domenica 24 aprile 2022

L'ULTIMA BATTAGLIA - GESÙ IL SALVATORE

 


GESÙ IL SALVATORE 

Questo mondo corrotto era destinato alla perdizione eterna. Dio mandò il suo figlio nel mondo per salvarci dall'inferno, per farci diventare tutti suoi figli e darci la sua eredità, cioè la felicità del Paradiso. Per questo al suo figlio fatto uomo Dio impose il nome di Gesù, che significa appunto Salvatore. 

Se Gesù non ci avesse salvato da nessun guaio, e tanto meno dall'inferno, e ci avesse donato solo il Paradiso non avrebbe avuto senso il suo nome, e, invece di Salvatore, avrebbe dovuto chiamarsi Donatore. 

Oggi molti cristiani negano l'inferno. Eppure ben 14 volte nel Nuovo Testamento si parla dell'inferno; e Gesù è estremamente esplicito. Ai cattivi egli dirà: « Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno...». La Madonna ha fatto vedere l'inferno ai tre bambini di Fatima, e ultimamente lo ha fatto vedere; a) ai veggenti di Medjugorje che ne restarono talmente terrorizzati al punto che la Madonna disse loro dopo: « Scusatemi figliuoli, se vi ho fatto vedere l'inferno. L'ho fatto perché gli uomini oggi non credono più che ci sia, affinché lo diciate loro »; b) e l'1 febbraio 1987 a Belpasso, a Rosario Toscano, che svenne per il terrore. 

Altri, per non cadere nell'eresia dicono che l'inferno c'è, ma che non ci va nessuno perché Dio è amore e infinita misericordia, e certamente non fa tutto questo male a dei poveri disgraziati. 

Qui ci sta, alla base, un equivoco: quello che sia Gesù a mandare gli uomini all'inferno. 

Non è Gesù che manda gli uomini all'inferno; sono gli uomini che ci vogliono per forza andare. 

Quando Giacomo e Giovanni chiesero a Gesù di mandare il fuoco dal cielo per distruggere la città dei Samaritani che non lo avevano voluto ricevere, Gesù li rimproverò « Io non sono venuto per condannare il mondo, egli disse, ma per salvarlo » (Gv. 12,47). 

E per salvare gli uomini dall'inferno egli visse povero e affaticato, andò peregrinando per tre anni per tutta la Palestina per annunziare il Vangelo della salvezza, e, infine subì la sua dolorosissima passione, al punto da poter dire: « Cosa avrei potuto fare di più e non l'ho fatto? » (Is. 5,4). 

Perché Cristo doveva patire tutto questo se non c'era niente da cui salvarci? La persona assennata fa ogni cosa per un motivo proporzionato. Se non ci fosse l'inferno o se l'inferno non fosse tanto terribile, Gesù avrebbe patito solo per il gusto di patire; ma allora non sarebbe stato un vero uomo. Nessun uomo ha gusto di soffrire, anzi tutti evitano, quando ci riescono, la sofferenza; e Gesù stesso, da vero uomo, nel Getsemani disse: « Padre, se è possibile, passi da me questo calice ». Ed ora che egli ha scontato i nostri peccati, fa di tutto per salvarci tutti dall'inferno. 

Padre  Ildebrando A. Santangelo  

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