lunedì 17 maggio 2021

"Ma più grande ancora sei tu"

 


1 Ottobre 1995 - Messaggio della Madonna del Pino


"Scrivi tutto ciò che ti rivelo sulla vera immagine del sacerdote nella Mia Chiesa. Dillo a tutti perché il mondo sappia!
Giovanni Battista disse di non essere la luce, tu invece, sacerdote, sei la luce del mondo; disse ancora il Battista di non essere Elia, ma un profeta, tu sacerdote sei più grande di Elia e dei profeti, perché essi parlano di Cristo e tu invece lo rappresenti.
Sono grandi gli uomini della Terra, che hanno profuso il loro genio per lanciare verso il cielo cattedrali e basiliche, ma più grande sei tu, sacerdote, che costringi l’Altissimo a scendere in questi templi maestosi.
Altrettanto grandi sono gli uomini, che hanno tratto dalle sette note musicali delle armonie celesti, ma più grande ancora sei tu, sacerdote, che ogni giorno ai piedi dell’altare, canti al tuo Dio l’inno verginale della tua perenne giovinezza.
Chi sei tu, dunque, sacerdote? La Mamma Celeste, ha generato Iddio e il sacerdote genera lo stesso Dio sull’altare, anzi, La Mamma, Lo ha generato una volta sola, mentre il sacerdote Lo genera ogni giorno.
La Madre è il rifugio dei peccatori, ma il sacerdote ha il potere di rimettere i peccati.
Oh sacerdote, chi sei tu dunque? Non sei Dio, ma sei potente come Lui, perché Egli ha dato questa potenza agli apostoli che è stata trasmessa durante i secoli fino alla fine.
Oh Dio, Tu hai creato il mondo e tu, sacerdote, sotto i tuoi occhi crei il Creatore.
Tu o Dio, generi eternamente il Verbo e tu, sacerdote hai la potenza di farlo scendere sulla Terra e santificarlo.
Chi sei tu dunque sacerdote, dopo il Dio, sei come un Dio terreno venuto tra gli uomini, ma non sei più come gli uomini, perché tutto in te è sacro, perché ti sei consacrato a Lui rinunziando al mondo.
Tu non sei più uno di noi, le nostre mani stringono ancora fango e polvere, mentre le tue invece, sacerdote, diventano ogni mattina la culla di Gesù Cristo.
La tua vita è una continua agonia, il tuo cuore è sempre in pena per il figliol prodigo che ancora non torna, non sente, non capisce i richiami del Cielo e i segni che Dio Padre manda e che l’ora si avvicina.
L’animo tuo, a volte, è triste fino alla morte, perché a pochi passi dalla tua casa, dalla tua Chiesa, Gesù Cristo viene di nuovo crocifisso.
Sei sempre pronto al perdono, a far festa per il figlio dissipatore che ritorna alla casa del Padre.
Chi sei tu, dunque, sacerdote? Sei un uomo come noi, con le nostre stesse miserie e in mezzo a noi, ma sei potente come Dio tanto da poter chiudere le porte dell’inferno, apri le porte del Cielo a tutti i peccatori, perfino quando hanno seguito le orme di Giuda e di Caino.
Vivi sulla terra come noi, ma tratti i problemi del Cielo, vivi nel tempo, ma sei aperto per l’eternità".

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