lunedì 4 maggio 2020

GESÙ BAMBINO NEGLI SCRITTI DI LUISA PICCARRETA




«Continuando il mio solito stato, mi son trovata fuori di me stessa insieme col “Carino mio, dimmi Bambino Gesù, tutto afflitto. Io, nel vederlo così afflitto, ho detto: 
che cosa vuoi? Che soffri, per sollevarti?”  
E Lui si è messo con la faccia per terra e pregava, quasi che volesse che interpretassi  la sua Volontà, ma io non capivo niente; l’ho sollevato da terra, l’ho baciato più volte e “Diletto mio, non capisco che cosa vuoi che soffra. Vuoi che soffra la ho detto: 
crocifissione?”  
E Lui: “No”, e ha preso il braccio in mano e mi spuntava i polsi della camicia.  
“Vuoi che sia spogliato? Sento molta ripugnanza, ma   Io, nel vedere ciò, ho detto: 
per amor tuo mi sottometto”.  
In questo mentre, vedevo un uomo che, preso da disperazione e dalla stima propria accadeva] nel nostro paese. Il Bambino mi ha detto: 
di se stesso, si suicidava, e questo [“Non posso contenere tanta amarezza, ricevi tu una parte”. E ha versato nella mia bocca  un poco della sua amarezza. Io sono corsa da quell’uomo per aiutarlo a pentirsi del male  che aveva fatto. I demoni prendevano quell’anima e la mettevano sul fuoco e la  volgevano e rivolgevano come se la arrostissero. Io per ben due volte l’ho liberato e mi  son trovata in me stessa, pregando il Signore che usasse misericordia verso quell’anima  sventurata….» (Vol. 7°, 05.03.1906) 

Pablo Martín Sanguiao

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