scelta di Brani dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta la PFDV
Dio creò l’uomo in un’estasi d’amore. La Creazione è il corredo dato all’uomo. Estasi vicendevole tra il Creatore
e la creatura. (Fiat!!! Volume 31 - Ottobre 9, 1932)
Il mio abbandono nel Fiat continua (scrive Luisa), e quanto più mi abbandono, tanto più sento la sua forza che mi fortifica, la sua vita che anima la mia, la sua luce
che mi conforta, mi rischiara e facendosi rivelatrice mi rivela Colui nelle cui braccia sono tutta abbandonata. E con attrazione potente mi fa girare nelle opere sue, ama e vuole che la sua piccola figlia sia spettatrice
di ciò che ha fatto per amore delle creature. Onde mentre giravo, il mio Divino e Sovrano Gesù, soffermandomi nell’atto della creazione dell’uomo, mi ha detto: “Figlia mia, che dolce ricordo
la creazione dell’uomo! Lui fu creato in una nostra estasi d’amore; fu tanto il nostro amore che restammo rapiti innanzi alla nostra stessa opera che mettevamo alla luce. Ci rapiva la beltà con cui lo
avevamo investito, Ci rapiva la santità con cui lo avevamo riempito, Ci rapiva la forma, l’armonia con cui lo avevamo formato. Le sue prerogative, ciascuna sua qualità era un’estasi d’amore
che sentivamo e Ci rapiva ad amarlo. Sicché il nostro amore restò scosso, soggiogato e, mettendoci in estasi, faceva sorgere in Noi l’amore operante ed imperituro verso dell’uomo. Ed in questa estasi
d’amore, rapiti come stavamo, non si badava a nulla, non si mettevano limiti, si sfoggiava tanto nell’amarlo e nell’arricchirlo di tutti i beni che non gli restammo [lasciammo] nessun vuoto, affinché
il suo amore fosse pieno per Noi e così poterci rapire ad amarlo continuamente. Onde il solo ricordo del come fu creato l’uomo Ci ripete la nostra estasi amorosa verso di lui.
Ora, chi gira nella nostra Volontà, come trova le nostre opere che furono come preparativo per poi creare l’uomo, suona il campanello per chiamare tutte le creature a
riconoscere questo amore di Dio verso dell’uomo. Ed il suo dolce suono chiama la nostra attenzione, ridesta il nostro amore, e fa risorgere in Noi la nostra estasi d’amore verso di lui. Estasi significa riversamento
totale verso di chi si ama, e chi viene nella nostra Volontà tiene forza di farci subire la nostra estasi d’amore affinché Ci riversiamo in lei; e Noi mettiamo con la nostra potenza la creatura in estasi
per Noi, affinché nulla le resti e tutta si riversi nel nostro Essere Supremo. Succede un riversarsi a vicenda, l’uno nell’altro. Perciò non vi è cosa che più ci piace che vedere la
creatura in quella stessa Volontà in cui fu creata. Mirare le opere nostre, conoscerle, sentire le pulsazioni del nostro amore che ciascuna cosa creata possiede, era il corredo che preparavamo e davamo all’uomo
nel creare tante cose e la Creazione tutta. Ora, chi riceve la vita del bene che le cose create contengono? Chi fa uso di questo corredo sì splendido e con diritto? Chi le conosce. Conoscendole trova il nostro amore
palpitante, la nostra Volontà operante, e le ama ed ama in esse quell’Ente Supremo che tanto l’ama. Perciò sii attenta e costante nel girare nelle opere nostre, affinché ci diamo la mano nell’amarci,
ci mettiamo in estasi a vicenda, e con utile farai uso del gran corredo che con tant’amore ti ha dato il tuo Creatore”. […]
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