L’accoglienza
"Vi sarà una sola legge per il nativo e per il forestiero, che è domiciliato in mezzo a voi" (Esodo 12,49).
"Con il sudore del tuo volto mangerai il pane"
(Gen. 3,19)
"Chi non vuol lavorare neppure mangi"
(2 Tess. 3,10).
Si fa un gran parlare di accoglienza. Non c’è bocca, ecc lesiastica, laica, laicista, pagana o atea che non contenga tale termine ogni qualvolta si parla di immigrazione. Ciò che però stupisce è la mancanza di discernimento in quanti hanno il dovere di conoscere e di applicare la Parola eterna di Dio. Tutti i “servi inutili” hanno, infatti, il compito d’obbedire ad essa contro le teorie del mondo. Purtroppo la politica, anche in campo religioso, ha sostituito pienamente la profezia; la tranquillità sociale ha allontanato il disagio d’essere “voci che gridano nel deserto”. Ma, ad edificazione dei fratelli che credono ancora nella Sacra Scrittura e nella sua concreta applicazione, conviene fare un po’ di chiarezza al riguardo. E’ verissimo che esiste il dovere dell’accoglienza nei confronti del forestiero, ma è altrettanto biblico ed eterno che esiste un paletto ben preciso che tempera l’accoglienza urbi et orbi. "Vi sarà una sola legge per il nativo e per il forestiero, che è domiciliato in mezzo a voi" (Es. 12,49) - "Voi dunque osserverete le mie leggi e le mie prescrizioni e non commetterete nessuna di queste pratiche abominevoli: né colui che è nativo del paese, né il forestiero in mezzo a voi" (Lv. 18,26). Altri passi confermano la necessità della salvaguardia della nostra religione di fronte all’invasione di costumi stranieri “Osserverete dunque i miei ordini e non imiterete nessuno di quei costumi abominevoli che sono stati praticati prima di voi, né vi contaminerete con essi. Io sono il Signore, il Dio vostro” (Lv. 18,30) – “Per sette giorni non si troverà lievito nelle vostre case, perché chiunque mangerà del lievito, sarà eliminato dalla comunità di Israele, forestiero o nativo del paese” (Es. 12,19) – “Ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te” (Es. 20.10).
Vi sono poi altre frasi bibliche che temperano non solo l’indiscriminata accoglienza, ma pure l’imprudente favoritismo concesso a personaggi anticristiani. Lo Spirito Santo afferma categorico “Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l'anticristo! Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a perdere quello che avete conseguito, ma possiate ricevere una ricompensa piena. Chi va oltre e non si attiene alla dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi si attiene alla dottrina, possiede il Padre e il Figlio. Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo; poiché chi lo saluta partecipa alle sue opere perverse” (2 Gv. Cap.7). Il Maestro stesso, capo e fondatore della Chiesa, ammonisce “Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna. A me, invece, voi non credete, perché dico la verità” (Gv. 8,42).
In sintesi quindi è doveroso da parte di un cristiano esercitare l’accoglienza e la solidarietà, soprattutto nei confronti dei più bisognosi, ma è altrettanto doveroso discernere i veri meritevoli dai falsi, quanti sono rispettosi dei valori e delle leggi dei paesi ospitanti e quanti invece le vogliono soppiantare. Non bisogna, infatti, dimenticare che il primo e più grande comandamento è il primo a cui segue il secondo. E nulla, in quanto idolatrico, può lecitamente eliminare o sostituire il primato di Dio.
Ma se la Parola di Dio è così chiara al riguardo come mai, si chiederanno molti, serpeggiano anche tra i cattolici ben altre teorie? Secondo diverse pubblicazioni (ad es. Il “vero volto dell’Immigrazione” e “L’Islam alla riscossa”) esiste un piano massonico che tende a favorire tutto quanto può minacciare la religione cattolica. Se qualcuno non credesse a ciò può ben meditare su quanto espresso dal grande papa Leone XIII nel cap. 8 della sua enciclica “Inimica Vis” “….Preme poi, in cosa di tanta importanza e dove la seduzione ai dì nostri è cosa facile, che il cristiano si guardi dai primi passi, tema i più leggeri pericoli, eviti ogni occasione, prenda le più sollecite precauzioni, usi insomma, secondo il consiglio evangelico, pur serbando in cuore la semplicità della colomba, tutta la prudenza del serpente. I padri e le madri di famiglia si guardino dall'accogliere in casa e di ammettere all'intimità delle confidenze domestiche persone ignote, o almeno quanto a religione non conosciute abbastanza; procurino invece di accertarsi prima che sotto il manto dell'amico, del maestro, del medico, o di altro benevolo non si celi un astuto arruolatore della setta. Oh in quante famiglie il lupo penetrò in veste d'agnello! Bella cosa sono le svariatissime società, che oggi in ogni ordine di sociale attinenza con fecondità prodigiosa sorgono da per tutto: società operaie, di mutuo soccorso, di previdenza, di scienze, di lettere, di arti, e simiglianti; e quando siano informate da buono spirito morale e religioso, tornano certamente proficue e opportune. Ma poiché qui pure, anzi qui specialmente è penetrato e penetra il veleno massonico, si abbiano per generalmente sospette, e si evitino le società che, sottraendosi ad ogni influsso religioso, possono facilmente essere dirette e dominate più o meno da massoni, come quelle che, oltre a porgere aiuto alla setta, ne sono, può dirsi, il semenzaio e il tirocinio. A società filantropiche, di cui non ben conoscano la natura e lo scopo, non si ascrivano facilmente le donne senza essersi prima consigliate con persone sagge e sperimentate, giacché passaporto alla merce massonica è spesso quella ciarliera filantropia, contrapposta con tanta pompa alla carità cristiana. Con gente sospetta di appartenere alla massoneria o a sodalizi ad essa aggregati procuri ognuno di non aver amicizia o dimestichezza: dai loro frutti li conosca e li fugga. E non solo di coloro che, palesemente empi e libertini, portano in fronte il carattere della setta, ma di quelli si eviti il tratto familiare, che si occultano sotto la maschera di universale tolleranza, di rispetto a tutte le religioni, di smania di voler conciliare le massime del Vangelo e le massime della rivoluzione, Cristo e Belial, la Chiesa di Dio e lo Stato senza Dio. Libri e giornali che stillano il tossico dell'empietà e che attizzano negli umani petti il fuoco delle cupidigie sfrenate e delle sensuali passioni; circoli e gabinetti di lettura, ove lo spirito massonico si aggira cercando chi divorare, siano al cristiano, e ad ogni cristiano, luoghi e stampa che fanno orrore….”
Mentre il grande papa insegna “I padri e le madri di famiglia si guardino dall'accogliere in casa e di ammettere all'intimità delle confidenze domestiche persone ignote, o almeno quanto a religione non conosciute abbastanza; procurino invece di accertarsi prima che sotto il manto dell'amico, del maestro, del medico, o di altro benevolo non si celi un astuto arruolatore della setta”, i cattolici non solo spalancano le porte a quanti dichiarano d’essere avversi a Cristo, ma li coccolano!
Arrigo Muscio
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