gemme, nuovi rami, nuove foglie e nuovi frutti, così Gesù va continuamente producendo nel suo Corpo Mistico nuovi istituti, nuovi Movimenti, nuove comunità, nuovi santi: è lui che dà la vita a tutti, e a tutti la capacità di operare e fare del bene. 

«Senza di me, egli ha detto, non potete far nulla» (Gv. 15,5). 

È lui che mediante la sua vitalità e la sua grazia fa crescere il suo Corpo Mistico, sino allo sviluppo perfetto. Questa è l'opera che il Padre gli ha assegnato da fare e per questo egli è venuto nel mondo. 

Questo Dio l'avrebbe potuto realizzare da solo, senza bisogno degli uomini. Ma come egli, pur potendo creare gli uomini da solo come ha creato le stelle, ha voluto aver bisogno della cooperazione di altri uomini per rendere la loro vita più bella nella famiglia; così, pur potendo salvare gli uomini da solo, vuole servirsi della nostra cooperazione per rendere la nostra felicità più grande e più bella in Paradiso. 

Per tal motivo egli ha voluto aver bisogno insieme al sacrificio del suo Figlio, anche del nostro sacrificio. S. Paolo dice: «Io completo nel mio corpo quello che manca alla passione di Cristo per la edificazione del suo corpo che è la Chiesa » (Col. 1,24). 

Così, mediante la cooperazione di quelli che si lasciano totalmente trasformare dalla Parola di Dio (Vangelo ed Eucarestia), l'Albero che è la Chiesa estende i suoi rami nel mondo intero e raccoglie nei suoi rami tutti gli uccelli del cielo, ossia salva tutti quelli che, prima o dopo si volgeranno a Dio. « Chi invocherà il nome del Signore, sarà salvato » (Gioele 3,5).  

In tal maniera Dio, in questo piano di Provvidenza, ottiene contemporaneamente due cose: la formazione della meravigliosa schiera dei suoi martiri, dei suoi apostoli, dei suoi confessori, di tutti i suoi santi; e, mediante la loro cooperazione, che è stata la prova del loro amore e il prezzo della loro gloria, ottiene la salvezza del maggior numero possibile di uomini, nonostante l'abuso che questi hanno fatto della loro libertà: ottiene, in una parola, il totale sviluppo del suo Corpo Mistico. 

Quando sarà completato il numero dei santi e il divino progetto sarà interamente realizzato, questo mondo di peccato e di dolore finirà, e Gesù verrà a far risorgere tutti gli uomini, a dare agli uni il premio eterno e agli altri il castigo eterno. 

Padre  Ildebrando A. Santangelo  

martedì 30 agosto 2022

L'ULTIMA BATTAGLIA - L'AZIONE DI DIO NELLA STORIA

 


L'AZIONE DI DIO NELLA STORIA 

Dio, entrando nella Storia, non ha più abbandonato l'umanità a se stessa, come vogliono i teisti, ma vi rimane sino alla fine del mondo, per portare il maggior numero possibile di uomini in cielo. C'è lungo la storia un crescendo continuo negli interventi di Dio fino a quelli serratissimi e sbalorditivi di questo secolo, che hanno un riscontro solo nell'Esodo, forse perché l'umanità intera sta per finire il suo viaggio terreno e raggiungere la Terra Promessa della Palingenesi. 

Dice S. Gregorio Nazianzeno: « Nel corso dei secoli due grandi rivoluzioni hanno sconvolto la terra; le chiamiamo i due Testamenti. L'una ha fatto passare gli uomini dall'idolatria alla Legge; l'altra dalla Legge al Vangelo. Un terzo sconvolgimento è predetto: quello che dalla terra ci trasporterà in cielo, dove non c'è né movimento né agitazione. 

Questi due Testamenti hanno presentato lo stesso carattere. E quale? Quello di non aver trasformato tutto immediatamente dal primo inizio del loro apparire. E perché? Per non costringerci con la forza, ma per persuaderci. Infatti ciò che è imposto non è duraturo, come accade quando si vuole fermare forzatamente il corso dei fiumi o la crescita delle piante. 

Invece quello che è spontaneo è più durevole e più sicuro. L'uno è subito per forza, l'altro è voluto da noi. L'uno manifesta una potenza tirannica, l'altro ci mostra la bontà divina. 

L'Antico Testamento ha manifestato chiaramente il Padre, oscuramente il Figlio. Il Nuovo Testamento ha rivelato il Figlio e lasciato trapelare la divinità dello Spirito. Oggi lo Spirito vive in mezzo a noi e si fa conoscere più chiaramente. 

Sarebbe stato pericoloso predicare apertamente il Figlio quando la divinità del Padre non era riconosciuta; e, quando la divinità del Figlio non era ammessa, imporre - oso dire - come in soprappiù, lo Spirito Santo. In questa maniera i credenti, come persone appesantite da troppi cibi, o come coloro che fissano il sole con occhi ancora deboli, avrebbero rischiato di perdere ciò che invece avrebbero potuto in seguito portare. Lo splendore della Trinità doveva dunque brillare attraverso successivi sviluppi, o, come dice Davide, "per gradi" (Sal. 83,6) e con una progressione di gloria in gloria... 

Vedi come la luce ci viene a poco a poco. A nostra volta dobbiamo rispettare l'ordine in cui Dio si è rivelato a noi, non svelando tutto immediatamente e senza discernimento, senza tuttavia tenere nulla nascosto fino alla fine. Perché il primo modo sarebbe imprudente, l'altro empio. L'uno rischierebbe di ferire i lontani e l'altro di allontanarci dai nostri fratelli. Voglio aggiungere ancora questa considerazione. 

Il Salvatore conosceva certe realtà, ma riteneva i discepoli incapaci di portarle, nonostante l'insegnamento che avevano ricevuto; perciò le teneva nascoste. 

E ripeteva che lo Spirito, quando sarebbe venuto, avrebbe spiegato ogni cosa. Penso che tra queste verità ci fosse pure la divinità dello Spirito Santo: si sarebbe manifestata chiaramente in seguito, quando, dopo la resurrezione del Salvatore, gli animi sarebbero stati maturi per comprenderla » (Discorso 31). 

S. Gregorio Nazianzeno, morto nel 390, poteva solo constatare la pedagogia di Dio fino al suo tempo; non poteva prevedere il futuro. Dio ha continuato la sua azione salvifica nel mondo con la stessa gradualità. Prima ha rivelato la sua vita intima, il mistero della SS. Trinità e l'opera specifica di ciascuna delle Persone; quindi lo scopo di tutta la sua attività e dell'intera creazione che è la sua gloria nella formazione del Corpo Mistico, ossia nella nostra felicità. 

Infine Dio ci rivela il mistero di Maria SS., contenuto nel Nuovo Testamento, ma definito nella sua totalità nel Concilio di Efeso (anno 430), che la proclama Madre di Dio, e nel Concilio Vaticano II (anno 1965) che la proclama per bocca di Paolo VI Madre della Chiesa. 

La funzione di Maria nella Chiesa è quella di generare con l'attività dello Spirito Santo Gesù Cristo e l'intero suo Corpo Mistico, ossia tutta la Chiesa, e di guidarla al Paradiso. 

Questa fede implicita nel Vangelo viene resa chiara dai Dottori della Chiesa e, infine, è definita da Paolo VI a conclusione del Concilio Vaticano II. 

Padre Ildebrando A. Santangelo  


domenica 24 aprile 2022

L'ULTIMA BATTAGLIA - GESÙ IL SALVATORE

 


GESÙ IL SALVATORE 

Questo mondo corrotto era destinato alla perdizione eterna. Dio mandò il suo figlio nel mondo per salvarci dall'inferno, per farci diventare tutti suoi figli e darci la sua eredità, cioè la felicità del Paradiso. Per questo al suo figlio fatto uomo Dio impose il nome di Gesù, che significa appunto Salvatore. 

Se Gesù non ci avesse salvato da nessun guaio, e tanto meno dall'inferno, e ci avesse donato solo il Paradiso non avrebbe avuto senso il suo nome, e, invece di Salvatore, avrebbe dovuto chiamarsi Donatore. 

Oggi molti cristiani negano l'inferno. Eppure ben 14 volte nel Nuovo Testamento si parla dell'inferno; e Gesù è estremamente esplicito. Ai cattivi egli dirà: « Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno...». La Madonna ha fatto vedere l'inferno ai tre bambini di Fatima, e ultimamente lo ha fatto vedere; a) ai veggenti di Medjugorje che ne restarono talmente terrorizzati al punto che la Madonna disse loro dopo: « Scusatemi figliuoli, se vi ho fatto vedere l'inferno. L'ho fatto perché gli uomini oggi non credono più che ci sia, affinché lo diciate loro »; b) e l'1 febbraio 1987 a Belpasso, a Rosario Toscano, che svenne per il terrore. 

Altri, per non cadere nell'eresia dicono che l'inferno c'è, ma che non ci va nessuno perché Dio è amore e infinita misericordia, e certamente non fa tutto questo male a dei poveri disgraziati. 

Qui ci sta, alla base, un equivoco: quello che sia Gesù a mandare gli uomini all'inferno. 

Non è Gesù che manda gli uomini all'inferno; sono gli uomini che ci vogliono per forza andare. 

Quando Giacomo e Giovanni chiesero a Gesù di mandare il fuoco dal cielo per distruggere la città dei Samaritani che non lo avevano voluto ricevere, Gesù li rimproverò « Io non sono venuto per condannare il mondo, egli disse, ma per salvarlo » (Gv. 12,47). 

E per salvare gli uomini dall'inferno egli visse povero e affaticato, andò peregrinando per tre anni per tutta la Palestina per annunziare il Vangelo della salvezza, e, infine subì la sua dolorosissima passione, al punto da poter dire: « Cosa avrei potuto fare di più e non l'ho fatto? » (Is. 5,4). 

Perché Cristo doveva patire tutto questo se non c'era niente da cui salvarci? La persona assennata fa ogni cosa per un motivo proporzionato. Se non ci fosse l'inferno o se l'inferno non fosse tanto terribile, Gesù avrebbe patito solo per il gusto di patire; ma allora non sarebbe stato un vero uomo. Nessun uomo ha gusto di soffrire, anzi tutti evitano, quando ci riescono, la sofferenza; e Gesù stesso, da vero uomo, nel Getsemani disse: « Padre, se è possibile, passi da me questo calice ». Ed ora che egli ha scontato i nostri peccati, fa di tutto per salvarci tutti dall'inferno. 

Padre  Ildebrando A. Santangelo  

martedì 30 novembre 2021

L'ULTIMA BATTAGLIA - GESU’ CI INSEGNA COME TRASFORMARCI IN LUI



GESU’ CI INSEGNA COME TRASFORMARCI IN LUI 

Nessuno, infatti, è felice da solo. Anche se avesse tutto, ma fosse solo in un'isola, l'uomo sarebbe infelice. Dio è infinitamente felice perché è Amore e perché è Trino. 

La felicità consiste nell'amare e nell'essere amati; ed è tanto più grande quanto più si ama e si è amati; e si ama e si è amati tanto più, quanto meglio si vogliono o non si vogliono le stesse cose. Ora le cose che più giovano alla nostra felicità vera e eterna nessuno le può meglio sapere di Dio. 

Per questo chi ama Dio si fa condurre da lui, si abbandona a lui, fa sempre la sua volontà, sicuro che la sua volontà, anche se noi non la comprendiamo, è il nostro maggiore bene. 

Gesù fin da principio della sua vita pubblica ci ha rivelato quello che a noi occorre per raggiungere la beatitudine. Lo ha fatto nel discorso della montagna. Per farci la sua mentalità ci dobbiamo convincere che è vero quanto lui ha detto e che solo in quella maniera possiamo raggiungere la felicità eterna. 

« Beati i poveri di spirito, perché di essi è il regno dei cieli ». Dobbiamo quindi liberarci da ogni attacco ai beni terreni, perché essi facilmente divengono lacci che ci impediscono di dedicarci al regno di Dio e di volare a Dio. 

«Beati gli afflitti, perché saranno consolati». Dobbiamo quindi aprire il nostro cuore alle sofferenze degli altri; piangere per i nostri peccati, vera causa della passione di Gesù e di tante sofferenze umane; occorre che ci affliggiamo per quanti soffrono e per quanti camminano verso l'inferno; solo così avremo la perfetta carità e saremo idonei al Paradiso. Se poi nella terra abbiamo un'esistenza ripiena di sofferenze e di tribolazioni siamo i più fortunati perché allora il Paradiso ci tocca. Per questo, in effetti, gli affamati, i lebbrosi, i cancerosi, i sofferenti, i torturati, gli oppressi di ogni genere sono dei fortunati. 

Occorre che diventiamo dolci, miti e umili di cuore per poterci raccordare e armonizzare con tutti gli uomini, perché questa è la condizione indispensabile per riuscire simpatici a tutti gli uomini e per essere immessi nel regno dell'armonia universale, cioè fra i santi in Paradiso. 

« Beati i miti, perché erediteranno la terra ». 

Bisogna che abbiamo una vera fame e sete di preghiera, di Dio, e quindi della sua giustizia e del suo regno perché morendo andiamo verso l'oggetto del nostro ardente desiderio: « Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati ». 

Occorre avere un cuore aperto e generoso verso tutti i bisognosi e verso tutte le sofferenze umane; bisogna essere sempre pronti a perdonare, compatire, a intervenire perché solo così diventiamo in grado di trovare misericordia e, morendo, entrare subito in Paradiso. 

Per questo Gesù dice: « Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia ». « Perdonate e sarete perdonati ». « Date e vi sarà dato ». « La stessa misura che adopererete agli altri sarà adoperata a voi ». 

Occorre avere un occhio limpido per poter vedere le galassie; occorre avere un cuore e un occhio puri per poter vedere Dio. Sono i peccati che allontanano da Dio e che finiscono per far perdere la fede. 

Per questo Gesù dice: « Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio ». « Luce del tuo corpo è il tuo occhio. Se il tuo occhio è sano tutto il tuo corpo sarà illuminato. Ma se il tuo occhio è guasto, tutta la tua persona sarà nelle tenebre. Se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno queste tenebre!» (Mt. 6,22). 

Occorre avere e mettere tutto il nostro essere in pace, in ordine con Dio e con gli uomini perché Dio è pace, e la pace è la tranquillità dell'ordine; solo così possiamo essere figli di Dio. 

Per questo Gesù dice: «Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio ». E aggiunge: « Entrando in una casa, salutatela; e se la casa ne è degna scenda la vostra pace su di essa; ma se non ne è degna, ritorni la vostra pace a voi » (Mt. 10;12). 

Occorre affrontare questo mondo che è posto tutto nel male (I Gv. 5,19), che è tutto sotto il dominio di Satana; occorre combattere contro il male, contro il peccato, contro il regno di Satana per stabilire nel mondo la giustizia, ossia il regno di Dio. Quelli che così fanno immancabilmente verranno perseguitati, ma saranno i principi del Paradiso. 

Per questo Gesù dice: « Beati quelli che sono perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli! Beati sarete voi, quando vi oltraggeranno e perseguiteranno, e falsamente diranno di voi ogni male per cagion mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli; così infatti, hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi » (Mt. 5,10-12). 

Padre  Ildebrando A. Santangelo  

lunedì 11 ottobre 2021

L'ULTIMA BATTAGLIA - IL PROGETTO DELLA CREAZIONE

 


IL PROGETTO DELLA CREAZIONE 

Nel libro Il senso dell'esistenza abbiamo visto come la Scienza moderna ha rilevato che ogni ramo della Scienza suppone Dio e che senza Dio non si può spiegare l'esistenza di alcuna cosa; abbiamo pure rilevato la scoperta, da parte della Scienza, del « principio antropico », ossia come tutta la creazione è ordinata dall'uomo e come senza l'uomo la creazione non avrebbe senso, perché non ci sarebbe stato chi l'avrebbe potuto osservare; abbiamo, infine, visto come l'umanità e tutta la storia sono ordinate a Cristo, e come senza Cristo non avrebbe avuto senso né l'una, né l'altra. 

Ora diamo uno sguardo al divino progetto sull'umanità. 

Gesù ne ha parlato abbondantemente nella sua vita pubblica. Due sue piccole parabole ci sembrano a tal fine particolarmente interessanti: « Il regno dei cieli è simile a un chicco di senapa che un uomo prese e seminò nel suo campo; certamente è il più piccolo di tutti i semi, ma, cresciuto che sia, è il maggiore dei legumi e diventa albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono e si mettono al riparo tra i rami ». 

« Il regno dei cieli è simile al lievito che una donna ha preso e messo in tre misure di farina, finché tutto viene a fermentare » (Mt. 13,31-33). 

Nella prima parabola Gesù ci fa vedere la sua attività estensiva, diretta alla salvezza di tutti gli uomini; nella seconda ci fa vedere la sua opera in profondità, diretta a trasformare completamente la mentalità e il cuore dell'uomo. Per meglio comprendere questa missione di Gesù diamo uno sguardo al mondo che ci circonda. 

La terra comprende i tre regni: il minerale, il vegetale, l'animale. Sembra esserci in natura una spinta verso l'alto: i minerali tendono a trasformarsi in vegetali; i vegetali a trasformarsi in animali; gli animali a trasformarsi in uomini. 

Questa è la tesi cara all'evoluzionismo. Ma in effetti, come facevamo rilevare nel Senso dell'esistenza, le cose stanno esattamente al contrario. 

In natura la tendenza è a scendere, ossia a morire e a ritornare polvere. Non è l'inferiore che sale verso il superiore, ma è il superiore che scende, assume l'inferiore, l'assimila e l'innalza. 

Così i vegetali assorbono i minerali, li assimilano e li trasformano in sé: gli animali mangiano i vegetali, li assimilano e li trasformano in sé; gli uomini mangiano i vegetali e gli animali, li assimilano e li trasformano in sé. 

Altrettanto fa Gesù con gli uomini: mediante l'Eucarestia assorbe gli uomini, li assimila e li trasforma in sé, ossia nel suo Corpo Mistico. Tutti coloro che non vengono assorbiti restano nello stato di natura in cui si trovano. Tutti gli elementi che vengono assorbiti ma non assimilati, diventano sterco e vanno a finire nella fogna. Ugualmente gli uomini che non vengono assorbiti da Cristo restano nello stato di natura e non possono far parte del Corpo Mistico; tutti gli uomini che non amano non vengono assimilati da Cristo e vanno a finire nella fogna dell'universo, che è l'inferno; « perché chi non ama rimane nella morte » (Gv. 3,14). 

Gesù illustrò questa verità con un'altra parabola: « Io sono la vera vite, egli dice, e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo pota affinché frutti di più. Già voi siete puri in virtù della parola che vi ho annunziato. Rimanete in me ed io in voi. Come il tralcio da sé non può portare frutto se non rimane unito alla vite, così nemmeno voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci; chi rimane in me ed io in lui, questi porta molto frutto; poiché senza di me non potete fare niente. Se uno non rimane in me, è gettato via come il sarmento e si secca, poi viene raccolto e gettato nel fuoco a bruciare » (Gv. 15,1-6). 

Chiunque non si lascia assorbire da Cristo o si stacca da Cristo si autodestina al fuoco eterno. 

Nell'uomo, poi, vive eternamente tutto quello di se stesso che si trasforma in Cristo: se piccola parte di se stesso, cioè del suo pensiero, del suo cuore, delle sue energie, piccola parte di sé vivrà eternamente in lui; ossia egli sarà piccolo nel regno dei cieli; se gran parte di sé si trasforma in lui, egli sarà grande nel regno dei cieli; se tutto se stesso, ossia tutta la sua mente, tutto il suo cuore, tutto il suo corpo con le sue energie si trasformano in Cristo, ed egli diventa come un prolungamento dell'incarnazione di Cristo e arriva a pensare, ed amare, a parlare, ad agire come pensava, amava, parlava, operava Gesù, egli sarà grandissimo nel regno dei cieli; avrà cioè raggiunto il suo totale sviluppo, la santità. I santi sono le superstelle del Paradiso. 

Il progetto di Dio in noi è questo: farci raggiungere il nostro totale sviluppo, come il progetto di una madre per il suo bambino è di allevarlo, di farlo crescere armonicamente fino a farlo sviluppare perfettamente e farlo diventare uomo. Questo ce lo dice chiaramente San Paolo: « Questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione » (1 Tess. 4,2). Questo deve essere il compito della nostra vita. 

E questo ci è possibile con l'amore e la grazia di Gesti, e con l'amore nostro per lui. L'amore, infatti, o trova uguali o rende uguali. 

Ma l'amore umano è quasi sempre una maschera dell'egoismo, perché è quasi sempre in funzione di un proprio interesse: a cominciare dall'amore alla propria famiglia, a finire a quello della propria patria. 

Il vero amore è rivolto a tutti, come la luce e il calore del sole, meglio ancora, come l'amore di Dio; anzi diventa naturale in chi lo ha, come in Dio, la cui natura è « Amore ». Il vero amore consiste nel cercare il bene della persona amata. Il Padre ci crea, ci provvede, manda il suo Figlio a morire per noi, per renderci suoi figli e suoi eredi. 

Il Figlio va volontariamente incontro al martirio e si lascia nell'Eucarestia per liberarci dall'inferno, per assimilarci, per divinizzarci, per renderci capaci della felicità eterna. 

Lo Spirito Santo opera in noi questa trasformazione colla sua grazia e col suo amore, ci divinizza, ci rende figli di Dio e ci dà la felicità del paradiso. Dio non poteva amarci di più: « Nessuno ha amore più grande, ha detto Gesù, di colui che dà la vita per la persona amata » (Gv.15,13). 

Per questo Gesù ha incentrato il Vangelo e i comandamenti nell'amore: « Il massimo e il primo comandamento è: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutto te stesso. E secondo poi, è simile a questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la legge e i profeti» (Mt. 22,37). 

E poi dà il comandamento nuovo: « Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi »; « Da ciò si conoscerà che siete miei discepoli, se vi amate gli uni gli altri » (Gv. 9,35). 

Padre Ildebrando A. Santangelo

giovedì 16 settembre 2021

L'ULTIMA BATTAGLIA - IL DIVINO PROGETTO - GESÙ IDEALE DI DIO E DELL'UOMO

 


IL DIVINO PROGETTO 

1. GESÙ IDEALE DI DIO E DELL'UOMO 


Quanto la Rivelazione ci dice potremmo così enunciarlo: Dio vede certamente se stesso. Quell'immagine di sé non è passeggera, né accidentale, ma è vivente: è il Verbo. Nel Verbo il Padre vede il modello di tutto quello che vuole creare e lo crea con una Parola, ossia per mezzo dello stesso Verbo; e, siccome ama infinitamente il Verbo, crea tutto per lui: « Tutto è stato fatto per lui e senza di lui niente è stato fatto di ciò che fu fatto » (Gv. 1,2). 

Dio non ha bisogno di nulla; anzi egli è Dio precisamente perché non ha bisogno di nulla. Per tal motivo tutto quello che egli crea lo crea per amore; ossia ogni cosa creata è in definitiva un atto di Amore, di quell'Amore infinito del Padre e del Figlio, che è lo Spirito Santo. 

Dio nulla odia di quanto ha creato; se l'odiasse non l'avrebbe creato (Sap.11,25). Avendo creato per amore, ha creato gli esseri esistenti perché vivano. Egli non ha creato la morte; la morte è entrata nel mondo a causa del peccato (Rom. 5,12). Dio ha creato l'uomo perché vivesse e fosse felice. Non trovando l'uomo la felicità in questa vita, qualunque ne sia stata la causa, Dio deve rendergliela possibile in un'altra vita: tale felicità non può essere altro che la partecipazione della stessa felicità di Dio, perché solo così Dio poteva dare la prova del suo massimo e infinito amore agli uomini. « Dio, infatti, è amore » (Gv. 4,8). Per mettere gli uomini in grado di partecipare della sua felicità, Dio doveva mostrare come egli stesso è fatto, affinché gli uomini potessero imitarlo e raggiungere così tale felicità. Per tal motivo il Verbo si è fatto uomo. Gesù è l'ideale perfetto di Dio, ossia è l'uomo perfetto, così come Dio lo vuole: d'altro lato solo Dio poteva realizzare il suo ideale perfettamente. Gesù è contemporaneamente l'ideale perfetto dell'uomo ossia di come l'uomo deve divenire per divenire Dio, giusta l'espressione sintetica e bellissima di S. Agostino: « Dio si è fatto uomo affinché l'uomo divenisse Dio »; ossia si divinizzasse. 

Un giorno S. Filippo chiede a Gesù: « Signore, mostraci il Padre e ci basta ». Gesù gli dice: « Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi vede me, vede anche il Padre » (Gv. 14,9). 

Quando vogliamo vedere come è fatto Dio, basta vedere come è Gesù. Gesù è: infinitamente sapiente; egli sa tutto, vede anche i pensieri; ogni pagina del Vangelo ci mostra una saggezza alla quale nessun filosofo e nessun sapiente sono giunti, né sarebbero potuti giungere; infinitamente buono e sensibile: si commuove dinnanzi alle turbe che sono come pecore senza pastore, dinnanzi a ogni bisogno e ad ogni sofferenza; piange sulla tomba di Lazzaro; è disponibile verso tutti, dice sì a tutti, ascolta ogni preghiera, soccorre ogni bisogno, guarisce ogni ammalato che ricorre a lui; infinitamente puro: in lui nessun peccato di nessun genere, neanche mai la minima impazienza, o la minima vanità, o una sola parola inutile; infinitamente dolce ed umile con tutti, anche con i più grandi peccatori: « Egli non è venuto a spegnere il lucignolo fumigante, né a spezzare la canna fessa» (Mt. 12,20). 

Egli dice: « Dio ha mandato il suo Figlio nel mondo non perché condanni il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo suo » (Gv. 3,17). Egli è infinito amore al Padre e agli uomini e per loro vive e per loro muore. « Nessuno ha amore più grande, egli dice, di colui che dà la vita per la persona amata » (Gv. 15,13). 

L'uomo non avrebbe potuto neanche concepire tale ideale. Senza Gesù l'uomo non avrebbe potuto mai divenire uomo perfetto. 

« Egli, dice Le Compte du Nouy, è il termine supremo dell'evoluzione. Dopo di lui non resta all'uomo che andare dietro di lui ». Quando Le Compte du Nouy cominciò a studiare Gesù era ateo. Quando scrisse queste parole nel suo libro L'uomo e il suo destino e vi meditò sopra, finì per convertirsi e divenne fervente cattolico.

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)