La Battaglia Finale del Diavolo
Il Concilio Vaticano II venne celebrato da persone come il Cardinale Suenens, Hans Küng, Louis Bouyer ed Yves Congar come una vera e propria Rivoluzione, come la morte di un’era e l’inizio di un’altra:
• Il Cardinale Suenens, che ebbe grande influenza su Papa Paolo VI e fu amico dei cosiddetti “carismatici”, fu assai felice che il Vaticano II avesse posto fine all’epoca Tridentina e a quella del Vaticano I.146
• Hans Küng affermò trionfante che: “rispetto all’epoca post-Tridentina della Controriforma, il Concilio Vaticano II rappresenta nelle sue caratteristiche fondamentali una svolta a 180 gradi ... È una nuova Chiesa, quella che nasce dal Vaticano II”.147
• Padre Bouyer, perito francese presente al Concilio, esclamò con gioia che gli aspetti anti-protestanti ed anti-modernisti della Chiesa Cattolica “erano stati finalmente sepolti”.148
• Allo stesso modo, il periodico Gesuita La Civiltà Cattolica esclamò con gioia che “con il Concilio Vaticano II, si chiudeva per la Chiesa l’epoca Tridentina”.149
Queste affermazioni sono particolarmente audaci, se consideriamo che quelli di Trento e del Vaticano I furono Concili dogmatici, i cui insegnamenti non potranno mai essere cambiati, scartati o reinterpretati nel nome di una “comprensione più profonda”. Il Concilio Vaticano I aveva dichiarato infallibilmente:
Dei sacri dogmi, quindi è da ritenersi sempre quel significato
che ha determinato una volta la Santa Madre Chiesa e non bisogna mai allontanarsi da esso, a causa e in nome di una conoscenza più alta.150
I modernisti, tuttavia, proprio come ci aveva avvertito Papa San Pio X, non accettano alcunché di fisso od immutabile. Il loro principio base è l’“evoluzione del dogma”. Essi portano avanti l’idea che la religione debba mutare in accordo con i tempi che cambiano. A questo riguardo, ed in merito a molti altri, i principali promotori del Vaticano II si rivelano essere uomini permeati profondamente dagli errori del Modernismo.
I Massoni ed i comunisti fanno festa
Per i risultati ottenuti dal Concilio, insieme ai neo-modernisti gioirono anche i Massoni ed i Comunisti. Come avevano sperato gli autori dell’Istruzione Permanente dell’Alta Vendita, così come gli infiltrati Comunisti di cui aveva parlato Bella Dodd, le idee di una cultura liberale erano state fatte proprie dalle persone più importanti della gerarchia Cattolica. Massoni e Comunisti celebrarono l’incredibile cambiamento portato dal Concilio, felici del fatto che i Cattolici avessero finalmente “visto la luce”, e che molti dei loro principi Massonici fossero stati accolti dalla Chiesa.
Uno di questi, Yves Marsaudon della Loggia Scozzese, nel suo libro
L’Ecumenismo visto da un Massone tradizionale, lodò l’ecumenismo maturato al Vaticano II. Egli disse:
I Cattolici ... non devono dimenticare che tutte le vie portano a Dio. Ed essi devono accettare che questa coraggiosa idea di libero pensiero, che possiamo correttamente definire rivoluzionaria
e proveniente dalle nostre logge Massoniche, si è sparsa magnificamente sulla cupola di San Pietro.151
Yves Marsaudon aggiunse, deliziato, che “si può affermare che l’ecumenismo è il figlio legittimo della Massoneria”.152
Lo spirito post conciliare di dubbi e rivoluzione a tutti i costi riscaldò anche il cuore del Massone francese Jacques Mitterand, che manifestò così la sua approvazione:
È cambiato qualcosa nella Chiesa, e le risposte date dal Papa sulle questioni più urgenti quali il celibato sacerdotale ed il controllo delle nascite, vengono seriamente dibattute all’interno della Chiesa stessa; la parola del Pontefice viene contestata dai Vescovi, dai sacerdoti, dai fedeli. Per un Massone, un uomo che dubiti dei dogmi è già un Massone senza grembiule.153
Marcel Prelot, senatore francese della regione di Doubs, è stato probabilmente il più accurato nel descrivere quello che stava succedendo. Egli scrisse:
Abbiamo combattuto un secolo e mezzo per far sì che le nostre opinioni prevalessero nella Chiesa, senza successo. Finalmente è arrivato il Vaticano II ed abbiamo trionfato. Da allora le idee ed i principi del Cattolicesimo Liberale sono stati definitivamente ed ufficialmente accettati dalla Santa Chiesa.154
I Comunisti furono altrettanto felici per i risultati del Concilio. Come dichiarò il Partito Comunista Italiano (PCI), durante il suo 11° congresso nel 1964: “lo straordinario ‘risveglio’ del Concilio, che viene giustamente comparato agli Stati Generali del 1789, ha mostrato al mondo intero che la vecchia Bastiglia politico-religiosa è scossa nelle sue fondamenta”.155
L’Unità, organo ufficiale del PCI, consigliò sfrontatamente a Papa Paolo VI di agire nei confronti dell’Arcivescovo Marcel Lefebvre, a capo dell’opposizione tradizionalista contro i progressisti del concilio, e che aveva lottato perché si condannasse il Comunismo, “stia attento del pericolo che rappresenta Lefebvre. E continui il magnifico movimento di avvicinamento iniziato con l’ecumenismo del Vaticano II”.156
Padre Paul Kramer
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